Apprendiamo da un comunicato di Giovani Palestinesi e Ferrara per la Palestina un fatto gravissimo verificatosi lo scorso dicembre in una scuola media della città. A fine novembre si è svolto un incontro tenuto da Ferrara per la Palestina con una classe. Questo era stato organizzato da una docente in accordo con la preside per approfondire temi come le condizioni di vita dei palestinesi nei territori occupati.
L’incontro è risultato sgradito ai sionisti del nostro paese e ai loro vassalli quali il Ministro Valditara. Pochi giorni dopo l’incontro, infatti, la preside è stata raggiunta da minacce provenienti dall’Ufficio Scolastico Regionale che, su mandato del Ministro Giuseppe Valditara, ha imposto che si svolgesse un “incontro riparatore” e che la stessa classe assistesse alle mistificazioni dell’Unione Associazioni Italia-Israele. Si è trattato di una vera e propria costrizione, dato il dissenso del corpo docente e anche il sopralluogo fatto nei giorni precedenti da due agenti della Digos. Così ragazzi di 13 e 14 anni hanno dovuto assistere al revisionismo storico più becero e alla negazione di un genocidio.
Questo è il tipo di scuola per il quale si adopera il Ministro Valditara, una scuola che censura e reprime, nella quale non c’è spazio per lo sviluppo e l’incentivo di un pensiero critico e di uno sguardo oggettivo sul mondo: vanno in questa direzione anche le sue ultime sparate sulle linee guida per i nuovi programmi scolastici, che vorrebbero l’abolizione della geostoria (meglio che i giovani non sappiano neanche dov’è la Palestina!) e la lettura della Bibbia per valorizzare l’eredità occidentale…
In questo tentativo, però, il Ministro ha almeno due nemici giurati. I primi sono gli insegnanti (e sono tanti) delle scuole di ogni ordine e grado che hanno a cuore quel diritto costituzionale che è la libertà di insegnamento, che svolgono con passione il loro lavoro e lottano perché vogliono formare delle giovani menti pensanti. Un rappresentante di questa categoria è senz’altro il docente del Liceo Tasso di Roma che ha scritto una lettera diventata virale al Ministro. I secondi sono gli studenti che l’anno scorso hanno dimostrato ampiamente da che parte stare, animando e in molti casi organizzando cortei per la Palestina, assemblee studentesche nelle quali parlare di ciò che sta avvenendo a Gaza e in Cisgiordania, occupazioni in solidarietà al popolo palestinese.
Questi due soggetti sono la parte più sana della scuola pubblica, la loro alleanza provoca incubi al Ministro Valditara e a tutto il Governo Meloni, perché è quella che può e deve decidere le sorti del diritto all’istruzione nel nostro paese: il primo passo è far saltare questo governo di nostalgici del fascismo sottomessi ai sionisti e imporre un governo d’emergenza popolare.
Ci avviciniamo alla Giornata della Memoria, giornata che anche quest’anno verrà infangata dal Governo a reti unificate, per la borghesia sarà l’ennesima occasione per equiparare antisemitismo e antisionismo. Per questi motivi invitiamo tutti a partecipare alla giornata di mobilitazione indetta da Giovani Palestinesi per sabato 25 gennaio, per rispedire al mittente tutti i tentativi di strumentalizzazione storica e per continuare a dare dei colpi al Governo Meloni fino a cacciarlo, il miglior contributo che l’Italia può dare alla causa palestinese.
Mobilitazioni del 25 gennaio
Bologna, ore 15 – corteo, Giardino Parker – Lennon
Cagliari, ore 18 – presidio, Piazza Costituzione
Cosenza, ore 28 – presidio, Piazza XI Settembre
Firenze, ore 16 – corteo, Piazza ss.ma Annunziata
Genova, ore 14:30 – corteo, Piazza Caricamento
Milano, ore 15 – corteo, Piazzale Loreto
Napoli, ore 10:30 – corteo, Piazza Garibaldi
Roma, ore 15 – corteo, Piazza Vittorio
Sassari, ore 16 – presidio, emiciclo Garibaldi
Torino, ore 14 – presidio, Piazza Crispi
Trento, ore 15 – corteo, Piazza Duomo
Trieste, ore 15:30 – corteo, Piazza Oberdan
26 gennaio
Pescara, ore 17 – presidio, p.zza Sacro Cuore