A pochi giorni dall’anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo si susseguono notizie sulle celebrazioni del 25 aprile. Una giornata che il PD cerca di strumentalizzare con il suo antifascismo padronale e che usa per sdoganare sionisti e guerrafondai, muovendo a questo scopo i suoi “cespugli”, i vertici di Anpi e Cgil. Quest’anno però le sue manovre guerrafondaie sono talmente palesi e schifate dalle masse popolari che non riuscirà ad usare la giornata impunemente. A Roma i vertici Anpi hanno imposto ai circoli locali di disertare la piazza simbolo della Resistenza romana – Porta San Paolo – lasciandola direttamente in mano ai sionisti della brigata ebraica. Cosa che ha suscitato l’immediata reazione di antifascisti e progressisti romani. Mentre a Milano, più cauto, il segretario provinciale dell’Anpi Primo Minelli ha fatto appello a un 25 aprile unitario, pacifico e di popolo, senza tensioni, che ricordi la Liberazione e da cui “le discussioni politiche che ci sono e non si possono ignorare vengano lasciate fuori”.
Dobbiamo riprenderci il 25 Aprile e impedire che quella piazza venga deturpata dai politicanti e scagnozzi della borghesia che spacciano il piano di riarmo di Ursula von der Leyen come necessario per garantire la pace e lo sterminio dei palestinesi come “guerra contro il terrorismo di Hamas” ed equiparano le misure di guerra promosse dai gruppi imperialisti a quelle promosse e attuate dalla Resistenza partigiana.
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Nell’80° anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo le forze più genuine e generose del paese, quelle che, insieme alla classe operaia, sono scese in piazza il 5 e il 12 aprile in solidarietà con il popolo e la Resistenza palestinese e contro la guerra, devono rilanciare con una partecipazione strutturata e organizzata alle piazze del 25 aprile.
Denunciare i sionisti, i loro complici e i guerrafondai presenti nelle piazze fino a cacciarli!
Il 28 settembre 2024, al 51° corteo in solidarietà al popolo palestinese che si è svolto a Milano, il P.Carc ha esposto alcuni cartelli in cui era riportata la fotografia di alcuni degli agenti sionisti indicati nell’Avviso ai naviganti n. 145 del (n)Pci, alcune citazioni di dichiarazioni fatte di tali agenti e la dicitura “agenti sionisti”. Si è trattato di una piccola “operazione verità”: mettere in piazza quello che gli agenti sionisti dicono e fanno ma che nascondono con ogni mezzo.
Fare in ogni piazza del prossimo 25 aprile la stessa “operazione verità” e smascherare sionisti e guerrafondai che sfileranno sotto il paravento della Resistenza fino a cacciarli dai cortei!
Possono farlo raccogliendo l’esempio del Coordinamento di solidarietà con il popolo palestinese di Roma che ha lanciato l’appello a mobilitarsi uniti per cacciare i sionisti da Piazza San Paolo venerdì mattina. Possono farlo promuovendo la costruzione di un fronte unito che oggi si organizza e si mobilita in ogni città per cacciare dalle piazze e dai cortei del 25 aprile i guerrafondai e i sionisti e che domani prosegua organizzandosi e mobilitandosi in ogni posto di lavoro, scuola, università e quartiere per cacciare il governo Meloni e spazzi via gli occupanti del nostro paese.
Il 25 Aprile è la giornata dei lavoratori e del resto delle masse popolari, degli antifascisti, dei sinceri democratici, progressisti, di tutti quelli che portano fieramente avanti il testimone della Resistenza in ogni ambito in cui sono inseriti e che possono dare, ognuno dal proprio posto di lotta, il loro contributo alla nuova liberazione nazionale di cui il paese ha bisogno.
Rilanciamo quindi l’appello – contenuto nel Comunicato CC 07/2025 – 18 aprile 2025 del (Nuovo) Partito comunista italiano – rivolto alle tifoserie di calcio, di schierarsi contro i crimini dello stato illegittimo d’Israele in Palestina e dare un contributo concreto alla cacciata dei sionisti dalle piazze del 25 aprile.
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Alle tifoserie organizzate che hanno aderito alla campagna “Show Israel the red card” e a tutte quelle solidali con la causa palestinese
Fuori i sionisti dalle piazze del 25 Aprile!
Cacciare i sionisti dagli stadi e dalle commemorazioni dell’80° anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo!
“Chiediamo ai tifosi di calcio di tutto il mondo, che valorizzano la vita, l’umanità, la dignità, la libertà, la pace e la giustizia, di essere coraggiosi e di usare la loro voce per opporsi ai crimini di Israele e schierarsi con la Palestina. […] È tempo che UEFA e FIFA pratichino i valori che predicano: uguaglianza, rispetto e diritti umani”.
