La Federazione Toscana del Partito dei CARC aderisce e partecipa al presidio che si terrà sabato 19 ottobre davanti alla prefettura di Firenze (ore 10,30) contro l’approvazione e l’entrata in vigore del DDL 1660.
Questo provvedimento di legge cerca di alzare il tiro della repressione sulle masse popolari colpendo non solo militanti, attivisti politici e altre categorie come gli studenti, ma anche tutti coloro che si oppongono alla devastazione ambientale, alla militarizzazione dei territori e delle scuole e alla desertificazione degli spazi di aggregazione e socialità, che osano criticare l’operato del governo Meloni oppure il genocidio perpetrato dai sionisti in Palestina: un attacco già in corso con intimidazioni e perquisizioni per combattere il “terrorismo della parola”.
Questo provvedimento infame ha anche l’obiettivo di colpire la classe operaia e i lavoratori, cercando di impedire che essi usino il proprio patrimonio storico di strumenti di lotta: come i picchetti, i blocchi stradali, i presidi davanti e dentro le aziende (come viene fatto alla GKN da oltre tre anni) per impedire il saccheggio di magazzino e impianti.
Per la classe dominante, questi sono strumenti sempre più incompatibili con le chiusure, le delocalizzazioni, i licenziamenti e il restringimento dei diritti a cui è costretta sempre più a ricorrere nel vano e disperato tentativo di far fronte alla crisi del sistema capitalista.
I lavoratori, la classe operaia e le masse popolari, con cui coloro che mandano avanti la società e producono benessere sono intimamente legati a differenza del pugno di parassiti e sciacalli che ci opprimono e per cui conta solo il profitto, saranno sempre più chiamati a fare fronte a questo ennesimo attacco (i Decreti Sicurezza non li ha certo inventati Piantedosi, hanno avuto illustri progenitori nei governi “tecnici” e del PD).
Un esempio positivo ci viene dalla piazza di Roma del 5 ottobre conquistata e difesa, è l’esempio che indica la strada su come affrontare e comportarsi davanti a divieti e limitazioni: come successo a Siena il 7 ottobre con la conferenza all’università che ha visto oltre mille persone in presenza e altrettante collegate online nonostante divieti e minacce del Rettore o come accaduto anche a Torino con il corteo serale partecipato da migliaia di persone nonostante i divieit della Prefettura.
Questi esempi ci insegnano che la repressione è un’arma a doppio taglio e dobbiamo rivoltarla contro questo governo di guerrafondai, speculatori, nostalgici del Ventennio per cacciarli il prima possibile e imporre un governo di emergenza, di nostra emanazione e che faccia i nostri interessi. Questi esempi ci insegnano anche e soprattutto che le leggi valgono fin tanto che qualcuno le rispetta, e vanno a ramengo se la disobbedienza è allargata e determinata; ci insegnano che è possibile vincere e sarà sempre di più così, tanto più scendiamo alla lotta uniti e organizzati!
Ben vengano quindi iniziative sul DDL 1660 promosse dai sindacati come quella di sabato e lavoreremo affinchè anche le altre sigle sindacali facciano altrettanto con l’ottica e la volontà di costruire un percorso il più unitario possibile per impedire l’approvazione del DDL 1660, e renderlo inapplicabile qualora venisse approvato.
L’Autunno che viene si preannuncia incandescente, bisogna dare uno sbocco politico a questa situazione: puntare a governare, facendosi forza sulla sempre più capillare rete di organizzazioni operaie e popolari, comitati, sindacati, associazioni, partiti, collettivi, singoli compagni, lavoratori e operai che intendono invertire l’attuale catastrofico corso delle cose.
Operai! Lavoratori! Alla lotta contro il DDL 1660!
Organizziamoci e coordiniamoci per cacciare il governo della guerra e della repressione!
Federazione Toscana del Partito dei CARC