[Toscana] Adesione al corteo regionale “Fermiamo il genocidio!” del 16 novembre

La Federazione Toscana del P.CARC aderisce e partecipa alla manifestazione “Fermiamo il genocidio”, promossa dai Giovani Palestinesi d’Italia (GPI) e dalla Rete Liberi/e di Lottare, con concentramento previsto alle 15 di domani sabato 16 novembre in piazza S. Maria Novella a Firenze.

La manifestazione è parte integrante del percorso di costruzione di quella nazionale che si terrà il prossimo 30 novembre a Roma che come Partito ci stiamo impegnando a rendere unitaria sulla base del successo politico della piazza unitaria dello scorso 5 ottobre, così come della giornata di sciopero generale del 29 novembre.

Nelle aziende si stanno susseguendo le assemblee di CGIL e UIL, il 20 novembre si terrà presso la SMS di Peretola l’assemblea cittadina dei sindacati di base che convergono sulla giornata di lotta e il tema della Palestina è ampiamente sentito dalla base degli iscritti. I lavoratori quel giorno bloccheranno il paese e daranno un contributo alla lotta necessaria alla cacciata del governo Meloni, il governo delle leggi finanziarie fatte di lacrime e sangue per le masse popolari, dei fiumi di soldi che alimentano i conflitti in Ucraina e per l’appunto in Palestina e Libano, di provvedimenti repressivi come il DDL 1660 (il sesto pacchetto Sicurezza da quando governano, per così dire) e che vanamente ha cercato di impedire la manifestazione a sostegno della Rresistenza palestinese dello scorso 5 ottobre a Roma. Quella giornata di lotta ci insegna che questa è la strada da seguire!

Fermare il genocidio, significa non solo cacciare questo governo, ma anche lottare contro i sionisti e le loro ramificazioni in Italia, e Firenze dove ci sono diverse centrali di questo potere (multinazionali come Teva operano indisturbate) non a caso vi risiede il console onorario di Israele Marco Carrai che cerca di passare per vittima per alcuni manifesti affissi attorno all’ospedale Meyer (di cui presiede indegnamente la Fondazione) che lo definivano “sionista”. Questo è esattamente quello che è, e lui stesso lo ha rivendicato pubblicamente sulle pagine del fido quotidiano La Nazione. Respingiamo al mittente l’accusa, quindi, l’accusa di istigazione all’odio razziale.

Continua il tentativo di intossicare i cuori e le menti delle masse popolari confondendo antisemitismo e antisionismo, per cercare vanamente di nascondere i crimini efferati compiuti da Israele prima in Palestina e ora anche in Libano, dove altrettanto i sionisti stanno sbattendo contro una resistenza popolare che non riescono a piegare: e non ci riusciranno, come è successo con tutti i colonialisti della storia!

Il sionismo sta alla religione ebraica come il nazismo stava ai tedeschi (tra l’altro Carrai, al pari di diversi altri sionisti, non è nemmeno ebreo): ripartiamo dalle “basi” per stabilire bene come stanno le cose e decidere da che parte stare senza cadere in tranelli e abbagli; cioè dalla parte della resistenza palestinese e libanese e di ogni forma di lotta che intenderanno assumere per liberarsi dal regime di apartheid che lo stato di Israele impone loro e dalla parte di chi si batte contro qualsivoglia forma di razzismo e discriminazione su base etnica, religiosa, di genere, ecc.

Cacciare il governo Meloni e imporne uno di emergenza popolare che interrompa le relazioni diplomatiche, economiche, militari e politiche con lo stato di Israele è il miglior contributo che i comunisti e le masse popolari italiane possono dare qui e ora alla lotta contro il genocidio.

Il 30 novembre tutti a Roma al fianco del popolo palestinese!

Federazione Toscana del Partito dei CARC

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