Pubblichiamo di seguito un articolo di un nostro collaboratore sulla privatizzazione del SSN e in particolare sulla situazione ligure.
Si tratta di un articolo significativo perché in esso sono combinate l’inchiesta sulle lobbies della sanità privata che stanno lucrando sullo smantellamento del SSN e la proposta di un piano preciso per la difesa e l’estensione della sanità pubblica e del SSN.
Il governo Meloni opera con la massima spregiudicatezza per distruggere il Servizio Sanitario Nazionale (basti pensare ai soli 880 milioni previsti il prossimo anno per il SSN, che non bastano nemmeno a coprire l’inflazione, altro che i 3 miliardi propagandati!). Tuttavia, esso prosegue un’opera che è in corso da almeno trent’anni e che ha visto protagonista ognuno dei governi delle Larghe Intese tra “centro-destra” e “centro-sinistra” che si sono succeduti, tutti ugualmente espressione delle classi dominanti e dei loro interessi.
Basti pensare alla questione dell’autonomia differenziata e più in generale della regionalizzazione della sanità: al di là dell’opposizione di facciata, sono stati i governatori PD (Bonaccini in testa) i primi a chiedere la concessione di diverse forme di autonomia, ma soprattutto è stato il centro-sinistra a volere nel 2001 la riforma del Titolo V della Costituzione che ha reso possibile l’autonomia. Il tutto con un disegno molto chiaro: rendere più semplice la privatizzazione della sanità a tutto vantaggio dei vari affaristi interessati a lucrare sulla salute delle masse popolari.
Contro questo drammatico corso delle cose, la mobilitazione spontanea delle masse popolari monta sempre di più: lo sciopero dei medici dello scorso 20 novembre ha avuto altissimi picchi di adesione e anche l’astensionismo dilagato nelle elezioni regionali in Emilia, Umbria e nella stessa Liguria ha nello sdegno per i tagli alla sanità voluti da tutti i partiti delle Larghe Intese una delle sue cause principali.
Ma la lotta per la difesa e il miglioramento degli ospedali, delle strutture sanitarie pubbliche, delle condizioni di vita e di lavoro di medici, infermieri, OSS, ecc. è inseparabile dalla lotta per togliere dalle mani dei capitalisti e del loro personale politico (le Larghe Intese, appunto) la direzione del SSN e dell’intero paese. E’ la stessa lotta di chi si mobilita contro il genocidio in Palestina e la terza guerra mondiale in corso, contro l’aumento smisurato della spesa militare e il taglio delle spese sociali, contro l’indegna carneficina quotidiana nei luoghi di lavoro, contro le delocalizzazioni e la svendita dell’apparato produttivo. Per questo la difesa del SSN e del diritto delle masse popolari ad usufruirne deve diventare un problema politico e di ordine pubblico, legandosi sempre più alle altre mobilitazioni che scuotono il paese e sfidando la repressione messa in campo dal governo Meloni con leggi liberticide come il ddl 1660.
Bisogna rendere ingovernabile il paese alle larghe intese e imporre un governo di emergenza popolare. Un governo del paese i cui ministri e funzionari non siano personale politico al servizio di chi lucra sulle privatizzazioni ma donne e uomini di fiducia dei lavoratori dei servizi sanitari e dei cittadini. Un governo che sia emanazione diretta degli organismi sindacali e dei comitati di lavoratori e cittadini che si battono per un SSN pubblico, di qualità ed universale” L’instaurazione di un Governo di Blocco Popolare è la condizione per rompere i vincoli di sottomissione del governo italiano a Confindustria e ai fautori delle privatizzazioni, agli USA, all’UE e ai sionisti che ci portano in guerra, alle multinazionali che depredano l’apparato produttivo del paese. Solo un governo del paese che sia emanazione e operi al servizio delle organizzazioni operaie e popolari del paese può inceppare il pilota automatico che sta trascinando nell’abisso il paese, come lo stato in cui è ridotto il SSN ben testimonia.
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ESISTE ANCORA IL SSN?!
Ormai lo smantellameto del SSN è quasi completo, l’operazione distruttiva avviata dai governi di centro-sinistra è stata oggi portata a termine con la massima spregiudicatezza dal Governo Meloni.
A conferma di ciò citiamo quanto segue:
10 big della Sanità Privata occupano una posizione strategica così possente da oscurarare il Sistema Pubblico ed il tutto è avvenuto attraverso finanziamenti provenienti dal pubblico… ciò non è paradossale, ma scientamente voluto.
I 10 “big” sono:
– PAPINIANO S.p.a, Gruppo San Donato, che vanta 56 Strutture di cui 18 0spedali ( 3 IRCCS, Policlinico San Donato, Ospedale Galeazzi S.Ambrogio, Ospedale San Raffale in Lombardia, Emilia Romagna e dal 2023 anche in Sicilia).
