Intervista alla Piattaforma Mondiale Antimperialista

Vi chiediamo di presentare brevemente come è nata la Piattaforma Antimperialista Mondiale (PAM), da quali organizzazioni è composta e quali sono le sue attuali attività.
La PAM è stata fondata a Parigi, in Francia, nell’ottobre del 2022, con i tre principali obiettivi di sviluppare la lotta antimperialista mondiale, condurre la lotta ideologica in senso anti-opportunista e rafforzare il movimento comunista.
Dopo l’Operazione Militare Speciale della Russia in Ucraina nel febbraio 2022, l’analisi sulla natura delle società russa e cinese è diventata una questione discriminante tra rivoluzionari e opportunisti. In particolare, durante le proteste contro il vertice della NATO a Madrid nel giugno 2022, abbiamo visto che l’unità del movimento antimperialista è stata gravemente minata dalle forze opportuniste che sostenevano che “la guerra in Ucraina è una guerra interimperialista” e che “Cina e Russia sono imperialiste”, e ci siamo resi conto della necessità di una lotta antimperialista unitaria incentrata su forze autenticamente comuniste.
In risposta, i partiti rivoluzionari e le organizzazioni antimperialiste di tutto il mondo che ne condividevano il contenuto, hanno elaborato e sottoscritto la Dichiarazione di Parigi, originando la PAM. La Dichiarazione di Parigi è il programma della PAM ed è attualmente firmata da più di 70 partiti e organizzazioni.
Dalla sua fondazione, la PAM ha tenuto conferenze internazionali e organizzato presidi e manifestazioni all’insegna dell’antimperialismo a Belgrado, in Serbia (dicembre 2022), a Caracas, in Venezuela (marzo 2023), a Gwangju e Seul, nella “Repubblica di Corea” (RdC) (maggio 2023) e ad Atene, in Grecia (novembre 2023), con l’intento di unire le forze antimperialiste. A Washington, a luglio, abbiamo organizzato una grande manifestazione e un’iniziativa di propaganda anti-NATO davanti alla Casa Bianca durante il vertice della NATO.
Nella prima metà del 2024, la PAM ha organizzato, in marzo-aprile, una tournée europea della troupe musicale rivoluzionaria della “RdC” e a maggio abbiamo visitato la regione russa del Donbass per portare la solidarietà attiva alle forze comuniste e antimperialiste locali e abbiamo organizzato un forum internazionale e una manifestazione a Gwangju, nella “RdC”. Nel giugno 2024 abbiamo organizzato un “Colloquio” [dibattito, NdT] internazionale a Madrid, in Spagna.
Inoltre, la PAM gestisce il sito web Platform News e pubblica la rivista mensile Platform, contribuendo alla lotta ideologica contro le forze revisioniste, opportuniste e settarie all’interno del movimento comunista internazionale.

