Aderiamo allo sciopero generale del 13 dicembre
Il 13 dicembre sarà un’altra giornata di sciopero generale, questa volta proclamato dall’USB.
Dopo quello del 29 novembre promosso e partecipato da Cgil, Uil e dalla maggior parte dei sindacati di base, quello di venerdì prossimo è un’altra tappa della lotta per bloccare il paese e renderlo ingovernabile al governo Meloni.
Le ragioni che stanno alla base dello sciopero del 13 dicembre infatti, che i promotori lo vogliano o no, coincidono con quelle che hanno portato migliaia di lavoratori a scioperare lo scorso 29 novembre, come coincidono con quelle degli altri oltre trenta scioperi che da qui alla fine dell’anno attraverseranno il paese.
Operai e lavoratori hanno bisogno infatti di fermare le scelte di questo governo, che hanno ricadute non solo sulle loro condizioni di lavoro ma anche sulle loro condizioni di vita e sulle libertà democratiche. Che tagliano servizi essenziali come sanità e istruzione per destinare fondi alla produzione a all’invio di armi per le guerre imperialiste.
Questi i contenuti che hanno vissuto nelle mobilitazioni e nei picchetti del 29 novembre e che il 13 dicembre riempiranno le iniziative e le piazze di Roma e Milano, dove si svolgeranno i principali cortei.
Lo sciopero e le manifestazioni che si terranno venerdì prossimo sono in stretta continuità con quelli passati e con i prossimi appuntamenti della lotta di classe perché tutti hanno al centro la lotta contro il governo Meloni e le sue misure guerrafondaie e antipopolari. Una lotta che deve porsi sempre di più l’obiettivo di cacciarlo questo governo, perché l’opposizione non è più sufficiente da un po’.
E la prossima mossa per avanzare su questa strada è respingere i divieti di Salvini – che ha già minacciato di precettare i lavoratori dei trasporti – aderendo in massa allo sciopero. Tutti i lavoratori, al di la dell’appartenenza sindacale, devono organizzarsi per bloccare il paese costruendo lo sciopero generale del 13 dicembre nei luoghi di lavoro per respingere al mittente l’attacco del ministro dei disastri ferroviari e difendere il diritto di sciopero i lavoratori devono mobilitarsi e scioperare.
Devono organizzarsi per spingere le proprie organizzazioni sindacali a garantire a tutti i lavoratori disposti a scioperare il pagamento di eventuali multe che arriveranno, senza limitarsi a fare solo il ricorso al TAR. Devono organizzare la mobilitazione dei lavoratori che non sono disposti a scioperare facendogli applicare rigidamente tutte le norme per la sicurezza. Devono informare i propri colleghi che l’articolo 2, comma 7, della Legge 146/90 (“Norme sull’esercizio del diritto di sciopero nei servizi pubblici essenziali e sulla salvaguardia dei diritti della persona costituzionalmente tutelati. Istituzione della Commissione di garanzia dell’attuazione della legge”), dice che le disposizioni in tema di preavviso minimo dello sciopero e di indicazione della durata “non si applicano” nei casi di astensione dal lavoro in difesa dell’ordine costituzionale o “di protesta per gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori.
Aderire e sostenere lo sciopero, quindi, si può fare in più modi. Ribellarsi alla precettazione di Salvini significa innanzitutto promuovere la più ampia partecipazione dei lavoratori appartenenti a ogni azienda e ad ogni categoria allo sciopero del 13 dicembre e ai prossimi appuntamenti di lotta. Passo ulteriore per rendere ingovernabile a lui e al governo ogni posto di lavoro, ogni ospedale, scuola e città, fino a cacciarli.