Durante lo scorso anno accademico gli studenti e le studentesse di tutto il paese hanno dato vita ad un movimento ampio e
dispiegato in solidarietà al popolo palestinese, un movimento che si è posto un obbiettivo chiaro, perseguito con la costanza di
mesi e attraverso varie pratiche di lotta, quello di porre fine alla collaborazione del mondo accademico, scolastico e della
ricerca del nostro paese con l’entità sionista e con le aziende belliche che la armano.
Il rilancio dei Giovani Palestinesi dell’appello degli studenti dell’Università di Birzeit in Cisgiordania di novembre dello scorso
anno ha dato il via a una stagione di mobilitazioni per il boicottaggio studentesco: mozioni presentate negli organi di
rappresentanza, presidi fuori dai Senati Accademici, irruzioni durante conferenze, mobilitazioni per l’Israeli Apartheid Week,
fino alle accampate studentesche. Da Torino a Palermo, circa 25 sono state le università italiane dove gli studenti hanno messo
le tende, arrivando a strappare, con la lotta, alcune conquiste significative, come la sospensione di tutti gli accordi con Israele
da parte dell’Università di Palermo, le dimissioni del Rettore dell’Università di Bari dalla Fondazione Med-Or (legata a
Leonardo SpA) o, ancora, la mancata partecipazione dell’Università di Torino al bando MAECI (Ministero degli affari esteri e
della cooperazione internazionale) per la raccolta di progetti di collaborazione tra le istituzioni di ricerca italiane e israeliane.
Queste vittorie, per quanto parziali, hanno tuttavia aperto una breccia in un sistema universitario che sembrava inscalfibile,
hanno dimostrato che gli imperialisti sono giganti dai piedi di argilla e che è possibile assestare colpi al nemico anche da una
situazione di debolezza e disparità di forze, come, d’altronde, insegnano la gloriosa resistenza palestinese e il suo contrattacco
del 7 ottobre.
A quasi un anno da quella data, mentre la criminale entità sionista porta avanti nuovi raid in Cisgiordania e intensifica la
repressione nei confronti del popolo palestinese, il Governo Meloni si prepara ad approvare il liberticida Ddl 1660, insieme ai
suoi lacché e al suo sistema mediatico denuncia a gran voce chi mette nero su bianco i nomi e cognomi di organismi e agenti
dell’entità sionista operanti nel nostro paese, come accaduto con la campagna mediatica contro il Nuovo Partito Comunista
Italiano.
Ma la classe dominante non può in alcun modo impedire che la solidarietà col popolo palestinese si rafforzi e si estenda.
In vista dell’inizio del nuovo anno accademico, pensiamo sia importante un momento di confronto nel quale ragionare
collettivamente sul bilancio delle mobilitazioni studentesche per la Palestina degli scorsi mesi (risultati raggiunti, insegnamenti,
limiti espressi, difficoltà riscontrate) e fare una riflessione rispetto a possibili linee di sviluppo e indirizzi per l’autunno caldo
alle porte (un appuntamento è già fissato ed è la manifestazione nazionale a Roma organizzata da Giovani Palestinesi per il 5
ottobre).
Sarà un’occasione per sviluppare un dibattito rispetto alla necessità di elevare il coordinamento fra organizzazioni studentesche
e fra queste ultime e le mobilitazioni dei lavoratori e della classe operaia: le mobilitazioni per la Palestina devono
necessariamente avere uno sbocco politico, noi diciamo che si tratta di cacciare il Governo Meloni, un governo sottomesso agli
imperialisti USA, UE e sionisti, che promuove una guerra esterna e una guerra interna nei confronti delle masse popolari (per
rimanere solo nell’ambito studentesco, pensiamo alla Riforma Valditara, che potenzia ulteriormente il sistema alternanza scuola
– lavoro) e sostituirlo con un governo i cui ministri siano esponenti di fiducia degli studenti e dei lavoratori.
Per tutti questi motivi invitiamo i collettivi studenteschi universitari e medi, le organizzazioni giovanili del movimento
comunista, gli organismi giovanili e i singoli giovani studenti che hanno a cuore e si sono mobilitati in solidarietà alla Palestina
a partecipare al tavolo tematico “Verso l’autunno caldo. Rilanciamo l’Intifada delle scuola e delle università!” che si terrà
sabato 28 settembre dalle 11:00 presso GTA – Gratosoglio Autogestita (Via Lelio Basso, 7) nell’ambito della Festa
Nazionale della Riscossa Popolare.
La giornata del 28 settembre sarà interamente dedicata al tema della lotta in solidarietà al popolo palestinese, infatti alle 14:30
parteciperemo al corteo cittadino del sabato e alle 21:00 ci sarà l’incontro pubblico “Senza se e senza ma, con la resistenza
palestinese”, con Gabriele Rubini (Chef Rubio), UDAP e Pablo Bonuccelli (Direttore del giornale Resistenza).
Per adesioni, chiediamo di scrivere alla mail carc@riseup.net o al numero di telefono 3298829587.
I giovani sono la fiamma più viva della rivoluzione, la borghesia e i padroni ci vorrebbero esuberi, depressi, rassegnati ad un
futuro di instabilità, miseria e precarietà. Ci troveranno ai nostri posti, nelle scuole e nelle università, ci avranno rivoluzionari!
La Responsabile Nazionale Lavoro Giovani del Partito dei CARC,
Chiara Pastacaldi