Vi chiediamo di presentare la vostra analisi della situazione attuale a livello internazionale, in particolare per quanto riguarda la guerra in Ucraina, in Palestina e nel Pacifico. Vi chiediamo di presentare la vostra analisi sullo sviluppo della Terza Guerra Mondiale in corso e sulle sue cause oggettive.
La situazione attuale può essere descritta in una frase: la tempesta della Terza Guerra Mondiale, promossa dall’imperialismo, soffia dall’Europa orientale attraverso l’Asia occidentale (Medio Oriente) fino al Pacifico occidentale.
La guerra in Ucraina è iniziata con il colpo di Stato di Maidan nel 2014, si è intensificata con la guerra di otto anni nel Donbas ed è entrata in fase acuta con l’Operazione Militare Speciale della Russia nel 2022. La guerra in Asia occidentale è iniziata con l’Operazione Diluvio di Al-Aqsa, si è intensificata con la lotta all’ultimo sangue dell'”Asse della Resistenza” ed è entrata in fase acuta con l’Operazione Vera Promessa dell’Iran.
La recente invasione di Kursk da parte dell’Ucraina e i bombardamenti israeliani su Beirut e Teheran sono estreme provocazioni da parte del campo imperialista che vuole rendere irreversibile la Terza Guerra Mondiale. Il campo imperialista freme poiché lo sviluppo della guerra in Asia orientale è ritardato dalla “pazienza strategica” della Repubblica Democratica Popolare di Corea (RPDC) e della Cina ed è in aumento la possibilità che Trump, un candidato che sostiene il ritiro USA dalla NATO, vinca le elezioni presidenziali.
Il campo di battaglia principale della Terza Guerra Mondiale è l’Oceano Pacifico.
La “NATO del Nordest dell’Asia” è stata costituita alla Conferenza di Camp David nell’agosto 2023 da USA, Giappone e “RdC” e ampiamente implementata con l’esercitazione congiunta multidominio “Freedom Edge”, in stile NATO, nel giugno 2024.
L’alleanza chiamata “Squad” tra USA-Australia-Giappone-Filippine e la “AUKUS” (USA-Regno Unito-Australia) dimostrano che il campo di battaglia potrà espandersi al Pacifico occidentale se non persino all’intero Pacifico.
In sostanza, il campo imperialista ha completato l’estensione della NATO al Pacifico con il Vertice NATO di Washington nel luglio 2024 e con le esercitazioni “RIMPAC” (Rim of the Pacific Exercises) nel giugno-agosto 2024, alle quali hanno partecipato i Paesi belligeranti filo-USA dell’Asia orientale e nove Stati membri della NATO.
Inoltre, le esercitazioni belliche nell’Oceano Pacifico rivolte alla RPDC, alla Cina e alla Russia, come l’esercitazione “Pacific Skies” condotta da Germania-Francia-Spagna e dalle Forze di Autodifesa giapponesi da metà giugno a metà agosto e l’esercitazione “Pitch Black” condotta dall’Australia, a cui hanno partecipato USA, Giappone, RdC, Germania e Francia da luglio ad agosto, dimostrano che il campo imperialista sta puntando all’Oceano Pacifico come campo di battaglia principale per la Terza Guerra Mondiale.
La Terza Guerra Mondiale è una guerra tra il campo antimperialista e quello imperialista. Tutte le guerre nei tre campi di battaglia dell’Europa orientale, dell’Asia occidentale e del Pacifico occidentale hanno caratteristiche specifiche diverse tra loro, ma hanno in comune l’essenziale caratteristica di essere una guerra antimperialista.
Il campo antimperialista ha un vantaggio schiacciante in termini di mobilitazione morale, di forze in campo e rispetto ai teatri operativi. Il sentimento antifascista, di liberazione nazionale e per la riunificazione fanno presa sulle masse. In termini di forze in campo, le potenze nucleari e missilistiche della RPDC, della Cina e della Russia formano la forza principale e i 2 miliardi di musulmani, compreso l'”Asse della Resistenza” con l’Iran e le altre forze antimperialiste mondiali, sono le forze ausiliarie. In particolare, la RPDC svolge un ruolo chiave nella sua posizione di forza guida.
Il campo imperialista promuove una guerra ibrida, concentrata su scala locale, condotta per procura o con operazioni speciali, utilizzando armamenti non nucleari. Il campo antimperialista ha un vantaggio operativo in risposta alla tattica del campo imperialista. Il campo antimperialista può infatti dispiegare una guerra diretta, totale, condotta in prossimità del proprio territorio nazionale, ricorrendo anche alla guerra ibrido-nucleare tattica. Il campo imperialista sta cercando di mascherare l’attuale acuirsi della crisi generale mettendo alla gogna il campo antimperialista e dipingendolo come il “nuovo asse degli aggressori”, creando così ad arte una “Nuova Guerra Fredda” sul modello della vecchia “Guerra Fredda” che hanno vinto.
La realtà dimostra però che il campo imperialista non può mai vincere. Il campo imperialista continua a perdere in Ucraina e sta perdendo terreno in Asia occidentale. Se il campo imperialista inizia la “seconda guerra del Pacifico”, cioè una guerra nell’Oceano Pacifico, il Pacifico diventerà il cimitero del campo imperialista. Le forze progressiste mondiali, che videro nel corso della Seconda Guerra Mondiale un periodo di grande ascesa e trasformarono la Seconda Guerra Mondiale in una guerra antifascista, trasformeranno la Terza Guerra Mondiale in una guerra antimperialista e daranno vita a una fase nuova a livello mondiale, di grande progresso per l’indipendenza dei popoli e per la pace. La vittoria finale del campo antimperialista è certa.