Questa è la sintesi dell’appello diffuso dalla Green Brigade (Brigata Verde) – la componente ultras del Celtic Glasgow – la quale durante la partita di Champions League del 12 febbraio 2025 contro il Bayern Monaco ha mostrato centinaia di cartellini rossi e uno striscione gigante con lo slogan “Show Israel the red card” (“Mostra a Israele il cartellino rosso”) aperto da una grande bandiera palestinese, iniziativa che è parte di una campagna per fare pressione sulla FIFA (Federazione Internazionale delle Associazioni Calcistiche) affinché espella le squadre di club (Maccabi Haifa, Hapoel Tel Aviv, ecc.) e la nazionale dello Stato sionista d’Israele da ogni competizione e, in questa maniera, rafforzare il movimento di Boicottaggio, Disinvestimento e Sanzioni contro la colonia d’insediamento illegale in Palestina.
Il (nuovo)PCI saluta positivamente questa iniziativa a cui hanno aderito circa 30 gruppi di tifosi organizzati sia nel mondo del calcio popolare e dilettantistico che in quello professionista (Desperados Empoli 1983, Curva Nord “Maurizio Alberti” di Pisa, gruppi di tifosi della Juve Stabia, Curva Est della Ternana, Curva Est della Virtus Verona, ecc.). A queste si sono aggiunte le squadre di calcio popolare, tra cui lo Spartak Lecce, la Stella Rossa 2006 di Napoli, l’Atletico San Lorenzo e la Torpedo entrambe di Roma, il Paco Rigore, l’Aurora Vanchiglia e il Partizan Pinerolo di Torino e provincia, la La Paz Antirazzista di Parma, l’Athletic Brighela di Bergamo, il Socrates Carpignano di Avellino, la La Resistente di Genova, la Popolare Trebesto di Lucca, la Lokomotiviadipietreto di Chiesina Uzzanese (Pistoia), la Polisportiva San Precario di Padova, l’Hic Sunt Leones e il Prest Ninja di Bologna, il St.Ambroeus e la Lokomotiv Ortomercato di Milano e lo United L’Aquila. Non solo: sono numerose le tifoserie organizzate di altri sport (pallacanestro e rugby in particolare) che in molte manifestazioni sportive hanno issato dagli spalti la bandiera palestinese (e per questo spesso colpite da provvedimenti disciplinari e manganelli) e che solidarizzano con la Resistenza contro l’occupazione sionista della Palestina.
Il (nuovo)PCI fa appello a tutte le tifoserie organizzate di calcio, pallacanestro, rugby e altre che hanno aderito alla campagna “Show Israel the red card” e a tutte quelle che hanno a cuore la causa della liberazione della Palestina dall’oppressione sionista e la volontà di fermare il genocidio in corso, a partecipare alle celebrazioni dell’80° anniversario della vittoria della Resistenza contro il nazifascismo che si terranno a Porta S. Paolo a Roma per impedire che i sionisti, dietro il paravento della cosiddetta Brigata Ebraica, occupino la piazza deturpandola con la propria propaganda a sostegno dei crimini dello Stato sionista d’Israele.
La direzione nazionale dell’ANPI ha deciso infatti di lasciare che la mattina del prossimo 25 Aprile sia la Brigata Ebraica ad occupare Porta S. Paolo a Roma, il luogo dove iniziarono i combattimenti partigiani all’indomani dell’armistizio dell’8 settembre 1943 e luogo simbolo della Resistenza romana, lasciando mano libera ai sionisti e alla loro propaganda di guerra.
Bisogna respingere la manovra reazionaria della Brigata Ebraica, sostenuta dal governo Meloni e dal PD con i suoi cespugli: da anni i sionisti nostrani, mascherandosi dietro la cosiddetta Brigata Ebraica, cercano di riscrivere la storia in occasione del 25 Aprile nel tentativo di legittimare lo sterminio del popolo palestinese.
Bisogna occupare Porta S. Paolo affinché i sionisti non insozzino con la loro presenza la memoria della Resistenza partigiana in occasione del suo 80° anniversario!
Il Coordinamento di solidarietà con il popolo palestinese romano ha lanciato un presidio a Porta S. Paolo (in appendice) per sbarrare la strada alla Brigata Ebraica e per non permettere che quella piazza diventi una passerella dei sionisti, dei guerrafondai sostenitori della NATO, dei piani di riarmo dell’UE e dei loro complici e compari. Il 25 Aprile è la piazza degli antifascisti, dei comunisti, dei sinceri democratici, dei progressisti, degli organismi popolari, di tutte quelle compagne e compagni che raccolgono il testimone della Resistenza che il 25 aprile del 1945 insorse e, grazie al capillare lavoro clandestino svolto soprattutto dai comunisti nell’organizzare i lavoratori, le donne, i giovani e giovanissimi, liberò il nostro paese dall4occupazione nazi-fascista.
Dobbiamo riprenderci il 25 Aprile e impedire che quella piazza venga deturpata dai politicanti e scagnozzi della borghesia che spacciano il piano di riarmo di Ursula von der Leyen come necessario per garantire la pace e lo sterminio dei palestinesi come “guerra contro il terrorismo di Hamas” ed equiparano le misure di guerra promosse dai gruppi imperialisti a quelle promosse e attuate dalla Resistenza partigiana.
