[Colle Val d’Elsa] No al Tubone, sì al Protocollo d’Intesa! La nuova Amministrazione dimostri, al di là delle parole, di stare dalla parte dei cittadini che vogliono difendere il Parco Fluviale!

A Colle Val d’Elsa la campagna elettorale si è conclusa con la vittoria di un Sindaco e di una giunta comunale di area civica: il voto dello scorso giugno è stato essenzialmente un voto di protesta, che ha rispecchiato la netta volontà dei cittadini e delle cittadine di Colle Val d’Elsa di darci un taglio netto con le politiche del PD e del centro-sinistra che ha amministrato la città negli ultimi trent’anni (con l’eccezione del periodo 2014 – 2019 a guida Canocchi). Le masse popolari colligiane si sono rese bene conto di quello che hanno comportato quelle politiche: una città che era il fiore all’occhiello della Valdelsa abbandonata all’incuria, nessun tipo di dialogo con i cittadini e le loro associazioni, emblematiche le dichiarazioni della dirigenza PD rispetto al sostegno all noto progetto “Tubone”.

Ebbene, indubbiamente per l’elezione del nuovo Sindaco Piero Pii hanno avuto un peso importante (oltre agli interessi e alle promesse che, com’è noto, lo legano a vari industriali e imprenditori edili) una campagna elettorale farcita di giusti attacchi rivolti al PD, di dichiarazioni di peso rispetto alla ferma opposizione al progetto “Tubone” e di disponibilità (almeno formale) al confronto con i cittadini e le loro associazioni: ricordiamo la promessa dell’istituzione dei consigli di quartiere e il fatto che la coalizione dei Piero Pii è stata, insieme a Colle Insorge, l’unica lista a firmare il Protocollo di Intesa sottoposto dal Coordinamento Montagnola Senese a tutti i candidati.

Nell’incontro pubblico che il Sindaco ha svolto con i cittadini, i coordinamenti e le associazioni che si occupano della difesa del verde pubblico e del fiume lo scorso 10 ottobre, Piero Pii ha continuato a mostrarsi come l’uomo del cambiamento, prendendo pubblicamente una serie di impegni che riportiamo:

– Si è preso l’onere di vagliare tutti gli strumenti legali per bloccare il progetto Tubone anche in caso di sentenza avversa in Cassazione. In particolare, Piero Pii ha dichiarato di stare lavorando con la Soprintendenza per porre il vincolo monumentale sulle Gore, cosa che, di fatto, renderebbe impossibile la realizzazione del progetto.

– L’Amministrazione Comunale si è messa a completa disposizione delle associazioni e dei cittadini, chiedendo una loro partecipazione attiva ai consigli comunali aperti e un confronto sulle azioni che l’Amministrazione deve intraprendere.

Ebbene, le associazioni, i comitati, i cittadini devono approfittare del fatto che la giunta Pii, se non vuole perdere consenso, è costretta a mantenere, almeno in una prima fase, un atteggiamento e un’apparenza di rottura rispetto all’amministrazione che l’ha preceduta. I cittadini e le associazioni non devono “fidarsi”, “lasciare lavorare” la nuova giunta: devono costantemente incalzarla rispetto alle forti dichiarazioni e alle promesse, devono pretendere fatti e non parole, devono portare la nuova amministrazione a prendere delle misure di rottura (se necessario anche nei confronti della Regione, del Governo nazionale, delle prassi antipopolari della politica borghese) oppure a smascherarsi e a mostrare la propria vera natura. Il Sindaco è la massima autorità e il responsabile di tutto ciò che accade nella città che amministra, in quanto tale ha molti poteri. Indichiamo tre passi che Piero Pii e la sua giunta devono fare per dare seguito, nei fatti, alle loro dichiarazioni:

1. Redigere un impegno formale e pubblico ad interloquire tempestivamente la Soprintendenza affinché prosegua il percorso per porre il vincolo monumentale sulle Gore senza aspettare l’esito della sentenza della Cassazione, aggiornare periodicamente i cittadini sullo stato dei lavori.

