[Firenze] Solidarietà a Dimitrij Palagi per gli attacchi del sionista Carrai

La Federazione Toscana del partito dei Carc esprime la propria solidarietà a Dimitrij Palagi, consigliere comunale di Sinistra Progetto Comune, per l’attacco che gli ha portato Marco Carrai, console onorario di Israele e degno rappresentante di questa colonia di insediamento che da oltre 70 anni opprime i palestinesi e che si distingue sempre più per barbarie e spregio di ogni legge, scritta e non, a livello internazionale.

Secondo Carrai, Palagi sarebbe “colpevole” di aver ricevuto e aver fatto parlare in Palazzo Vecchio, Giuseppe Flavio Pagano, attivista a sostegno della Palestina che aveva denunciato le manovre del gruppo Telegram “Israele senza filtri” (dove si invita tranquillamente a uccidere i sostenitori e i solidali della causa palestinese). A Pagano rinnoviamo la nostra solidarietà e in quanto a Carrai e alla sue accuse, che dire… ci sembra un caso proprio da “terrorismo della parola” come prescrive il nuovo DDL 1660 in via di approvazione!

Carrai, evidentemente, non solo muove le forze dell’ordine a suo piacimento, comandando perquisizioni e atti repressivi di vario genere, come platealmente rivendica, ma si permette anche di indicare chi può entrare o meno in Comune!

“Trovo sconcertante che le porte di Palazzo Vecchio si aprano per ospitare nella sede di un gruppo consiliare una specie di conferenza stampa ad opera di una persona che, come lui stesso ha dichiarato, è stato perquisito per apologia di terrorismo, dopo una mia denuncia“ queste le sue parole rilasciate a Firenze Today il 20 settembre scorso.

Questo è “solo” l’ennesimo grave abuso e atto di arroganza di uno che rivendica apertamente di essere sionista e quindi appartenente a una corrente e una linea politica (e non religiosa, infatti Carrai non è ebreo) che il (nuovo) PCI indica giustamente come affine al fascismo come trova conferma ogni giorno nel genocidio che i sionisti portano avanti a Gaza, nei bombardamenti continui degli stati confinanti, nel regime di apartheid (riconosciuto da Amnesty International e svariate altre istituzioni) imposto in Cisgiordania e in tutta la Palestina, nelle continue provocazioni, attentati terroristici (come il sabotaggio di dispositivi elettronici di uso comune) e omicidi di dirigenti “avversari” che hanno l’obiettivo evidente di far deflagrare la guerra in tutto il Medio Oriente e fare sprofondare il mondo intero nella Terza Guerra Mondiale.

Per questi motivi abbiamo sostenuto fin da subito la lotta dei Sanitari per Gaza (anche loro denunciati dal console), dei lavoratori del Meyer e di Careggi, di migliaia di altri cittadini che da mesi e mesi firmano appelli, organizzano presidi di protesta, stendono dossier di denuncia, promuovono irruzioni come quella del 1 giugno alla assemblea di presentazione del bilancio sociale della Fondazione, per contestare e cacciare questo figuro.

La mobilitazione dei lavoratori e delle masse popolari è l’elemento decisivo per cacciare Carrai dalla Fondazione Meyer, ma anche da altri (fra i tanti) ruoli che ricopre al servizio dei suoi padroni e contro le masse popolari e i lavoratori, come la vicepresidenza della multinazionale JSW per conto del quale ha portato al collasso la ex Lucchini di Piombino, mettendo a rischio il lavoro di oltre 1300 operai. In sei anni hanno visto solo capannoni abbattuti, cassa integrazione, ettari di territorio da bonificare e zero progetti industriali. Giustamente vogliono toglierselo dai piedi anche lì, compresi i sindacati contro cui spesso Carrai si scaglia dalle pagine che acquista frequentemente sui giornali, a conferma di quanto è “democratico” e avvezzo al confronto.

Cacciare Carrai non è soltanto un atto di igiene pubblica ma è parte integrante della lotta contro il massacro perpetrato da Israele che ha nei paesi imperialisti, tra cui l’Italia, le sue retrovie logistiche, militari, politiche, economiche. I sionisti impestano il nostro paese, dettano legge, sono parte integrante del sistema economico e politico ed è con questa copertura che Israele agisce indisturbato nei propri crimini da oltre settant’anni. Dunque, è nostro compito cacciarli!

Rinnoviamo la solidarietà a Dimitri Palagi e a Giuseppe Flavio Pagano e invitiamo le organizzazioni operaie e popolari, i sindacati, i comitati e le associazioni a fare altrettanto, a rilanciare la mobilitazione per cacciare Carrai dalla presidenza della Fondazione Meyer: una lotta che più volte lo ha fatto tremare durante questo anno e che dobbiamo portare a compimento.

Invitiamo a partecipare al presidio di protesta contro l’approvazione del DDL 1660 e in solidarietà alle mobilitazioni per la Palestina, in particolare quella chiamata il 5 ottobre dai Giovani Palestinesi. Il presidio si terrà mercoledì 25 settembre dalle 18 presso la fermata Alamanni della tranvia accanto alla stazione di S. Maria Novella.

Fuori Carrai e i sionisti dal Meyer, da Firenze e da tutto il paese!

Dare solidarietà è il primo passo per passare dalla difesa all’attacco!

Federazione Toscana del Partito dei CARC

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