È oramai notizia corrente la dichiarazione della direzione di Metro Italia Cash and Carry di chiudere il sito di via Campana (Pozzuoli), chiusura fissata per il prossimo 30 aprile 2025. Ma ancora non chiara è la fine che spetterà ai lavoratori dell’azienda, ai quali si aggiungono i lavoratori dell’indotto e delle ditte esternalizzate. Tante le promesse e le “rassicurazioni” sul tavolo delle trattative da parte di politici e sindacati di aprire un “percorso comune per gestire insieme la chiusura e trovare il miglior accordo possibile”, ma ancor più grande è la rassegnazione, la precarietà e la rabbia in cui versano questi lavoratori.
La “motivazione” dei padroni è la perdita di profitti registrata negli ultimi anni e gli investimenti di circa 3 milioni di euro necessari per ristrutturare il punto vendita ai quali si aggiungono i costi per il contratto di locazione (precedentemente proprietà di Metro, poi venduta all’istituto bancario). Pochi spicci se consideriamo l’enorme fatturato dell’azienda.
Sappiamo benissimo che le rassicurazioni dei padroni sono false e che il piano tracciato per la Metro e per le altre aziende nel nostro paese è chiaro! È un piano fatto di licenziamenti, cassa integrazione, delocalizzazione, peggioramento delle condizioni contrattuali e di sicurezza, mega progetti “truffa” per ricevere finanziamenti che poi finiscono per arricchire le tasche di pochi e chi più ne ha più ne metta!
I padroni, forti delle leggi scritte da loro stessi, hanno guadagni milionari e si arrogano il diritto di poter decidere della vita dei lavoratori in base all’andamento delle vendite e dei profitti. Il governo “non ha soldi” per sostenere le aziende in crisi e impedire i licenziamenti dei lavoratori però sborsa miliardi per contribuire alla guerra e ai morti in Palestina, Libano e della guerra per interposta persona che la NATO porta avanti in Ucraina.
La Sezione Flegrea del Partito dei CARC esprime massima solidarietà e sostegno ai lavoratori e alle lavoratrici metro ed è pronto a sostenere tutte le iniziative che i lavoratori vorranno intraprendere per impedire la chiusura dello stabilimento. A tutti i lavoratori diciamo di non molliamo ora, non ci rassegniamo alle buone-uscite senza prospettive, non accettiamo la condizione di sfruttati, non permettiamo la chiusura delle nostre aziende!