Il 24 gennaio al Laboratorio Andrea Ballarò, il Presidio territoriale del P.Carc ha promosso l’iniziativa dal titolo: “Guerra e lotta all’imperialismo: i compiti del movimento rivoluzionario oggi”. All’iniziativa sono intervenuti esponenti del Comitato No Muos, dell’Osservatorio contro la militarizzazione di scuole e università, del Laboratorio Andrea Ballarò, dell’Assemblea No Guerra, di Potere al Popolo e del Partito Comunista dei Lavoratori.
Ringraziamo tutti i compagni che vi hanno partecipato e in particolare i compagni del Laboratorio Andrea Ballarò che ci hanno ospitato.
L’iniziativa è riuscita non solo per l’ampia partecipazione di varie forze politiche cittadine e in particolare di studenti delle scuole medie superiori e dell’università, ma anche per i temi affrontati e per gli spunti utili a rafforzare la lotta contro la guerra degli imperialisti Usa e Nato e contro l’economia di guerra.
Mi concentro su due questioni emerse.
1. L’Italia è in guerra e la guerra va contro gli interessi delle masse popolari.
Nel nostro paese è diffusa e condivisa l’opposizione alla guerra e all’economia di guerra, ma questa opposizione non è ancora in grado di imporsi e farsi valere. Dal dibattito è emersa la necessità di rafforzare il coordinamento delle forze che lottano contro la guerra. Per farlo, bisogna dotarsi di “un programma comune” di iniziative e mobilitazioni. Solo in questo modo è possibile intercettare il sentimento diffuso di contrarietà alla guerra e renderlo una forza capace di porre fine alla partecipazione del nostro paese alla Terza guerra mondiale.
A questo ragionamento aggiungo un pezzo: bisogna che “il programma comune” abbia anche un obiettivo comune, un obiettivo di potere: la costituzione di un governo di emergenza che sia espressione degli organismi popolari. È così che l’unità d’azione tra organismi diventa efficace e apre alla prospettiva.
2. Bisogna boicottare, sabotare e disertare la guerra Usa-Nato.
A Palermo, in tutta la Sicilia e nel resto del paese, ci sono basi militari, aziende che producono armi, nodi logistici per il trasporto delle armi e cantieri navali usati per la costruzione e ristrutturazione di navi da guerra. In particolare, a Palermo c’è un sito della Leonardo e, nel porto cittadino, la Fincantieri.
Dall’iniziativa è emerso con chiarezza che ogni atto di sabotaggio e boicottaggio della guerra Usa e Nato è legittimo, anche se non rientra nella legalità dei guerrafondai.
In questo senso, l’assemblea ha ribadito la solidarietà e la vicinanza al compagno Luigi Spera per l’attacco repressivo che lo ha colpito. Il compagno, accusato di “attacco incendiario” durante un’azione dimostrativa contro lo stabilimento della Leonardo a Palermo, nel 2022, è stato incarcerato dal marzo al dicembre 2024 e liberato dopo che sono cadute le accuse di “terrorismo”.
Rispediamo al mittente tutte le provocazioni, le accuse e gli attacchi repressivi.
Per farla finita con la guerra dei padroni, bisogna organizzarsi, coordinarsi e adottare tutti i mezzi di lotta che si dimostreranno efficaci per vincere.
ME