[Campania] In memoria di Mara Malavenda

Napoli, li 9 settembre 2024

Il Partito dei CARC – Federazione Campania saluta Mara Malavenda, operaia Alfa Romeo di Pomigliano d’Arco (NA), storica sindacalista SLAI Cobas, per lunghi anni punto di riferimento di centinaia di lavoratori e lavoratrici metalmeccanici, parlamentare eletta come indipendente nelle liste del PRC nel 1996, poi espulsa dal gruppo parlamentare e passata al Gruppo Misto per la sua opposizione militante alle scelte assunte dal governo Prodi in materia di Lavoro, privatizzazione dei servizi pubblici e legge Finanziaria, fino a quando, dopo la Legislatura, è tornata al lavoro in fabbrica fino alla pensione. Durante il suo mandato ha mantenuto lo stipendio da operaia, devolvendo il resto alle organizzazioni e lotte sindacali, e ha detenuto il record di emendamenti presentati alla Camera, oltre 170mila nel 1998, nel 1999 altri 130mila alla Finanziaria, accompagnati dalla clamorosa occupazione dell’ufficio del Presidente del Consiglio e di altre proteste plateali in Parlamento.

“Chi come Mara ha lottato per cambiare le regole non muore. Fu lei, con la costituzione dello SLAI Cobas, a rompere il monopolio della rappresentanza dei sindacati confederali in FIAT, a segnare un deciso passo in avanti affinché, specificamente nella FIAT a Pomigliano, le donne avessero gli stessi diritti degli uomini. Una sindacalista che ha speso la sua vita per le lotte operaie e che quindi vivrà per sempre nello spirito di chi resta”. È il ricordo di Vittorio Granillo, co-fondatore dello SLAI Cobas insieme alla Malavenda.

Ci associamo al ricordo che tanti compagni stanno condividendo in queste ore, convinti che preservare la giusta memoria di una sindacalista coerente e combattiva significa, oggi, impugnarne il testimone di una lotta che continua. Sta alla nuova generazione di operai combattivi e che non si sono rassegnati alle politiche padronali recepirne l’esempio e ricordarne il ruolo positivo che insieme al suo sindacato, lo Slai Cobas, assunse nella lotta contro il piano Marchionne nel 2010.

In quell’occasione lo Slai Cobas ha dimostrato come una forza sindacale, anche se piccola, può assumere un ruolo determinante nella conduzione di una battaglia, nel coordinarsi con altre sigle sindacali e forze sociali e spingendo la classe operaia a far valere la sua forza.

E, quando si organizza e si coordina, quella forza non ha limiti. Nulla possono i ricatti, le campagne di intimidazione e di criminalizzazione, i licenziamenti politici di fronte al coraggio e alla forza morale della classe operaia organizzata, ancora oggi principale riserva di forze di cui dispone il movimento rivoluzionario per la trasformazione dello stato di cose presente. A nulla valgono le narrazioni “finelavoriste” che vorrebbero una classe operaia scomparsa o residuale pur di rimuovere artificiosamente il ruolo storico che oggettivamente ha nella lotta per la costruzione di un’alternativa di sistema e società.

L’esperienza sindacale e di lotta e l’azione da tribuna della classe operaia all’interno delle istituzioni borghesi sono il prezioso contributo che la compagna Malavenda ci lascia. Un’esperienza che chiama i lavoratori più combattivi dei sindacati di base e della parte migliore della Cgil a mobilitarsi per dare al movimento sindacale e di classe del nostro paese uno sbocco politico. Quello sbocco politico che attiene oggi al governo del paese. Un governo di emergenza popolare.

Nessun governo al servizio del padronato e in particolare al servizio di rampanti amministratori delegati, infatti, potrà soddisfare le aspettative e i diritti dei lavoratori e delle masse. L’unico governo che può mettere all’ordine del giorno il soddisfacimento degli interessi della classe operaia e di tutti i lavoratori, è quello costituito dagli stessi operai e lavoratori, da esponenti che godono della loro fiducia, che da essi prende indicazioni e linea politica. Un governo che effettivamente metta in essere, senza riserve, le misure necessarie per far fronte agli effetti più gravi della crisi e che si riassumono in punti essenziali: nessuna fabbrica deve essere chiusa, nessun lavoratore deve essere licenziato, ad ognuno un lavoro dignitoso per vivere, riconversione delle produzioni inutili e dannose per la salute e l’ambiente, distribuzione dei beni e servizi a tutti in base alle necessità, sinergia tra le varie strutture produttive che devono produrre in base alle reali esigenze della collettività, scambio di manufatti e materie prime con i paesi che vogliono affrancarsi dallo sfruttamento e dalla guerra dei paesi imperialisti.

A questo scopo occorre creare i presupposti materiali necessari: promuovere il coordinamento dei sindacati di base (USB, Si.Cobas, COBAS, SOL Cobas, CUB, SLL, ecc.) insieme alla FIOM, facendo leva sulla sinistra di questa organizzazione ancora ben radicata tra i milioni di lavoratori. Questo il contributo decisivo che lo SLAI, con la combattività che lo caratterizza, può dare per avanzare nella costruzione del governo che serve oggi agli operai e alle masse popolari del nostro Paese e, prim’ancora, per rendere il Paese tutto ingovernabile al padronato e ai suoi governi.

Osservare la memoria di chi fu co-fondatrice dello SLAI significa farla vivere nell’impresa collettiva che abbiamo ancora davanti. Quella della costruzione di un’alternativa di classe, di sistema e di potere che, nella classe operaia organizzata, trova ancora oggi il suo principale retroterra. Lo SLAI e le altre organizzazioni sindacali di base, fuori dai loro “steccati”, “concorrenze” e “veti incrociati” e coordinate tra loro, organizzate in rete e unite nella lotta possono dare un impulso potente alla costruzione di quest’alternativa e muovere sulla via giusta, a quest’obiettivo di conquista e di vittoria delle forze operaie e popolari, anche le parti più avanzare delle centrali sindacali di massa. Quello che la Malavenda, con il suo esempio di determinazione ma anche di abilità e capacità tattica, dimostrò nella sua vita di operaia d’avanguardia, consapevole della centralità strategica della classe operaia nella costruzione di una nuova società e cosciente del momento storico.

La Segreteria Federale Campania del Partito dei Carc

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