Ferrovie. Si consolida il coordinamento contro la guerra

Su Resistenza n. 7-8/2024abbiamo pubblicato l’intervista a David, ferroviere iscritto alla Cub Trasporti, in cui si parlava dell’accordo del 15 aprile 2024 fra Rfi e Leonardo sulla cosiddetta “military mobility”. Quest’ultima altro non è che un’accelerazione del processo di militarizzazione del comparto ferroviario, della sua rete come dei suoi lavoratori, mirato al trasporto di materiale bellico sulle linee civili da adeguare al trasporto rapido d’emergenza.

Un gruppo di ferrovieri iscritti alla Cub ha deciso di ribellarsi a questa deriva seguendo l’esempio di altri lavoratori in prima linea nella lotta contro la logistica di guerra: il Calp di Genova, i lavoratori degli aeroporti di Pisa e Montichiari, ma anche i lavoratori giapponesi del porto di Ishigaki a Okinawa che hanno scioperato contro la presenza di un cacciatorpediniere Usa. L’ispirazione viene anche dagli esempi storici delle lotte dei ferrovieri contro la guerra in Iraq e da quelle contro la base missilistica di Comiso negli anni Ottanta.

Nell’intervista si accennava allo svolgimento dell’assemblea del 25 giugno con cui si è ufficialmente costituito il Coordinamento ferrovieri contro la guerra. Il coordinamento è aperto a tutti i ferrovieri, a prescindere dalla tessera sindacale. A seguire alcune delle decisioni assunte dall’organismo.

– Creazione di un bollettino, come base necessaria di condivisione di conoscenze e informazioni oltre che strumento di propaganda del coordinamento.

– Inchiesta sugli aspetti legali per organizzare l’eventuale esercizio dell’obiezione di coscienza per quanti non sono disposti a trasportare armi.

– Inchiesta sulla possibilità di proclamare scioperi locali contro i trasporti militari, facendo leva sull’articolo 2 comma 7 della Legge 146/90. La famigerata “legge anti-sciopero” in questo comma prevede, infatti, la possibilità di scioperi immediati in caso di “gravi eventi lesivi dell’incolumità e della sicurezza dei lavoratori”.

– Attivazione di una mailing list, per creare una prima rete di collegamento.

A distanza di pochi mesi il primo numero del Bollettino dei ferrovieri contro la guerra è stato pubblicato come supplemento alla rivista Cub Rail. Leggi – https://cubferrovie.altervista.org/bollettino-dei-ferrovieri-contro-la-guerra-inserto-del-numero-82-di-cub-rail/

Il numero affronta e approfondisce soprattutto la questione della “military mobility”. Oltre alla trattazione del recente accordo fra Rfi e Leonardo, illustra il processo europeo e mondiale di militarizzazione del trasporto ferroviario, presenta la nascita del coordinamento e offre uno spaccato storico sull’uso integrato del settore logistico civile in ambito militare e sulle lotte antimilitariste storiche dei ferrovieri nei primi del Novecento.

Sempre nel bollettino si annunciava l’adesione del coordinamento alla manifestazione contro il Tav a Vicenza del 7 settembre e quella al corteo contro il progetto del nuovo comando Nato a Firenze del 21 settembre.

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