Intervista alla Piattaforma Antimperialista Mondiale

1. Vi chiediamo di presentare brevemente come è nata la Piattaforma Antimperialista Mondiale (PAM), da quali organizzazioni è composta e quali sono le sue attuali attività.  
La PAM è stata fondata a Parigi, in Francia, nell’ottobre del 2022, con i tre principali obiettivi di sviluppare la lotta antimperialista mondiale, condurre la lotta ideologica in senso anti-opportunista e rafforzare il movimento comunista.
Dopo l’Operazione Militare Speciale della Russia in Ucraina nel febbraio 2022, l’analisi sulla natura delle società russa e cinese è diventata una questione discriminante tra rivoluzionari e opportunisti. In particolare, durante le proteste contro il vertice della NATO a Madrid nel giugno 2022, abbiamo visto che l’unità del movimento antimperialista è stata gravemente minata dalle forze opportuniste che sostenevano che “la guerra in Ucraina è una guerra interimperialista” e che “Cina e Russia sono imperialiste”, e ci siamo resi conto della necessità di una lotta antimperialista unitaria incentrata su forze autenticamente comuniste.
In risposta, i partiti rivoluzionari e le organizzazioni antimperialiste di tutto il mondo che ne condividevano il contenuto, hanno elaborato e sottoscritto la Dichiarazione di Parigi, originando la PAM. La Dichiarazione di Parigi è il programma della PAM ed è attualmente firmata da più di 70 partiti e organizzazioni.

Dalla sua fondazione, la PAM ha tenuto conferenze internazionali e organizzato presidi e manifestazioni all’insegna dell’antimperialismo a Belgrado, in Serbia (dicembre 2022), a Caracas, in Venezuela (marzo 2023), a Gwangju e Seul, nella “Repubblica di Corea” (RdC) (maggio 2023) e ad Atene, in Grecia (novembre 2023), con l’intento di unire le forze antimperialiste. A Washington, a luglio, abbiamo organizzato una grande manifestazione e un’iniziativa di propaganda anti-NATO davanti alla Casa Bianca durante il vertice della NATO. 

Nella prima metà del 2024, la PAM ha organizzato, in marzo-aprile, una tournée europea della troupe musicale rivoluzionaria della “RdC” e a maggio abbiamo visitato la regione russa del Donbass per portare la solidarietà attiva alle forze comuniste e antimperialiste locali e abbiamo organizzato un forum internazionale e una manifestazione a Gwangju, nella “RdC”. Nel giugno 2024 abbiamo organizzato un “Colloquio” [dibattito, NdT] internazionale a Madrid, in Spagna. 

Inoltre, la PAM gestisce il sito web Platform News e pubblica la rivista mensile Platform, contribuendo alla lotta ideologica contro le forze revisioniste, opportuniste e settarie all’interno del movimento comunista internazionale. 

2. Vi chiediamo di presentare la vostra analisi della situazione attuale a livello internazionale, in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina, in Palestina e nel Pacifico. Vi chiediamo di presentare la vostra analisi sullo sviluppo della Terza Guerra Mondiale in corso e sulle sue cause oggettive. 

La situazione attuale può essere descritta in una frase: la tempesta della Terza Guerra Mondiale, promossa dall’imperialismo, soffia dall’Europa orientale attraverso l’Asia occidentale (Medio Oriente) fino al Pacifico occidentale.

La guerra in Ucraina è iniziata con il colpo di Stato di Maidan nel 2014, si è intensificata con la guerra di otto anni nel Donbas ed è entrata in fase acuta con l’Operazione Militare Speciale della Russia nel 2022. La guerra in Asia occidentale è iniziata con l’Operazione Diluvio di Al-Aqsa, si è intensificata con la lotta all’ultimo sangue dell'”Asse della Resistenza” ed è entrata in fase acuta con l’Operazione Vera Promessa dell’Iran.

La recente invasione di Kursk da parte dell’Ucraina e i bombardamenti israeliani su Beirut e Teheran sono estreme provocazioni da parte del campo imperialista che vuole rendere irreversibile la Terza Guerra Mondiale. Il campo imperialista freme poiché lo sviluppo della guerra in Asia orientale è ritardato dalla “pazienza strategica” della Repubblica Democratica Popolare di Corea (RPDC) e della Cina ed è in aumento la possibilità che Trump, un candidato che sostiene il ritiro USA dalla NATO, vinca le elezioni presidenziali. 

Il campo di battaglia principale della Terza Guerra Mondiale è l’Oceano Pacifico.