Lenin e l’esperienza delle ultime due guerre mondiali ci insegnano chiaramente che l’imperialismo è l’epoca della rivoluzione proletaria e della decadenza della società borghese e che i comunisti non devono temere la guerra, ma sfruttarla per promuovere la rivoluzione socialista. Qual è secondo la PAM il ruolo dei comunisti nella situazione attuale e cosa state facendo per promuovere questo ruolo?
La Prima Guerra Mondiale, una guerra interimperialista, ha dato vita al primo Stato socialista del mondo e la Seconda Guerra Mondiale, una guerra antifascista, ha dato vita al campo socialista su scala globale. Siamo convinti che la Terza Guerra Mondiale, la guerra mondiale antimperialista, debba e possa essere un momento di trasformazione per assestare un colpo decisivo all’imperialismo e per realizzare l’indipendenza e la pace globali.
I comunisti devono rafforzare e sviluppare i partiti comunisti in ogni paese per condurre questa lotta e, allo stesso tempo, rafforzare il movimento comunista internazionale. Dobbiamo formare un fronte comune antimperialista, incentrato sulle forze comuniste e comprendente ampie forze antimperialiste, e organizzare con determinazione lotte antimperialiste su scala globale. Per questo motivo la PAM ha organizzato una mobilitazione a Washington, nel cuore dell’imperialismo, in concomitanza con il vertice della NATO.
Il compito ideologico e teorico più importante nella lotta antimperialista mondiale oggi è quello di condurre una lotta ideologica indefessa e netta contro le forze pseudo-comuniste – revisioniste, opportuniste o settarie – che si oppongono ai Paesi dell’Asse della Resistenza come la Russia e l’Iran, che invece sono in prima linea nella lotta antimperialista, e che accusano la Russia, la Cina e persino la RPDC di “imperialismo”. L’esempio più rappresentativo di queste posizioni è la teoria della “Piramide imperialista” promossa dai dirigenti del Partito Comunista di Grecia.
Il compito pratico più importante delle forze comuniste nella lotta antimperialista mondiale è rafforzare il movimento antimperialista, guidando saggiamente le forze filo-russe e filo-palestinesi a unirsi in un unico fronte antimperialista, con un’analisi scientifica e una linea rivoluzionaria.
La PAM, in quanto organismo che unisce forze antimperialiste comuniste e non comuniste, si considera la locomotiva della lotta di massa antimperialista condotta su scala globale.
In pratica, ciò si traduce nell’organizzazione di conferenze internazionali per analizzare scientificamente la situazione politica in via di sviluppo e definire una strategia rivoluzionaria e nell’organizzazione di mobilitazioni di massa antimperialiste in tutto il mondo.
Per realizzare i tre grandi obiettivi (sviluppo della lotta antimperialista mondiale, lotta ideologica anti-opportunista e rafforzamento del movimento comunista), la PAM continuerà a lavorare come ha fatto sinora organizzando lotte antimperialiste, correggendo le linee sbagliate all’interno del campo antimperialista e rafforzando capacità e ruolo delle forze politiche rivoluzionarie.