– HUMANITAS S.p.a.: 10 strutture Ospedaliere tra Lombardia,Piemonte e Sicilia -GVM, Gruppo Villa Maria Spa, che annovera 50 strutture (36 in Italia e 14 all’Estero) con presenza in 10 Regioni italiane e in Francia, Polonia, Albania e Ucraina e una filiera che va dalle RSA al Termalismo.
– KOS S.p.a. che gestisce 51 strutture in Germania e 108 in Italia (56 Residenze per Anziani,16 centri di Riabilitazione,12 Comunità terapeutiche psichiatriche, 7cliniche psichiatriche, 15 centri Ambulatoriali di Riabilitazione e Diagnostica in 11 Regioni.
– IEO (ISTITUTO EUROPEO DI ONCOLOGIA) S.r.l. con sede in Milano.
– ICS MAUGERI S.p.a. con 21 sedi in tutta Italia.
– GRUPPO GAROFALO HEALTHCARE (GHC) 32 strutture sanitarie di Eccellenza in 8 Regioni.
– Gruppo GIOMI.
– SERVISAN S.p.a.
– MULTIMEDICA HOLDING S.p.a.
– Life Net S.p.a (di proprietà degli Agnelli-Elkann tramite fondo EXOR)
Quanto esposto sopra non vuole essere sfoggio di arida statistica, ma serve a mettere in chiara evidenza il galoppante espandersi della Sanità Privata nel nostro Paese a livello Nazionale ovviamente favorita dallo smantellamento della Sanità Pubblica a vantaggio dei Potentati di quella privata oggi divenute “LOBBIES” così potenti da indirizzare le scelte di politica sanitaria in modo da far passare per normale la logica ultra capitalistica secondo la quale “la salute è una merce come le altre” (tesi ferocemente reazionaria da respingere con tutte le forze in quanto chiaramente antipopolare, a danno delle fasce deboli della popolazione e con la precisa volontà di far abbondonare la prevenzione e la capillare presenza della medicina del territorio).
Ovviamente tutto ciò è noto, ma non esiste una vera informazione di classe, anzi la stampa e i media usano i cosiddetti fenomeni di malasanità per spingere ad una sempre maggiore denigrazione del sistema sanitario pubblico per consentire una spallata finale che dia il via libera ad una totale privatizzazione della Sanità.
Ovviamente su questo delicatissimo problema che riguarda operati sanitari e cittadini tutti gli Ordini dei Medici tacciono facendo trasparire una loro pseudo neutralità, non è un caso che in Regione Liguria fra i tanti nomi girati per l’Assessorato alla Sanita ci sia stato proprio quello del Presidente dell’Ordine dei Medici di Genova Dr. Bonsignore, fautore del Privato e ultra difensore del numero chiuso alla facoltà di Medicina…
Sempre a proposito della Regione Liguria a trazione totiana ieri e del Presidente Bucci oggi, ovviamente nella logica del continuismo (dichiarato da loro stessi), dobbiamo evidenziare che a forza di privatizzare si è arrivati ad un disavanzo che supera i 200 milioni di euro nel settore Sanitario con ipotesi di aumento delle tasse per i liguri per coprire il deficit; ovviamente per ovviare a questo disastro amministrativo il Presidente Bucci propone la creazione di sottosegretari e super consulenti con ulteriore aggravio di spesa, ma senza parlare di aumento degli organici mancanti… Si continua così sulla strada tracciata dall’ex presidente Toti e non ci stupiamo ,come non ci stupiamo che le cosiddete forze di opposizione siano nella pratica assenti dal confltto sociale.
E’ necessario che agli scoop del giornalismo di regime si risponda con delle precise rivendicazioni:
• Abolizione del decentramento della spesa sanitaria alle Regioni, in pratica abolizione degli assessorarati alla Sanità e loro centralizzazione.
• Nazionalizzazione di tutte le strutture sanitarie accreditate.
• Aumento immediato dei fondi per la spesa sanitaria e nemmeno un euro per finanziare le guerre dell’imperialismo Americano.
• Referendum consultivo per l’abrogazione deli ordini dei medici e “no! al numero chiuso” a Medicina.
Solo partendo da queste basi si può riaprire un discorso serio per la riorganizzazione della Sanità Pubblica.
Tutte le altre cose che vengono propagandate sono semplicemente fumo negli occhi e nascondono la volontà di far saltare totalmente il Sistema Sanitario Pubblico!
Ci organizzeremo e ci batteremo unitamente alle forze che credono in quanto esposto affinché la disintegrazione del SSN non avvenga.