[Piombino] Serve più che mai una spinta dal basso

Sono più di 10 anni che va avanti la vertenza Jsw Steel Italy (JSW), passando da un tavolo all’altro, promesse non rispettate e accordi di programma non vincolanti e violati (come ad esempio la mancata ricollocazione dei lavoratori in CIG nello smantellamento dell’impianto).

È trascorso più di un anno da quando le multinazionali Metinvest-Danieli hanno messo piede a Piombino, ma solo il 31 ottobre scorso, come annunciato dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy (MIMIT), è stato raggiunto il primo accordo, tra JSW e Metinvest-Danieli, sulla ripartizione delle aree dove saranno localizzati gli impianti siderurgici, accordo che sarà formalmente ratificato entro novembre.

Non si conoscono i termini di quest’accordo e quanto il sionista Marco Carrai (che oltre ad essere vicepresidente esecutivo di JSW, ha ruoli di direzione in Toscana Aeroporti, nella Fondazione Meyer ed è console onorario d’Israele) è riuscito a strappare (si vocifera 30 milioni di euro per liberare le aree di Ischia a Crociano). È di oggi la notizia che non sarà necessaria la valutazione d’impatto ambientale (VIA) per la realizzazione del nuovo treno rotaie di JSW.

Oltre alle aree acquistate da JSW, a che condizioni verranno concessi a Metinvest-Danieli i circa 200 ettari di terreno industriale di proprietà statale? Con quali garanzie, vincoli e penali?

In ogni caso è solo un primo passo che di certo non assicura nulla, tantomeno dà tranquillità ai 1354 lavoratori a cui a gennaio scade nuovamente la cassaintegrazione.

Non vanno poi dimenticati i 500 lavoratori della Liberty Magona, che è stata messa in vendita, e tutto l’indotto del settore siderurgico.

L’esperienza della lotta della classe operaia ci insegna che le vertenze sindacali devono essere affiancate dalla mobilitazione dei lavoratori.

È quello che non è successo a Piombino, dove scioperi e iniziative di lotta sono stati di volta in volta rinviati e ridotti a incontri tra sindacati, governo regionale e nazionale, multinazionali.

Aspettiamo … forse ci siamo … questa è la volta buona. Parole forzate, inculcate da istituzioni e sindacati per evitare qualsiasi partecipazione operaia alla lotta per un lavoro utile e dignitoso. Un lento lavoro di pompieraggio che ha portato i lavoratori in una situazione di attendismo.

Allora che fare?

Sono previste occasioni importanti per farsi sentire dalle istituzioni e dai padroni, spingendo i sindacati ad organizzare la partecipazione

►il 27 novembre il MIMIT ha convocato un tavolo a Roma con sindacati e istituzioni per fare il punto sulle procedure in atto, bisogna pretendere che venga organizzato un presidio presso il ministero e pullman per raggiungerlo

►il 28 novembre è convocato a Piombino il consiglio comunale monotematico – seduta straordinaria aperta dalle ore 8.30 con prosecuzione alle ore 15.00, è necessaria un’ampia partecipazione della cittadinanza perché dalle decisioni che verranno prese dipende il futuro della città.

Solo i lavoratori e i cittadini insieme possono spostare l’ago della bilancia in loro favore, pretendendo innanzitutto di conoscere gli accordi, i piani industriali, vincoli e penali per le multinazionali che sappiamo bene che interessi fanno! Ma non solo si tratta poi di valutare e di pretendere che gli interessi dei lavoratori e della cittadinanza per un lavoro utile, dignitoso e rispettoso dell’ambiente e della salute, siano fatti valere e rispettati!

Per questo invitiamo a partecipare numerosi al consiglio comunale che si terrà il 28 novembre

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