L’articolo I tre obiettivi principali della PAM definisce il revisionismo, l’opportunismo e il settarismo come le principali tare che ostacolano la rinascita del movimento comunista. La nostra sintesi dell’esperienza della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria (1917-1976) ci ha portato a concludere che le due principali tare da cui il movimento comunista nei Paesi imperialisti non si è ancora liberato sono l’elettoralismo (cioè l’idea che il socialismo possa essere raggiunto attraverso le elezioni) e l’economicismo (cioè l’idea che la rivoluzione scoppi moltiplicando le lotte rivendicative). Inoltre, lo studio del maoismo insegna non solo che il dibattito ideologico franco e aperto all’interno del movimento comunista è un pilastro necessario per “dividere l’uno in due”, cioè dividere il giusto dall’ingiusto, l’avanzato dall’arretrato, il vecchio dal nuovo, ma anche che tale lotta nel movimento comunista riflette la lotta tra le due classi (proletariato e borghesia) e tra le due vie (socialismo e capitalismo) ed esiste in ogni partito comunista e persino in ogni suo membro. Qual è il vostro atteggiamento nei confronti del dibattito ideologico all’interno della PAM e tra la PAM e gli altri aggregati del movimento comunista internazionale?
Per quanto riguarda la lotta ideologica all’interno del movimento comunista internazionale e nella PAM, definiamo la prima come una battaglia ideologica contro il revisionismo, l’opportunismo e il settarismo. Se guardiamo ai vari aspetti, la lotta contro il revisionismo è una questione ideologica, la lotta contro l’opportunismo è una questione di linea e la lotta contro il settarismo è una questione organizzativa. L’esempio più noto di linea revisionista, settaria e opportunista nel movimento comunista internazionale è oggi il Partito Comunista di Grecia. In particolare, l’errore di definire la Russia e la Cina come paesi imperialisti e la guerra in Ucraina come guerra inter-imperialista, basandosi sulla teoria della “Piramide imperialista”, è un errore molto dannoso e pericoloso che avvantaggia il campo imperialista nell’attuale contesto della Terza Guerra Mondiale. L’elettoralismo o parlamentarismo e l’economismo o riformismo sono linee opportuniste di destra basate su una revisione dei principi rivoluzionari del marxismo-leninismo. Si manifestano soprattutto nei Paesi capitalisti e imperialisti sviluppati, ma anche nei Paesi capitalisti in via di sviluppo e nei Paesi coloniali. Il capitale monopolistico utilizza la socialdemocrazia quando può “riformare” la classe media. L’obiettivo è mascherare l’effettivo processo di polarizzazione tra strato superiore e inferiore (ricchi e poveri) con un sistema bipartitico (l’altalena dei partiti socialdemocratici e conservatori). Quando il capitale monopolistico non riesce a perpetrare questo inganno ricorre al fascismo.
Per quanto riguarda le questioni interne alla PAM, nei nostri due anni di attività abbiamo visto che spesso alcuni partiti tentennano nella lotta ideologica con le forze opportuniste e settarie esterne alla PAM o diventano passivi nel promuovere la nostra lotta antimperialista e nel seguire le attività della PAM. Tutti i problemi vengono affrontati con le dovute attenzioni, caso per caso, discutendone in modo strutturato, per non incorrere in deviazioni di destra o di sinistra nella definizione delle misure da intraprendere. Spesso si fa uso della critica aperta, fino a misure che limitano la partecipazione di queste forze alle riunioni della PAM e alle conferenze internazionali quando si tratta di un problema grave. Se poi un membro viola la Dichiarazione di Parigi, che è il programma della PAM, o causa un problema insuperabile, allora non possiamo che espellerlo.

