Il 16 ottobre si è svolto lo sciopero nazionale di ventiquattro ore dei lavoratori portuali e della logistica di Unione Sindacale di Base (Usb). Tale mobilitazione, lanciata i primi del mese, si inserisce nel processo di lotta che il sindacato sta costruendo contro il ddl 1660.
Lo sciopero è stato un successo. Ciò è dovuto anche alla capacità di Usb, nei giorni precedenti, di unire la tematica della lotta contro il disegno legge ad altre tematiche sentite dai portuali: l’opposizione al rinnovo del Contratto nazionale unico dei porti che non salvaguarda il potere d’acquisto degli operai di fronte all’inflazione, la sicurezza sui posti di lavoro e la lotta contro il traffico di armi negli scali italiani. La giornata ha visto anche importanti azioni di lotta, in particolare a Genova, Napoli e Livorno.
Al porto di Genova lo sciopero ha raggiunto il 50% di adesioni e i lavoratori hanno bloccato i varchi portuali di San Benigno e Albertazzi e hanno quindi svolto un presidio sotto la prefettura, dove hanno ottenuto un incontro per presentare i motivi della protesta. La propaganda e attuazione dello sciopero è stata organizzata dagli operai dell’Usb organizzati nel Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali, organismo operaio da sempre attivo nella lotta contro il traffico di armi nel porto di Genova.
A Napoli i portuali hanno scioperato e manifestato dentro il porto contro il ddl 1660 e anche per l’applicazione di adeguate misure di sicurezza e l’erogazione dei dispositivi salvavita. Tale argomento, infatti, è un tema caldo per gli operai data la morte di un loro collega i primi di ottobre sul posto di lavoro (vedi il comunicato di Usb Campania“Ennesimo omicidio sul lavoro nel porto di Napoli, Usb: anche per questo il 16 ottobre è sciopero nazionale dei porti!” sul sito del sindacato).
A Livorno i lavoratori del porto e di altre società di logistica portuale hanno scioperato e tenuto un presidio alla rotatoria del ponte Genova, in area portuale. Dopo il presidio gli operai degli appalti hanno bloccato l’ingresso del piazzale dell’autoparco Il Faldo. Infine, in continuità con tale giornata, il 19 ottobre hanno partecipato alla manifestazione contro il ddl 1660 insieme agli studenti di Azione antifascista Livorno.