Dalle piazze No Nato e No guerra. Costruiamo la nuova liberazione nazionale!

Gli scorsi 4, 5 e 6 aprile, in occasione dei 76 anni dalla fondazione della Nato, in diverse città si sono svolte iniziative e mobilitazioni contro la Nato e le sue guerre, e contro l’economia e la politica di guerra nel nostro paese. Tra i promotori principali delle tante attività il Coordinamento nazionale No Nato, di cui rilanciamo l’immediato bilancio della tre giorni di mobilitazione.

A queste, si sono aggiunte la grande manifestazione dei 100mila contro guerra e riarmo del 5 aprile a Roma indetta dal M5S cui hanno aderito molteplici organizzazioni e reti, quella in solidarietà alla resistenza palestinese del 12 aprile a Milano, che ha portato in piazza 50mila di persone. Quello che si muove in tutto il pese è un vasto movimento che, anche su spinta del Coordinamento nazionale No Nato, può trovare la forza di rendere ingovernabile il paese al governo Meloni fino a cacciarlo e a far saltare i piani dei guerrafondai. Una lotta di liberazione dagli occupanti abusivi della Nato, della Ue, dei sionisti e dai loro poteri ausiliari del Vaticano e delle organizzazioni criminali.

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In questa lotta di liberazione un peso importante ce l’hanno anche le molteplici attività ed esperienze locali in solidarietà con il popolo palestinese. Un esempio su tutti è quanto avvenuto in Toscana dove le sezioni del P.CARC hanno promosso striscionate in varie città, legando la solidarietà ad Anan e gli altri partigiani palestinesi alla lotta contro i sionisti che operano nel nostro paese e in particolare contro il presidente della Fondazione Meyes nonché console di Israele per il Nord Italia, Marco Carrai.

A sostenere la campagna per la sua cacciata anche una lettera aperta rivolta al presidente della Regione Toscana Eugenio Giani firmata da una serie di realtà come Sanitari per Gaza, Assopace Palestina, Firenze per la Palestina, Amicizia italo palestinese onlus, La piazza di schierarsi – Firenze, Associazione XI agosto, Arci Citta visibili.

Il movimento di resistenza del nostro paese ha dimostrato e dimostra ogni giorno di avere le potenzialità per portare vittoriosamente fino in fondo la lotta per la sua liberazione, per questo deve ragionare su come rendere prossime iniziative e ricorrenze delle tappe di questa lotta.

Il 25 aprile, anniversario della liberazione del paese dal nazifascismo, il 1° maggio e il 2 giugno sono i prossimi appuntamenti di lotta in cui convergere in un fronte unito. È questo fronte, libero da settarismi e concorrenza, ad avere la forza di cacciare il governo Meloni e imporre un governo di emergenza popolare che trasformi in leggi e decreti le rivendicazioni di chi lo compone.

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Sulle mobilitazioni No Nato del 4, 5 e 6 aprile: rafforziamo il coordinamento!

Le oltre 30 iniziative e mobilitazioni che si sono svolte in tutta Italia nei giorni del 4, 5, e 6 aprile dimostrano che nel nostro paese sono tanti gli organismi locali che intendono attivarsi nella lotta contro la Nato, l’economia di guerra e le politiche di guerra, il piano di riarmo dell’UE per fermare la spirale della Terza guerra mondiale.

Più di 2000 attivisti/e, militanti contro la Nato e la guerra hanno partecipato alle 30 iniziative che si sono svolte da Trieste a Palermo, da Napoli a Bologna, Milano, Roma, Genova, Firenze e molte altre città. A queste, si aggiungono i volantinaggi, le striscionate e altre iniziative svolte a sostegno della tre giorni di mobilitazione e dimostrano che la lotta contro la Nato nel nostro paese è viva, rappresentata da decine di istanze locali che hanno la necessità di coordinarsi per far valere la propria forza, alimentare la costruzione di quella “massa critica” necessaria a far saltare i piani dei guerrafondai e i governi a loro succubi.

Non c’è altra strada da percorrere che non sia quella della lotta di liberazione dagli occupanti Usa-Nato e dagli speculatori della UE che intendono ingrassare le proprie tasche sulla nostra pelle e dai governi e partiti a loro sottomessi: lo dimostrano anche e soprattutto la partecipazione di oltre centomila persone alla manifestazione indetta a Roma dal M5S, a cui il Coordinamento Nazionale No Nato ha partecipato con un proprio spezzone portando l’esplicita parola d’ordine di farla finita con la NATO e l’occupazione militare del nostro paese, la necessità di promuovere una vera e propria lotta di liberazione. Lotta di liberazione che deve partire da ogni territorio e convergere in un’unica mobilitazione generale a cui lavorare con pazienza, dedizione, alimentando la solidarietà, superando gli steccati del settarismo e della concorrenza e sviluppando sempre di più il coordinamento.

L’appello è a lavorare insieme, sviluppare le potenzialità di ogni territorio per spingere in avanti, coordinandoci, la lotta per portare il nostro paese fuori dalla NATO!

Avanti nel fare fronte comune nella lotta contro la NATO e per fermare la spirale della Terza guerra mondiale!

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