Nell’articolo I quattro temi principali da discutere nel Movimento Comunista Internazionale i compagni del (n)PCI, il nostro Partito fratello, sottolineano, tra l’altro, che il principale limite della prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria è stato il fatto che il movimento comunista non è riuscito a instaurare il socialismo in nessun paese imperialista, da cui gli effetti negativi che ciò ha avuto sui primi paesi socialisti. Realizzare quest’opera senza precedenti è quindi il compito più importante per l’intero movimento comunista, dal punto di vista strategico. Qual è la vostra posizione sulla questione dell’importanza di promuovere il fronte antimperialista e la rivoluzione socialista nei Paesi imperialisti?
Come la domanda precedente (numero 4), anche questa (numero 5), sul punto di vista e la posizione riguardo alla rivoluzione nei paesi capitalisti e imperialisti sviluppati, è di grande importanza.
Noi veniamo dalla “RdC”. Il nostro Paese appare come un Paese capitalista e imperialista sviluppato, ma in realtà è assolutamente una colonia, occupata militarmente, oppressa politicamente e sfruttata economicamente dall’imperialismo USA.
La maggior parte dei membri della PAM sta organizzando una rivoluzione in una colonia, non in un paese imperialista. Vediamo un importante movimento anti-monopolistico nelle società a capitalismo monopolistico di Stato. L’occupazione principale di questo movimento dovrebbe essere la lotta contro la militarizzazione dell’economia e contro le politiche di guerra, che sono la fonte degli alti tassi di profitto del capitale monopolistico, e la lotta contro le politiche coloniali che mirano a estrarre profitti in eccesso dalle colonie. L’organizzazione è connaturata alla nostra pratica e la pratica è connaturata alla nostra organizzazione. Rafforzare il partito rivoluzionario della classe operaia, che è la guida della rivoluzione, e rafforzare il legame tra il partito e le masse tramite cinghie di trasmissione, sono i compiti essenziali per la costruzione della capacità rivoluzionaria. La lotta pratica e il lavoro organizzativo si fondano sull’ideologia e sulla teoria. Armarsi del marxismo-leninismo come ideologia guida e, sulla base di questo, analizzare scientificamente la situazione e definire la linea rivoluzionaria sono i pilastri per elaborare teorie sulla natura della società, sulla rivoluzione sociale, sulla strategia e la tattica.
La questione riguardo il motivo per cui le rivoluzioni non si verificano nelle società capitaliste più sviluppate (con l’eccezione della Rivoluzione russa), dove sono maggiori le contraddizioni tra l’alto sviluppo delle forze produttive e i vecchi rapporti di produzione, solleva inevitabilmente la questione delle forze rivoluzionarie. Riteniamo che il rafforzamento delle forze rivoluzionarie in ogni paese sia un fattore interno fondamentale per la vittoria della rivoluzione e che i marxisti debbano sforzarsi di rafforzare questa capacità rivoluzionaria prima di ogni altra cosa.

*****

Interview for the Resistenza, with the World Anti-imperialist Platform

We ask you to briefly introduce how the World Anti-Imperialist Platform came into being, what organizations it is composed of and its current activities.
The World Anti-imperialist Platform (the Platform) was founded in Paris, France, in October 2022, with the three major goals of expanding the world anti-imperialist struggle, waging anti-opportunist ideological warfare, and strengthening the communist movement.
After Russia’s special military operation in Ukraine in February 2022, understanding how we define the character of Russian and Chinese societies has become a touchstone between revolutionaries and opportunists. In particular, during the protests against the NATO Summit in Madrid in June 2022, we saw that the anti-imperialist movement was seriously divided by opportunist forces claiming “the war in Ukraine is an inter-imperialist war” and “China and Russia are imperialists,” and realized the need for a united anti-imperialist struggle centered on genuine communist forces.
In response, revolutionary parties and anti-imperialist organizations from around the world, which share the idea, issued the Paris Declaration, marking the beginning of the Platform. The Paris Declaration is the program of the Platform and is currently signed by more than 70 parties and organizations.
Since its foundation, the Platform has held international conferences and organized mass rallies and demonstrations under the banner of anti-imperialism in Belgrade, Serbia (December 2022), Caracas, Venezuela (March 2023), Gwangju and Seoul, the ‘Republic of Korea (ROK)’ (May 2023), and Athens, Greece (November 2023), trying to unite the anti-imperialist forces. In Washington in July, we organized a powerful anti-NATO rally and propaganda campaign in front of the White House during the NATO Summit. 
In just the first half of 2024, the Platform arranged a European tour for revolutionary musical troupe from the “ROK” in March-April. In May, we visited the Donbass region of Russia to stand in active solidarity with local communist and anti-imperialist forces and held an international forum and mass demonstration in Gwangju, the “ROK.” In June 2024, we had an international colloquium in Madrid, Spain. 

