Volantino per le mobilitazioni del 25 gennaio in solidarietà con il popolo palestinese

Liberare il paese dai complici e dai sostenitori dei sionisti

è la più alta ed efficace forma di solidarietà con il popolo palestinese

L’accordo firmato il 17 gennaio per il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza era sul piatto dal maggio scorso, ma gli occupanti israeliani si erano sempre rifiutati di accettare le condizioni della tregua, definendole “irricevibili”.
Il cessate il fuoco, dunque, è una vittoria della resistenza e del popolo palestinese: è stato firmato senza che i sionisti abbiano raggiunto alcun obiettivo di quelli che si erano prefissati con 15 mesi di genocidio del popolo palestinese, di assedio e distruzione della Striscia di Gaza: non sono riusciti a liberare “gli ostaggi” (il pretesto con cui hanno giustificato ogni tipo di crimine), non sono riusciti a occupare stabilmente e controllare la Striscia (le azioni della resistenza non sono mai state interrotte), non sono riusciti a “debellare Hamas” e le altre organizzazioni della resistenza, non sono riusciti a piegare il popolo palestinese e non sono riusciti a “cambiare il volto del Medio Oriente” – come dichiarava il boia Netanyahu – neppure con le aggressioni al Libano, alla Siria e all’Iran.

Bando alle illusioni: la tregua non è la pace. Finché esisterà lo Stato illegittimo d’Israele come colonia, Stato confessionale, razzista, classista e guerrafondaio e finché esisteranno l’occupazione della Palestina e l’oppressione del popolo palestinese non è possibile alcuna pace, né in Palestina, né in Medio Oriente, né nel resto del mondo.

I macellai dello stato illegittimo di Israele, sostenuti dalla Comunità Internazionale degli imperialisti Usa e dalla Ue, si metteranno alla testa di manovre, complotti e operazioni per far saltare l’accordo o per violarlo deliberatamente. Hanno già iniziato le provocazioni con l’assedio e l’assalto a Jenin, in Cisgiordania, dopo che per settimane era stata l’Autorità nazionale palestinese ad attaccare le forze della resistenza, ma quali che saranno le loro iniziative non possono fermare il loro declino.
Si apre una fase nuova in cui l’aspetto decisivo rimane il solido legame fra il popolo palestinese e le forze della resistenza, ma in cui un ruolo importante – sempre più importante – lo va assumendo la mobilitazione delle masse popolari dei paesi imperialisti: raccogliere il testimone che il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente – dal Libano allo Yemen all’Iraq – hanno gloriosamente portato fin qui e ci consegnano per alimentare nei paesi imperialisti la lotta contro l’entità sionista e la mobilitazione contro la terza guerra mondiale.
Anche in Italia. La più alta ed efficace forma di solidarietà con il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente, la più efficace forma di lotta contro la Terza guerra mondiale che dilaga, è rovesciare il sistema politico delle Larghe Intese rappresentato dal governo Meloni e dal polo Pd – di cui i sionisti sono parte integrante, insieme agli imperialisti Usa, alla Nato e alla Ue – e sostituirlo con un altro sistema politico, quello delle masse popolari organizzate.
Quali che siano le manifestazioni di sfiducia o scetticismo rispetto a questo obiettivo, quali che siano le motivazioni che alimentano sfiducia e scetticismo, la realtà è che solo la costituzione di un governo che è diretta emanazione del movimento delle masse popolari organizzate può realisticamente dare seguito alle principali rivendicazioni del movimento in solidarietà con il popolo palestinese, le rivendicazioni antisioniste, antimperialiste, contro la Nato, contro la Terza guerra mondiale già in atto.
Possiamo promuovere enormi manifestazioni, possiamo promuovere estese ed efficaci campagne di boicottaggio, possiamo alimentare migliaia di iniziative di lotta, culturali, di informazione e di solidarietà, possiamo persino immaginare forme di sabotaggio (al netto del fatto che possiamo farlo, ma è difficile farlo). Sono tutte iniziative giuste e sacrosante, ma non bastano (e alla lunga perdono di significato ed efficacia) perché la questione politica è che se tutto questo non diventa parte di un piano organizzato per rendere ingovernabile il paese al governo Meloni fino a cacciarlo e sostituirlo con un governo che ATTUA quello che le masse popolari organizzate rivendicano, tutta quella mobilitazione si esaurirà e si disperderà.
Per raccogliere il testimone che il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente hanno gloriosamente portato fin qui bisogna compiere i passi concreti per rafforzare, in Italia, il fronte unico di solidarietà, di mobilitazione e di lotta per rovesciare il sistema politico delle Larghe Intese, dei guerrafondai e dei complici dei sionisti, cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza delle masse popolari organizzate.

Articoli simili
Correlati

[Milano] Solidarietà agli imputati per la scritta “Fontana Assassino”!

Organizzarsi contro il DDL 1660!Solidarietà agli imputati per la...

A Perugia crolla il teorema contro gli anarchici accusati di terrorismo

Il 15 gennaio si è conclusa con il non...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...