Cagliari. Un focus sulla lotta per la sanità pubblica

Nell’ambito della Festa della Riscossa Popolare di Cagliari, che si è svolta presso il circolo Baracca Rossa, si è tenuto un dibattito molto partecipato dal titolo “Contro la guerra alla sanità pubblica, organizzarsi dentro e fuori i presidi sanitari”.
Tra i relatori, oltre alla compagna Gaia Zotta del P.Carc, erano presenti alcune rappresentanti di Ortija – Spazio di cura autogestita, Teresa Concu, esponente di Usb e Potere al Popolo – Cagliari, e Giancarlo Nonis dell’Associazione Italia-Cuba.
Al centro della discussione l’organizzazione e il coordinamento di organismi operai e popolari, di comitati, sindacati e partiti che a vario titolo si occupano di salute, di sanità pubblica e che mettono in campo misure che già oggi sono rappresentative della gestione dal basso che serve della sanità pubblica, dentro e fuori le strutture sanitarie.
A questo proposito, particolarmente interessante è stato l’intervento delle rappresentanti di Ortija – Spazio di cura autogestita che si stanno cimentando nel creare un presidio sanitario popolare nel Quartiere “Is Mirrionis” per rispondere alle esigenze di consulenza e pronto intervento di persone in difficoltà, senzatetto, donne e migranti.
Hanno cominciato a costruire questo progetto proponendo questionari per rintracciare i bisogni avvertiti e formulare i servizi necessari. Hanno promosso una campagna per l’accesso al diritto all’aborto, aperto sportelli medici gratuiti sulle malattie sessualmente trasmissibili (erogando anche test sull’Hiv), realizzato la mappatura dei servizi pubblici esistenti a Cagliari, svolto assistenza sulle liste di attesa.
Nelle loro intenzioni c’è la realizzazione di uno spazio di “autodifesa medica”, in cui chiunque possa condividere saperi e pratiche di salute, sovvertendo l’idea della delega passiva al medico e promuovendo invece il protagonismo popolare; un’assistenza che si differenzi dal volontariato classico e non si sostituisca al servizio pubblico, ma si proponga di difenderlo e migliorarlo. Vorrebbero inoltre creare una rete di ambulatori popolari su scala nazionale, con il coinvolgimento di chi usufruisce del Servizio sanitario pubblico e dei lavoratori del settore.
A proposito di lavoratori sanitari, è intervenuta Teresa Concu, esponente di Usb e infermiera professionale, che ha messo in risalto come le varie manovre finanziarie succedutesi negli anni hanno causato la carenza di organici e una sempre maggiore difficoltà degli operatori sanitari a svolgere con serenità il loro lavoro. Ha parlato delle aggressioni ai medici, determinate da un sistema sanitario al collasso, ritenendo che l’inasprimento delle pene sia una soluzione inutile; ha denunciato anche l’erogazione dei “buoni sanitari”, concessi in base all’Isee, come misura occasionale che di fatto mortifica il diritto alla cura universale.
L’ultimo relatore è stato Giancarlo Nonis che, oltre a riportare una serie di informazioni sulla realtà locale, ha proposto di promuovere una tenda della salute di fronte all’assessorato o alla Regione.
Dopo gli interventi dei relatori si è sviluppato il dibattito a cui hanno partecipato esponenti di altre associazioni, come il Comitato Sa Luxa, l’Associazione Sarda Genitori Oncoematologia Pediatrica, il Collettivo di Sanitari per la Palestina di Palermo. Sono state trattate diverse tematiche tra cui la repressione degli operatori sanitari che denunciano le problematiche interne ai presidi ospedalieri (giustificata dal cosiddetto vincolo di fedeltà aziendale) da cui è possibile tutelarsi con l’anonimato per affrontare liberamente determinate questioni utilizzando, ad esempio, la rubrica “Corrispondenze operaie” in onda su Radio Grad.
I vari interventi hanno confermato che quello della salute è un tema trasversale. Non c’è propaganda di regime che possa nascondere la situazione disastrosa del Ssn e le conseguenze sulla salute e sulla vita delle masse popolari, serve fare emergere le contraddizioni. Per contrastare il sistema capitalista e la privatizzazione della sanità è necessario andare oltre la denuncia, portare avanti le proposte emerse: dall’uso dei questionari per raccogliere problematiche e proposte alla promozione di sportelli sanitari e tende della salute come punti di informazione sulla prevenzione e denuncia di determinati fattori di rischio presenti sui territori. Serve organizzarsi e coordinarsi per contribuire alla costruzione delle condizioni per un governo di emergenza popolare, bisogna darsi i mezzi per costruire il servizio sanitario pubblico che serve alle masse popolari!

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