In addition, the Platform runs the “Platform News” website and publishes its monthly magazine, “Platform,” contributing to the ideological warfare against revisionist, opportunist, and sectarian forces within the international communist movement.

We ask you to present your analysis of the current situation internationally, particularly with respect to the war in Ukraine, Palestine and the Pacific. We ask you to present your analysis of the development of World War III already underway and with respect to its objective causes.
The current situation can be described in one sentence:  The storm of World War 3, instigated by imperialism, is blowing from Eastern Europe through West Asia (Middle East) to the Western Pacific.
The war in Ukraine began with the Maidan coup d’état in 2014, intensified with the eight-year war in Donbas, and entered full swing with Russia’s special military operation in 2022. The war in West Asia began with Operation Al-Aqsa Flood, intensified with desperate resistance of the “Axis of Resistance,” and entered full swing with Iran’s Operation True Promise.
The recent invasion of Kursk by Ukraine and the Israeli bombing of Beirut and Tehran are extreme provocations by the imperialist camp that wants to make World War 3 irreversible and is getting nervous as the war in East Asia has been delayed by “strategic patience” of the DPRK and China and the possibility of Trump, a candidate for withdrawal from NATO, winning the US presidential election is increasing.
The main battlefield of World War 3 is the Pacific Ocean.
“Northeast Asian Version of NATO” was formed at the Camp David Conference in August 2023 by the USA, Japan, and the “Republic of Korea” and fully realized by the “NATO-style” multi-domain joint exercise “Freedom Edge” in June 2024.
The USA-Australia-Japan-Philippines’ “Squad” and the USA-U.K.-Australia’s “AUKUS” show that the scope of war could expand to the Western Pacific and even to the entire Pacific.
In practice, the imperialist camp completed the “Pacificization of NATO” with the Washington NATO Summit in July 2024 and the RIMPAC (Rim of the Pacific Exercises) in June-August 2024, in which pro-US belligerent countries in East Asia and nine NATO member states participated. 

In addition, war exercises in the Pacific Ocean aimed at the DPRK, China, and Russia, such as the Germany-France-Spain and Japanese Self-Defense Forces’ “Pacific Skies” exercise from mid-June to mid-August, and the Australian-led exercise “Pitch Black” in which the USA, Japan, the “ROK,” Germany, and France participated from July to August, show that the imperialist camp is targeting the Pacific Ocean as the main battlefield for World War 3.
World War 3 is a war between anti-imperialist and imperialist camps. All wars in the three battlefields of Eastern Europe, West Asia, and the Western Pacific have different specific characteristics, but they all have the essential commonality of being an anti-imperialist war.
The anti-imperialist camp has an overwhelming advantage in the pretext, forces, and operations. It has a clear grip on the pretext of anti-fascism, liberation, and reunification. In terms of forces, the strongest nuclear and missile powers of the DPRK, China, and Russia form the leading force and the 2 billion Muslims including the “Axis of Resistance” like Iran and other world anti-imperialist forces are the auxiliary forces. In particular, the DPRK plays a key role in its guiding position.
In response to the imperialist camp’s localized, expeditionary, proxy, and non-nuclear hybrid warfare tactics, the anti-imperialist camp has the operational advantage with direct, all-out, close-to-homeland, and tactical nuclear included-hybrid warfare. The imperialist camp is trying to deflect the current deepening general crisis by denigrating and exhausting the anti-imperialist camp as a “new axis of aggressors” and manipulating a “New Cold War” modeled after the “Cold War” that they won.
Reality shows that the imperialist camp can never win. The imperialist camp continues to lose in Ukraine and is losing ground in West Asia. If the imperialist camp starts the “second Pacific War,” that is, a war in the Pacific Ocean, the Pacific will become the graveyard of the imperialist camp. The world’s progressive forces, which had opened a period of great upswing leading World War 2 to an anti-fascist war, will lead World War 3 to an anti-imperialist war and usher in a new great upswing of world independence and peace. The final victory of the anti-imperialist camp is certain.

