[FIRENZE] Passare dalla difesa all’attacco Denunciamo il ruolo dei giornali italiani complici dei sionisti, verso la Festa della Riscossa Popolare!

Ieri, 5 novembre, è arrivato il primo attacco all’iniziativa della Festa della Riscossa Popolare della sezione di Firenze Rifredi che si terrà alla Casa del Popolo il Campino il 16 novembre. Il dibattito dal titolo “Dai fatti in Palestina al sionismo in Italia. Mobilitazioni popolari e repressione” ha suscitato le prime reazioni da parte dei giornali.

Ad attirare l’attenzione dei pennivendoli de Il Giornale (vedi qui) è soprattutto la presenza di Cecilia Parodi, che presenterà il libro “Bahar Gaza” dal quale partiremo per lo sviluppo del dibattito sul ruolo dei sionisti nel nostro paese e sulla repressione nei confronti dei singoli e delle organizzazioni che oggi si mobilitano in solidarietà alla Palestina. Hanno confermato la loro presenza al dibattito Sanitari per Gaza e Giuseppe Flavio Pagano, attivista che recentemente ha subito delle perquisizioni per aver denunciato l’attività dei gruppi sionisti nel nostro paese. Il dibattito pomeridiano sarà il centro focale di una vera e propria giornata di lotta e di festa dedicata interamente alla Palestina, una giornata che si aprirà alle 10:30 con la proiezione del documentario “Leaving Gaza”, proseguirà alle 15:30 con balli popolari palestinesi e nella quale troveranno spazio anche momenti ricreativi e di socializzazione, come la cena organizzata da Atomic Falafel, la musica a cura di Sol -gruppo palestinese- o ancora la mostra fotografica “L’altro lato della guerra è la spiaggia”.

Insomma, non ci stupisce affatto che una giornata così pensata susciti l’indignazione de Il Giornale. Questa testata giornalistica infatti, come tante altre legate mani e piedi al governo Meloni, dal 7 ottobre alimenta soltanto intossicazione e diversione rispetto al genocidio in corso in Palestina. Lo fa ora con questo articolo, lo ha fatto questa estate accanendosi contro le liste “di proscrizione” del (nuovo) Partito Comunista Italiano, lo ha fatto infangando la manifestazione del 5 ottobre a Roma e gli esempi potrebbero continuare.

Il punto è che la classe dominante e i suoi giornalisti servi tremano di fronte al fatto che, a distanza di più di un anno dalla gloriosa controffensiva palestinese del 7 ottobre, i sionisti non si possono più nascondere tacciando il movimento popolare nel nostro paese e nel mondo di antisemitismo: la combattività espressa da migliaia di giovani e lavoratori nella piazza del 5 ottobre, le continue e incessanti mobilitazioni degli studenti per il boicottaggio accademico, la sensibilità crescente in ampie fette della popolazione lo dimostrano, il re è nudo! Quanti, fra la classe dominante e i suoi lacchè, promuovono l’equiparazione fra antisionismo e antisemitismo per ingannare le masse popolari sono da considerarsi pienamente complici dei crimini di guerra dello Stato sionista d’Israele e per questo vanno smascherati agli occhi delle masse popolari e cacciati dal nostro paese.

Per questo non facciamo neanche un passo indietro sulla presenza di Cecilia Parodi al dibattito della Festa, anzi, approfittiamo per portarle nuovamente la nostra piena solidarietà per tutte le calunnie ricevute da molte testate giornalistiche. Per chi avesse dubbi, invitiamo a leggere le parole dell’intervista che ci ha rilasciato (vedi qui), ma soprattutto invitiamo tutti a partecipare alla Festa della Riscossa Popolare portando il proprio contributo per il sostegno e lo sviluppo della lotta per cacciare i sionisti dal nostro paese.

Non ci faremo ingabbiare dalle parole dei giornali complici del governo della guerra!

Viva la resistenza del popolo palestinese!

Viva la lotta delle masse popolari italiane per la cacciata dei sionisti dal nostro paese!

Sezione di Firenze Rifredi del P.CARC

Rispondi

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

Musk e Mattarella giocano all’acchiapparella

Sulla sovranità nazionale e l’attuazione della Costituzione

Risposta aperta a l’Antidiplomatico

Caro Alessandro Bianchi,è doveroso da parte nostra chiarire alcune...

Eversione o liberazione?

Insorgere per imporre un governo di emergenza popolare Anche fra...