Il 15 dicembre 2024 si è tenuta a Brescia la presentazione del libro Il segreto di Lorenzo, scritto da Delio Fantasia. La presentazione è stata promossa dalle Edizioni Rapporti Sociali in collaborazione con i sindacati Cub e Confederazione Cobas di Brescia, che hanno messo a disposizione la loro sede e portato il loro contributo al dibattito. La Sezione bresciana e la Federazione Lombardia del P.Carc si sono mobilitate direttamente nell’organizzazione e nel sostegno all’iniziativa.
Al dibattito era presente l’autore, operaio della Stellantis di Cassino (FR) nonché segretario provinciale della Flmu-Cub, colpito da licenziamento politico per la sua attività politica e sindacale in azienda e in particolare per la sua lotta sul fronte della sicurezza sul posto di lavoro. Proprio il giorno seguente la presentazione è stata emessa la sentenza del giudice che ha rigettato il suo ricorso contro il pretestuoso licenziamento. Al contrario, nei giorni precedenti era arrivata un’altra sentenza che invece ordinava il reintegro di Francesca Felice, lavoratrice e sindacalista dello Slai Cobas, licenziata per gli stessi motivi dalla Sevel di Atessa (CH).
La costruzione del dibattito è stata fatta ritrovandosi nelle settimane precedenti con alcuni lavoratori, che poi hanno partecipato al dibattito, per costruirlo assieme e trovare anche il modo per allargare ad altri la partecipazione. Per questo, la presentazione è stata propagandata allo sciopero generale del 29 novembre, al corteo cittadino contro il ddl 1660 del 7 dicembre e ai cancelli dell’Iveco di Brescia. In quest’ultima occasione, come già successo anche in altre parti d’Italia, i compagni sono stati identificati dalla Digos: evidentemente per le autorità il problema non sono gli omicidi sul lavoro, ma chi si pone l’obiettivo di mobilitare e organizzare i lavoratori per farvi fronte!
Al dibattito erano presenti una ventina di persone: lavoratori di Iveco, della Imp Pasotti, di Brescia Mobilità e di altre aziende più piccole della provincia, esponenti di Confederazione Cobas, Cub e Fiom-Cgil, oltre ai compagni del Partito dei Carc.
Come nelle intenzioni, la presentazione del libro è stato un pretesto per affrontare immediatamente le tematiche centrali della questione. È emerso con forza che la lotta per la tutela della salute, della sicurezza e della vita nelle aziende è una questione di lotta di classe. Le leggi formalmente già ci sono, ma è necessario organizzarsi per imporne il rispetto. La questione centrale è ricostruire i rapporti di forza a favore delle masse lavoratrici sui luoghi di lavoro.
Il dibattito, sviluppandosi, ha messo inoltre in luce che la radice del problema sta nella subordinazione dell’interesse collettivo alla smania di profitto dei capitalisti. Lo smantellamento dell’apparato produttivo, le chiusure, le delocalizzazioni creano un contesto che peggiora ulteriormente le condizioni di lavoro. I quattro morti giornalieri per lavoro in Italia ormai sempre più di frequente si trasformano in vere stragi, per non parlare della strage silenziosa causata dalle malattie professionali, spesso neppure riconosciute.
Sono emersi anche aspetti specifici: la lotta contro il ddl 1660 e la repressione, la valorizzazione dell’esperienza dei Consigli di Fabbrica degli anni Settanta del secolo scorso o del Collettivo di Fabbrica della Gkn ai giorni nostri, l’importanza della trasmissione dell’esperienza e della coscienza di classe alle giovani generazioni operaie, spesso lasciate allo sbando e a cui i sindacati fanno sempre più fatica a dare prospettive.
Altro aspetto molto dibattuto è stato quello inerente la recente riforma che allarga anche a semplici lavoratori il ruolo di “preposto alla sicurezza”: a fronte di un breve corso si pretende di responsabilizzare i lavoratori in caso di incidenti sul posto di lavoro, puntando a equipararne la responsabilità a quella del datore di lavoro.
La sintesi emersa è che la soluzione va costruita e perseguita coscientemente: l’organizzazione in ogni singolo posto di lavoro va fatta confluire e incanalata nel più ampio movimento che lavora a costruire l’alternativa, il cambiamento necessario a livello di governo nel nostro paese.
L’assemblea si è sciolta stabilendo la stesura di un documento condiviso, con cui i lavoratori disponibili si danno le basi per coordinarsi e creare una rete locale di lavoratori per la sicurezza. Una proposta da estendere anche a chi non ha potuto essere presente al dibattito.