Lenin and the experience of the past two world wars clearly teach us that imperialism is the epoch of proletarian revolution and the decadence of bourgeois society, and that communists should not fear war but make use of it to promote socialist revolution. What does the WAP think is the role of communists in the current situation and what are you doing to promote it?
World War 1, an inter-imperialist war, gave rise to the world’s first socialist state, and World War 2, an anti-fascist war, gave rise to a socialist camp on a global scale. We are convinced that World War 3, the world anti-imperialist war, must and can be a transformative moment in dealing a decisive blow to imperialism and in realizing global independence and peace.
Communists must strengthen and develop communist parties in each country to lead this struggle and, at the same time, strengthen the international communist movement. We must form an anti-imperialist joint front, centered on communist forces and including broad anti-imperialist forces, and bravely stage anti-imperialist struggles on a global scale. This is why the Platform organized its struggle in Washington, the heart of imperialism, to coincide with the NATO summit.
The most important ideological and theoretical task in the world anti-imperialist struggle today is to wage an unwavering and sharp ideological war against pseudo-communist forces―whether revisionist, opportunist or sectarian―which oppose “Axis of Resistance” countries like Russia and Iran, which are at the forefront of the anti-imperialist struggle, and which are accusing Russia, China and even the DPRK of “imperialism”. The representative example is the “Imperialist Pyramid” of the leadership of the Communist Party of Greece.
And the most important practical task in the world anti-imperialist struggle is for the communist forces to strengthen the anti-imperialist movement’s capacity by wisely leading the pro-Russian and pro-Palestinian forces to join into a single anti-imperialist front with a scientific analysis and revolutionary line. 
The World Anti-imperialist Platform, as a unified body of the communist and non-communist anti-imperialist forces, regards itself as the locomotive of the anti-imperialist mass struggle waged on a global scale. 
Practically, this is manifested in holding international conferences to scientifically analyze the developing political situation and establish a revolutionary strategy and in organizing anti-imperialist mass struggles worldwide. 
In order to realize the three major goals of expanding the world anti-imperialist struggle, waging anti-opportunist ideological warfare, and strengthening the communist movement, the Platform will continue to work as it has and will continue to work to stage various anti-imperialist struggles, correct the wrong lines within the anti-imperialist camp, and strengthen the capacity and role of revolutionary political forces.