La “NATO del Nordest dell’Asia” è stata costituita alla Conferenza di Camp David nell’agosto 2023 da USA, Giappone e “RdC” e ampiamente implementata con l’esercitazione congiunta multidominio “Freedom Edge”, in stile NATO, nel giugno 2024.

L’alleanza chiamata “Squad” tra USA-Australia-Giappone-Filippine e la “AUKUS” (USA-Regno Unito-Australia) dimostrano che il campo di battaglia potrà espandersi al Pacifico occidentale se non persino all’intero Pacifico.

In sostanza, il campo imperialista ha completato l’estensione della NATO al Pacifico con il Vertice NATO di Washington nel luglio 2024 e con le esercitazioni “RIMPAC” (Rim of the Pacific Exercises) nel giugno-agosto 2024, alle quali hanno partecipato i Paesi belligeranti filo-USA dell’Asia orientale e nove Stati membri della NATO. 

Inoltre, le esercitazioni belliche nell’Oceano Pacifico rivolte alla RPDC, alla Cina e alla Russia, come l’esercitazione “Pacific Skies” condotta da Germania-Francia-Spagna e dalle Forze di Autodifesa giapponesi da metà giugno a metà agosto e l’esercitazione “Pitch Black” condotta dall’Australia, a cui hanno partecipato USA, Giappone, RdC, Germania e Francia da luglio ad agosto, dimostrano che il campo imperialista sta puntando all’Oceano Pacifico come campo di battaglia principale per la Terza Guerra Mondiale.

La Terza Guerra Mondiale è una guerra tra il campo antimperialista e quello imperialista. Tutte le guerre nei tre campi di battaglia dell’Europa orientale, dell’Asia occidentale e del Pacifico occidentale hanno caratteristiche specifiche diverse tra loro, ma hanno in comune l’essenziale caratteristica di essere una guerra antimperialista.

Il campo antimperialista ha un vantaggio schiacciante in termini di mobilitazione morale, di forze in campo e rispetto ai teatri operativi. Il sentimento antifascista, di liberazione nazionale e per la riunificazione fanno presa sulle masse. In termini di forze in campo, le potenze nucleari e missilistiche della RPDC, della Cina e della Russia formano la forza principale e i 2 miliardi di musulmani, compreso l'”Asse della Resistenza” con l’Iran e le altre forze antimperialiste mondiali, sono le forze ausiliarie. In particolare, la RPDC svolge un ruolo chiave nella sua posizione di forza guida.

Il campo imperialista promuove una guerra ibrida, concentrata su scala locale, condotta per procura o con operazioni speciali, utilizzando armamenti non nucleari. Il campo antimperialista ha un vantaggio operativo in risposta alla tattica del campo imperialista. Il campo antimperialista può infatti dispiegare una guerra diretta, totale, condotta in prossimità del proprio territorio nazionale, ricorrendo anche alla guerra ibrido-nucleare tattica. Il campo imperialista sta cercando di mascherare l’attuale acuirsi della crisi generale mettendo alla gogna il campo antimperialista e dipingendolo come il “nuovo asse degli aggressori”, creando così ad arte una “Nuova Guerra Fredda” sul modello della vecchia “Guerra Fredda” che hanno vinto.

La realtà dimostra però che il campo imperialista non può mai vincere. Il campo imperialista continua a perdere in Ucraina e sta perdendo terreno in Asia occidentale. Se il campo imperialista inizia la “seconda guerra del Pacifico”, cioè una guerra nell’Oceano Pacifico, il Pacifico diventerà il cimitero del campo imperialista. Le forze progressiste mondiali, che videro nel corso della Seconda Guerra Mondiale un periodo di grande ascesa e trasformarono la Seconda Guerra Mondiale in una guerra antifascista, trasformeranno la Terza Guerra Mondiale in una guerra antimperialista e daranno vita a una fase nuova a livello mondiale, di grande progresso per l’indipendenza dei popoli e per la pace. La vittoria finale del campo antimperialista è certa.

3. Lenin e l’esperienza delle ultime due guerre mondiali ci insegnano chiaramente che l’imperialismo è l’epoca della rivoluzione proletaria e della decadenza della società borghese e che i comunisti non devono temere la guerra, ma sfruttarla per promuovere la rivoluzione socialista. Qual è secondo la PAM il ruolo dei comunisti nella situazione attuale e cosa state facendo per promuovere questo ruolo? 