Per non permettere ai sionisti della Brigata Ebraica di Roma di entrare a Porta S. Paolo, scortati dal proprio servizio d’ordine composto da malavitosi, da agenti di sicurezza privata, da gruppi neonazisti e ultras della S.S. Lazio foraggiati dal sionista Claudio Lotito, c’è bisogno del contributo politico, della partecipazione e della forza militante delle tifoserie solidali con il popolo palestinese, di quelle antifasciste e che promuovono i valori della solidarietà e dell’aggregazione popolare.
Così come avvenuto in Argentina nelle scorse settimane, dove a difendere i pensionati in lotta contro i tagli del governo Milei dalle cariche della polizia c’erano gruppi ultras di squadre come River Plate, Boca Juniors, Independiente, San Lorenzo de Almagro, Racing Club, Argentinos Juniors, Estudiantes e diversi altri, il 25 Aprile è l’occasione per le tifoserie italiane di sostenere e prendere parte al movimento popolare e antifascista del nostro paese.
Come avvenuto all’indomani dell’8 settembre 1943, liberiamo Porta S. Paolo dagli occupanti sionisti, eredi dei repubblichini di Salò, della Wehrmacht e delle SS naziste!
Viva lo sport popolare e i valori antifascisti che promuove!
Fuori i sionisti e i guerrafondai dal 25 Aprile! Viva la Resistenza palestinese!
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PER UN 25 APRILE ANTIFASCISTA E ANTISIONISTA
Nell’80° Anniversario della sconfitta del nazifascismo, infatti l’ANPI nazionale ha deciso di disertare la piazza di Porta San Paolo, rinunciando alle storiche celebrazioni mattutine della Resistenza partigiana della Roma antifascista e Medaglia d’Oro al Valore Militare.
Questa scelta imposta dall’alto è contraria anche alla volontà di tante sezioni locali e di base della stessa ANPI, in quanto consegna una piazza altamente simbolica della Resistenza e della lotta popolare antifascista alla comunità sionista.
Con questo atto collaborazionista viene messo a disposizione dei sionisti – mascherati da Brigata Ebraica – e ai loro guardaspalle neofascisti un vuoto politico da riempire ed usurpare, in funzione della celebrazione dello Stato di Israele e del genocidio che sta compiendo in Palestina. Permettendo una occupazione sionista della piazza nel giorno della Liberazione antifascista romana, partita proprio dalla quella stessa piazza nel settembre ‘43.
Una tale postura politica infanga anche la memoria delle migliaia di studenti, operai, antifascisti e comunisti che, proprio su convocazione dell’ANPI, il 6 luglio del 1960, nella cosiddetta “Seconda” battaglia di Porta San Paolo presidiarono e si batterono proprio in quella stessa piazza, protestando contro il Governo Tambroni sostenuto dai neofascisti missini e che Carlo Levi descrisse come “… coloro che in questi giorni hanno cambiato, inattesi, le vicende, messo in moto una realtà italiana che sembrava stagnante, corrotta, senza uscite né speranze…”.
Una decisione che tradisce persino i suoi statuti che stabiliscono di “dare aiuto e appoggio a tutti coloro che si battono, singolarmente o in associazioni, per quei valori di libertà e di democrazia che sono stati fondamento della guerra partigiana e in essa hanno trovato la loro più alta espressione”, disconoscendo alla Resistenza arabo-palestinese la legittimità dell’azione di resistenza partigiana che sta conducendo contro l’Occupazione sionista. Sempre lo stesso piazzale, consacrato alla nuova Resistenza antisionista dalle contestazioni dell’anno scorso, ma soprattutto dalle migliaia di antisioniste e antisionisti che il 5 ottobre 2024 decisero di insubordinarsi al divieto governativo e poliziesco di manifestare, sollecitato dall’ambasciata israeliana.
Nel quadro di revisionismo e collaborazionismo tra sinistra di Stato, movimento sionista e istituzioni, che rinnega la memoria storica e serve la narrazione del genocidio in Palestina, la partecipata assemblea antifascista e antisionista cittadina tenutasi all’Università il 15 aprile ha deciso di fare insieme un passo in avanti, unitariamente, per scongiurare che vengano infangati i gloriosi episodi della Battaglia di Porta San Paolo e della strenua Resistenza popolare contro le forze nazifasciste e che culminò con le insurrezioni popolari della Primavera del 1945.
Spetta a noi tutte e tutti attuare oggi gli insegnamenti di lotta e solidarietà che la Resistenza ci ha lasciato: lottando come contemporanei partigiani antifasciste-i e antisionisti-e, da militanti, le grandi battaglie del nostro tempo, diverse per forma ma non per giustezza e necessità.
Rendiamo omaggio al Memoriale Partigiano alle ore 8,00 a Porta San Paolo
ANTIFASCISMO È ANTISIONISMO! IERI COME OGGI, RESISTENZA SEMPRE
Coordinamento di solidarietà con il popolo palestinese