L’opinione pubblica mondiale commenta le azioni terroristiche del 17 e 18 settembre condotte dallo Stato illegittimo di Israele “contro Hezbollah” in Libano e Siria: per le modalità con cui è avvenuta, per il numero di vittime e per la portata delle conseguenze.
Far esplodere a distanza, simultaneamente, migliaia di dispositivi elettronici e pannelli solari è un inedito nel pur ampio armamentario dei macellai sionisti: le notizie parlano di oltre 4 mila feriti, di cui 400 in condizioni gravi, e oltre 30 morti. Fra cui, ovviamente, un numero imprecisato di civili. Anche bambini.
I sionisti israeliani si vantano per la proditorietà dell’attentato, ma una simile operazione ha certamente coinvolto gli apparati Usa: se pure non avessero collaborato direttamente hanno per lo meno dato il loro benestare.
Dall’Ucraina al Medio Oriente gli imperialisti Usa e i sionisti stanno rapidamente facendo sprofondare il mondo nel vortice della guerra mondiale. Il governo Meloni è loro complice e stampella.
Occorre mobilitarsi.
Occorre che le organizzazioni politiche e sindacali, i movimenti, le reti, le associazioni democratiche e pacifiste, gli organismi operai e popolari promuovano una mobilitazione di massa per impedire la collaborazione dell’Italia alle manovre di guerra, alle provocazioni e al genocidio del popolo palestinese.
Abbiamo il compito di contribuire dal nostro paese alla lotta contro i promotori del terrorismo internazionale, del genocidio in Palestina e della Terza guerra mondiale.
Giustamente, le forze della resistenza palestinese hanno affermato che l’attentato in Libano e in Siria è un ulteriore passo dei sionisti di Israele verso la fossa.
Soltanto conducendo uno sterminio di massa, una guerra ad armi impari, soltanto con il terrorismo dispiegato riescono a tenere testa alla resistenza palestinese e a coloro che in Medio Oriente la sostengono. Ma è anche grazie alla complicità dei governi dei paesi imperialisti che i sionisti stanno ancora in piedi. È anche con la complicità e il sostegno del governo Meloni.
La più alta forma di solidarietà con il popolo palestinese e i popoli del Medio Oriente, il più significativo contributo alla lotta delle masse popolari dei paesi imperialisti, le masse popolari italiane possono darlo cacciando il governo Meloni e sostituendolo con un governo di emergenza popolare. Un governo guidato dall’obiettivo di attuare le parti progressiste della Costituzione del 1948, prima fra tutti l’articolo 11.
Nei prossimi giorni sono già previste molte manifestazioni in solidarietà con il popolo palestinese. Scendiamo nelle strade di ogni città. Ma soprattutto rompiamo i divieti con cui Piantedosi e Meloni intendono impedire il corteo del 5 ottobre a Roma.
I divieti valgono solo se qualcuno li rispetta.
I divieti dei complici dei terroristi e dei genocidi non valgono niente.
Inondiamo Roma con le bandiere della Palestina.
Oggi come ieri viva la resistenza.