2. Nel caso in cui non si riesca a bloccare prima il progetto e dovessero partire i lavori per la realizzazione del Tubone, mettere in campo tutto quanto necessario per bloccarli, ad esempio mandare tutti i giorni i vigili a fare controlli (ci risulta che le ditte MAK2 e PVG s.r.l siano delle “scatole vuote” prive di dipendenti, pertanto plausibilmente faranno ricorso a ditte in appalto e subappalto, nelle quali sappiamo bene il livello delle condizioni di lavoro…).

3. Per quanto riguarda la tutela del parco del SentierElsa, questa non può prescindere dall’adozione di un Regolamento del Verde Urbano, come previsto dal DM 10 del 2020. Come scritto sopra, la presente maggioranza si è impegnata con le associazioni ambientali con un accordo pre-elettorale, per proseguire il percorso virtuoso del Protocollo di Intesa portato avanti dal Coordinamento Montagnola Senese e che la precedente amministrazione non ha mai siglato. Il Protocollo è la dimostrazione di un percorso di partecipazione popolare in cui l’amministrazione comunale dialoga con la cittadinanza e insieme progettano le basi per la gestione del verde urbano. Positiva è la dichiarazione del sindaco della volontà di creare un tavolo delle associazioni a supporto del Comitato Tecnico Scientifico: ora serve, però, passare dalle parole ai fatti, e questo comporta anche predisporre appositi fondi e bandi per contribuire economicamente all’impegno del mondo associativo per la realizzazione del regolamento e per valorizzare l’apporto di competenze e progettualità.

Come partito non possiamo che appoggiare la richiesta di Italia Nostra per incalzare la giunta a mettere nero su bianco l’accordo per l’avvio del Protocollo di Intesa.

Siamo convinti, infatti, della necessità che organizzazioni di cittadini, come Italia Nostra, che si mobilitano e si impegnano costantemente nel denunciare problemi e nel dare soluzioni concrete debbano essere la base per un nuovo tipo di politica, sia a livello locale che nazionale; c’è bisogno di un’amministrazione che, su spinta di questi organismi, faccia gli interessi delle masse popolari (nella tutela del lavoro e dell’ambiente).

Solo l’impegno attivo della cittadinanza può far sì che le promesse di chi amministra possano trovare fattiva attuazione.

Per dare gambe a questo processo, lanciamo due appuntamenti:

– Lunedì 28 ottobre come Partito dei CARC parteciperemo, insieme alle associazioni, i coordinamenti e ai cittadini, al Consiglio Comunale aperto convocato per le 17:00 presso la sala consiliare “David Sassoli” del Palazzone in Viale Matteotti. Porteremo lo striscione “No al Tubone, sì al Protocollo di Intesa” e incalzeremo la giunta rispetti ai passi che deve fare che abbiamo indicato sopra.

– Sabato 17 novembre dalle 17:30 facciamo un’iniziativa presso la nostra sede in Via Garibaldi n.144 dal titolo “Tubone, ambiente e Parco dell’Elsa: quale futuro per Colle?” al quale invitiamo a partecipare e a confrontarsi tutte le associazioni, i coordinamenti, i comitati e i cittadini che hanno a cuore il futuro di Colle.

Sezione Siena – Val d’Elsa del Partito dei CARC

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

In memoria di Aida Trentalance

Ieri 23 dicembre 2024 a Campobasso è morta la...

Il Giubileo della guerra alle masse popolari

10, 100, 1000 azioni di disobbedienza, resistenza e riscossa

Intervista sulla lotta della Fralib

Pubblichiamo l'intervista a Olivier Leberquier della Fralib, fabbrica francese...

Analisi di classe della società italiana

Conoscere la realtà per trasformarla