The article The Three Major Goals of the World Anti-Imperialist Platform defines revisionism, opportunism and sectarianism as the main tares hindering the revival of the communist movement. Our summation of the experience of the first world wave of the proletarian revolution (1917-1976) led us to conclude that the two main tares from which the communist movement in the imperialist countries has not yet freed itself are electoralism (i.e., the idea that socialism can be achieved through elections) and economism (i.e., the idea that revolution breaks out by multiplying social struggles). Moreover, the study of Maoism teaches not only that frank and open ideological debate within the communist movement is a necessary pillar for “dividing the one into two,” i.e., divide right from wrong, advanced from backward, old from new, but also that such struggle in the communist movement reflects the struggle between the two classes (proletariat and bourgeoisie) and between the two paths (socialism and capitalism) and exists in every communist party and even in every member of it. What is your attitude towards ideological debate within the WAP and between the WAP and other aggregates of the international communist movement?
Regarding the ideological warfare within the international communist movement and within the World Anti-imperialist Platform, we define the former as an ideological battle against revisionism, opportunism, and sectarianism. Dividing into sections, it is a struggle against revisionism in ideology, against opportunism in line, and against sectarianism in organization. The most notorious example of revisionist and sectarian opportunist line in the international communist movement today is the Communist Party of Greece. In particular, the error of defining Russia and China as imperialism and the war in Ukraine as an inter-imperialist war based on the “Imperialist Pyramid” is a very harmful and dangerous error that benefits the imperialist camp in the current situation of World War 3. Electoralism or parliamentarism and economism or reformism are right opportunist lines based on a revision of the revolutionary principles of Marxism-Leninism. They appear mainly in developed capitalist and imperialist countries but also in developing capitalist and colonial countries. Monopoly capital uses social democracy when it can “reform” the middle class, which is the deception to mislead the problem of polarization between upper and lower (rich and poor) into the two-party system (the seesaw system of social democratic and conservative parties). Still, when it cannot, it institutes fascism. 
With regard to the latter (internal issues of the Platform), we have seen in the past two years that it is often the case that some parties become agitated in the ideological warfare with external sectarian opportunist forces or become passive in our anti-imperialist struggle and the Platform’s activities. All problems are dealt with carefully, case by case, by discussing them in an organized manner so as not to commit Leftist and Rightist errors in taking measures. Criticism is often used, which limits participation in Platform meetings and international conferences when the problem is severe. If any member violates the Paris Declaration, which is the program of the Platform, or causes a decisive problem, we cannot but expel them from the membership. 

In the article The Four Issues to be Discussed in the International Communist Movement the comrades of the (n)PCI, our sister party, point out among other things that the main limitation of the first world wave of proletarian revolution was that the communist movement failed to establish socialism in any imperialist country and the negative effects this had on the first socialist countries. Accomplishing this unprecedented work is therefore the most important task for the entire communist movement, strategically. What is your position on promoting the anti-imperialist front and socialist revolution in imperialist countries?
Like the previous question (number 4), this question (number 5) is of great significance about the standpoint and position of the revolution in the developed capitalist and imperialist countries. 
We are from the “Republic of Korea.” Our country looks like a developed capitalist and imperialist country, but it is a complete colony that has been militarily occupied, politically oppressed, and economically exploited by the US imperialist.
And most of the members of the World Anti-imperialist Platform (Platform) are staging a revolution in the colony, not an imperialist country. We see that the anti-monopoly movement is important in monopolistic capitalist or state-monopoly capitalist societies. Its primary contents should be struggles against the militarization of the economy and war policy, which are the sources of monopolistic high-rate profits of monopoly capital, and struggles against the colonial policy, which aims for excess profits from the colony. Organization is inherent to our practice and practice is inherent to our organization. Strengthening the revolutionary party of the working class, which is the leadership of the revolution, and the transmission belt organization, which connects the party and masses, is an essential task in building revolutionary capacity. The premise of organizational work and practical struggle is an ideology and theory. Arming oneself with Marxism and Leninism as the guidance ideology and based on that, scientifically analyzing situations and establishing the revolutionary line are the basic contents to prescribe the theories of the character of society, social revolution, strategy and tactics. 
The question of why revolutions do not occur in developed capitalist societies where the contradictions between the high-level productive forces and the old relations of production are intensified (with the exception of the Russian Revolution) inevitably raises the question of revolutionary forces. We believe that the strengthening of the revolutionary forces of each country is an internal factor that is the basic factor for the victory of the revolution and that Marxists should strive to strengthen this revolutionary capacity above all else.

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