La Prima Guerra Mondiale, una guerra interimperialista, ha dato vita al primo Stato socialista del mondo e la Seconda Guerra Mondiale, una guerra antifascista, ha dato vita al campo socialista su scala globale. Siamo convinti che la Terza Guerra Mondiale, la guerra mondiale antimperialista, debba e possa essere un momento di trasformazione per assestare un colpo decisivo all’imperialismo e per realizzare l’indipendenza e la pace globali.

I comunisti devono rafforzare e sviluppare i partiti comunisti in ogni paese per condurre questa lotta e, allo stesso tempo, rafforzare il movimento comunista internazionale. Dobbiamo formare un fronte comune antimperialista, incentrato sulle forze comuniste e comprendente ampie forze antimperialiste, e organizzare con determinazione lotte antimperialiste su scala globale. Per questo motivo la PAM ha organizzato una mobilitazione a Washington, nel cuore dell’imperialismo, in concomitanza con il vertice della NATO.

Il compito ideologico e teorico più importante nella lotta antimperialista mondiale oggi è quello di condurre una lotta ideologica indefessa e netta contro le forze pseudo-comuniste – revisioniste, opportuniste o settarie – che si oppongono ai Paesi dell’Asse della Resistenza come la Russia e l’Iran, che invece sono in prima linea nella lotta antimperialista, e che accusano la Russia, la Cina e persino la RPDC di “imperialismo”. L’esempio più rappresentativo di queste posizioni è la teoria della “Piramide imperialista” promossa dai dirigenti del Partito Comunista di Grecia. 

Il compito pratico più importante delle forze comuniste nella lotta antimperialista mondiale è rafforzare il movimento antimperialista, guidando saggiamente le forze filo-russe e filo-palestinesi a unirsi in un unico fronte antimperialista, con un’analisi scientifica e una linea rivoluzionaria. 

La PAM, in quanto organismo che unisce forze antimperialiste comuniste e non comuniste, si considera la locomotiva della lotta di massa antimperialista condotta su scala globale. 

In pratica, ciò si traduce nell’organizzazione di conferenze internazionali per analizzare scientificamente la situazione politica in via di sviluppo e definire una strategia rivoluzionaria e nell’organizzazione di mobilitazioni di massa antimperialiste in tutto il mondo. 

Per realizzare i tre grandi obiettivi (sviluppo della lotta antimperialista mondiale, lotta ideologica anti-opportunista e rafforzamento del movimento comunista), la PAM continuerà a lavorare come ha fatto sinora organizzando lotte antimperialiste, correggendo le linee sbagliate all’interno del campo antimperialista e rafforzando capacità e ruolo delle forze politiche rivoluzionarie.

4. L’articolo I tre obiettivi principali della PAM definisce il revisionismo, l’opportunismo e il settarismo come le principali tare che ostacolano la rinascita del movimento comunista. La nostra sintesi dell’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) ci ha portato a concludere che le due principali tare da cui il movimento comunista nei Paesi imperialisti non si è ancora liberato sono l’elettoralismo (cioè l’idea che il socialismo possa essere raggiunto attraverso le elezioni) e l’economicismo (cioè l’idea che la rivoluzione scoppi moltiplicando le lotte rivendicative). Inoltre, lo studio del maoismo insegna non solo che il dibattito ideologico franco e aperto all’interno del movimento comunista è un pilastro necessario per “dividere l’uno in due”, cioè dividere il giusto dall’ingiusto, l’avanzato dall’arretrato, il vecchio dal nuovo, ma anche che tale lotta nel movimento comunista riflette la lotta tra le due classi (proletariato e borghesia) e tra le due vie (socialismo e capitalismo) ed esiste in ogni partito comunista e persino in ogni suo membro. Qual è il vostro atteggiamento nei confronti del dibattito ideologico all’interno della PAM e tra la PAM e gli altri aggregati del movimento comunista internazionale? 

Per quanto riguarda la lotta ideologica all’interno del movimento comunista internazionale e nella PAM, definiamo la prima come una battaglia ideologica contro il revisionismo, l’opportunismo e il settarismo. Se guardiamo ai vari aspetti, la lotta contro il revisionismo è una questione ideologica, la lotta contro l’opportunismo è una questione di linea e la lotta contro il settarismo è una questione organizzativa. L’esempio più noto di linea revisionista, settaria e opportunista nel movimento comunista internazionale è oggi il Partito Comunista di Grecia. In particolare, l’errore di definire la Russia e la Cina come paesi imperialisti e la guerra in Ucraina come guerra inter-imperialista, basandosi sulla teoria della “Piramide imperialista”, è un errore molto dannoso e pericoloso che avvantaggia il campo imperialista nell’attuale contesto della Terza Guerra Mondiale. L’elettoralismo o parlamentarismo e l’economismo o riformismo sono linee opportuniste di destra basate su una revisione dei principi rivoluzionari del marxismo-leninismo. Si manifestano soprattutto nei Paesi capitalisti e imperialisti sviluppati, ma anche nei Paesi capitalisti in via di sviluppo e nei Paesi coloniali. Il capitale monopolistico utilizza la socialdemocrazia quando può “riformare” la classe media. L’obiettivo è mascherare l’effettivo processo di polarizzazione tra strato superiore e inferiore (ricchi e poveri) con un sistema bipartitico (l’altalena dei partiti socialdemocratici e conservatori). Quando il capitale monopolistico non riesce a perpetrare questo inganno ricorre al fascismo. 

