Nonostante le divisioni e la concorrenza tra loro i gruppi imperialisti Usa e Ue sono allineati sul fatto che il prezzo della crisi e dei suoi effetti deve ricadere sulle spalle dei lavoratori e delle masse popolari.
Quando Ursula Von der Leyen parla del piano da 800 miliardi per il riarmo europeo sta prima di tutto dichiarando guerra ai lavoratori e alle masse popolari dei paesi della Ue. Quando la Schlein e Fratoianni affermano di essere contrari al piano da 800 miliardi per il riarmo, ma che è necessario un piano per la difesa comune europea, stanno solo cercando di camuffare la dichiarazione di guerra dei vertici Ue contro le masse popolari. Quando la Meloni si dice contraria al piano di riarmo europeo perché il nome non è adatto sta approvando la dichiarazione di guerra contro le masse popolari, ma cerca di spacciarla per qualcosa di diverso.
Le grandi manovre per intruppare i lavoratori e le masse popolari italiane nella mobilitazione reazionaria e guerrafondaia sotto le bandiere Ue hanno incassato il sostegno di tutti gli attori, protagonisti, comprimari e comparse, del sistema della Larghe Intese. Compresi i vertici della CGIL e dell’ANPI che chiudono occhi e orecchie a proteste e dissociazioni delle loro basi. Proprio il posizionamento dei vertici della CGIL e dell’ANPI ripropone ai partiti e alle organizzazioni del movimento comunista, ai sindacati alternativi e di base, ai movimenti, agli organismi operai e popolari la necessità e l’urgenza di assumere la responsabilità di costruire un fronte unitario per dare uno sbocco politico alle mobilitazioni, alle rivendicazioni e alle proteste.
Serve far salire di tono, coordinare e concatenare tutte le mobilitazioni operaie e popolari per farle confluire nella lotta per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare.
Avvalendosi delle difficoltà delle Larghe Intese, le possibilità sono sotto i nostri occhi.
28 marzo: sciopero nazionale dei metalmeccanici per il rinnovo del CCNL. Si svolgeranno manifestazioni in tutte le provincie ed è uno snodo fondamentale per costruire il fronte dei lavoratori contro la guerra e l’economia di guerra.
5 aprile: manifestazione nazionale promossa da Usb con la parola d’ordine Alzare i salari, abbassare le armi 4, 5, 6 aprile: iniziative territoriali del Coordinamento Nazionale No Nato che ha lanciato l’appello Dichiariamo il 4 aprile Giornata contro la NATO e la guerra!
12 aprile: manifestazione nazionale solidale al popolo palestinese e contro la guerra indetta da UDAP e GPI.
Poi c’è il 25 Aprile. E poi ci sono le mille altre iniziative e mobilitazioni di livello locale, grandi e piccole: da quelle per il clima promosse da Fridays for future, Extinction Rebellion e Ultima Generazione che molto fanno nell’applicare il giusto principio che è legittimo tutto ciò che va negli interessi delle masse popolari, anche se è illegale, fino allo sviluppo di quanto hanno seminato le mobilitazioni dell’8 Marzo e della parola d’ordine Lotto, boicotto, sciopero! con cui migliaia di donne delle masse popolari sono scese in piazza.
Mobilitarsi contro la guerra e l’occupazione di forze straniere, Usa, Ue e sionisti, del nostro paese. Le campagne di boicottaggio, i coordinamenti, le reti e gli organismi contro la guerra conducono una lotta strettamente legata a quella degli operai e dei lavoratori perché prendono di mira lo stesso nemico: i capitalisti, la loro sete di profitto e sfruttamento. Ma soprattutto il governo Meloni. Convergiamo per cacciarlo!
La borghesia imperialista chiama le masse popolari a fare da carne da macello e da cannone per le sue guerre. Serve costituire un centro autorevole di mobilitazione che, come fece il vecchio CLN, organizzi – qui e ora – la resistenza per una nuova liberazione.
MARTEDì 18 MARZO PRESIDIO IN PIAZZA V.VENETO ALLE 17,00 IN CITTA’