Per quanto riguarda le questioni interne alla PAM, nei nostri due anni di attività abbiamo visto che spesso alcuni partiti tentennano nella lotta ideologica con le forze opportuniste e settarie esterne alla PAM o diventano passivi nel promuovere la nostra lotta antimperialista e nel seguire le attività della PAM. Tutti i problemi vengono affrontati con le dovute attenzioni, caso per caso, discutendone in modo strutturato, per non incorrere in deviazioni di destra o di sinistra nella definizione delle misure da intraprendere. Spesso si fa uso della critica aperta, fino a misure che limitano la partecipazione di queste forze alle riunioni della PAM e alle conferenze internazionali quando si tratta di un problema grave. Se poi un membro viola la Dichiarazione di Parigi, che è il programma della PAM, o causa un problema insuperabile, allora non possiamo che espellerlo. 

5. Nell’articolo I quattro temi principali da discutere nel Movimento Comunista Internazionale i compagni del (n)PCI, il nostro Partito fratello, sottolineano, tra l’altro, che il principale limite della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria è stato il fatto che il movimento comunista non è riuscito a instaurare il socialismo in nessun paese imperialista, da cui gli effetti negativi che ciò ha avuto sui primi paesi socialisti. Realizzare quest’opera senza precedenti è quindi il compito più importante per l’intero movimento comunista, dal punto di vista strategico. Qual è la vostra posizione sulla questione dell’importanza di promuovere il fronte antimperialista e la rivoluzione socialista nei Paesi imperialisti? 

Come la domanda precedente (numero 4), anche questa (numero 5), sul punto di vista e la posizione riguardo alla rivoluzione nei paesi capitalisti e imperialisti sviluppati, è di grande importanza. 

Noi veniamo dalla “RdC”. Il nostro Paese appare come un Paese capitalista e imperialista sviluppato, ma in realtà è assolutamente una colonia, occupata militarmente, oppressa politicamente e sfruttata economicamente dall’imperialismo USA.

La maggior parte dei membri della PAM sta organizzando una rivoluzione in una colonia, non in un paese imperialista. Vediamo un importante movimento anti-monopolistico nelle società a capitalismo monopolistico di Stato. L’occupazione principale di questo movimento dovrebbe essere la lotta contro la militarizzazione dell’economia e contro le politiche di guerra, che sono la fonte degli alti tassi di profitto del capitale monopolistico, e la lotta contro le politiche coloniali che mirano a estrarre profitti in eccesso dalle colonie. L’organizzazione è connaturata alla nostra pratica e la pratica è connaturata alla nostra organizzazione. Rafforzare il partito rivoluzionario della classe operaia, che è la guida della rivoluzione, e rafforzare il legame tra il partito e le masse tramite cinghie di trasmissione, sono i compiti essenziali per la costruzione della capacità rivoluzionaria. La lotta pratica e il lavoro organizzativo si fondano sull’ideologia e sulla teoria. Armarsi del marxismo-leninismo come ideologia guida e, sulla base di questo, analizzare scientificamente la situazione e definire la linea rivoluzionaria sono i pilastri per elaborare teorie sulla natura della società, sulla rivoluzione sociale, sulla strategia e la tattica. 

La questione riguardo il motivo per cui le rivoluzioni non si verificano nelle società capitaliste più sviluppate (con l’eccezione della Rivoluzione russa), dove sono maggiori le contraddizioni tra l’alto sviluppo delle forze produttive e i vecchi rapporti di produzione, solleva inevitabilmente la questione delle forze rivoluzionarie. Riteniamo che il rafforzamento delle forze rivoluzionarie in ogni paese sia un fattore interno fondamentale per la vittoria della rivoluzione e che i marxisti debbano sforzarsi di rafforzare questa capacità rivoluzionaria prima di ogni altra cosa.

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