L’autunno che viene ce lo spiega Crosetto

Consigliamo la lettura di questo articolo, pubblicato on line su Il Fatto l’1 settembre: “Servono missili per Kiev, ma in Italia ci sono le ferie”. È istruttivo su tre cose e aiuta a capire cosa stanno preparando i criminali di guerra che stanno al governo.

È un articolo istruttivo perché fa piazza pulita di tutte le cazzate sul “ruolo dell’Italia nell’impedire l’escalation in Ucraina”. Il governo italiano, nella persona del ministro/imprenditore nel settore difesa Crosetto, pretende maggior efficacia, velocità e affidabilità dall’industria bellica italiana per poter inviare a Kiev le armi necessarie a continuare una guerra già conclusa (senza la Nato, gli Usa e la Ue il governo e l’esercito ucraino sarebbero già finiti) in cui l’esercito ucraino, al netto dei mercenari, è composto per intero da poveracci che la polizia militare riesce a rastrellare e a spedire al fronte a fare da carne da macello. Altro che ruolo diplomatico!

È un articolo istruttivo perché mostra uno spaccato del modo di ragionare di questi parassiti guerrafondai. Crosetto vuole la guerra, ma mica ci va lui alla guerra! Pretende che ad arruolarsi sotto l’ombrello della Nato siano i lavoratori italiani e ha da lamentarsi se i lavoratori italiani non sono disposti a rinunciare alle ferie, ai riposi, alla malattia, al Contratto collettivo nazionale di lavoro per le esigenze della produzione bellica che fanno la fortuna di Crosetto e di qualche altro beccamorto che sulla guerra ci specula e ci ingrassa. Capito no? La guerra la dichiarano loro, ma poi pretendono che la facciano e la paghino le masse popolari!

È un articolo istruttivo, infine, perché mostra bene quanto sono ammanicati i vertici dei sindacati di regime con i parassiti guerrafondai che stanno al governo del paese. La Cisl risponde a Crosetto NON per mandarlo dove meriterebbe, ma per giustificare il fatto che incrementare la produzione bellica non è una cosa che si fa in pochi mesi: “Non è vero che l’azienda non lavora di sabato e che è stata chiusa per ferie tutto il mese di agosto. Ha già avviato il terzo turno sul sito di Fusaro, a Bacoli, e ha già previsto un incremento di organico. Il punto è che le tempistiche per quadruplicare i carichi produttivi non si possono realizzare in poche settimane”.

Se serve – e serve – ecco una spiegazione di quel particolare fenomeno che viene commentato con “la classe operaia italiana non è combattiva ed è servile”. Non occorre un particolare titolo di studio per comprendere che nella mobilitazione dei lavoratori un fattore decisivo – ma per fortuna non l’unico – è il livello espresso dalle organizzazioni sindacali. E questo è il livello espresso dalla Cisl (c’è da dire che Cgil e Uil tacciono): sono i vertici dei sindacati di regime a essere complici e servili!

Le parole di Crosetto NON sono uno sfogo estemporaneo. Crosetto non è andato a giustificarsi di fronte alla platea del Globsec Forum a Praga. È andato a sollevare una questione politica che tratteggia la temperatura del prossimo autunno nel nostro paese. Crosetto esige lo sviluppo dell’industria bellica. Non ci vuole un particolare titolo di studio neppure per capire che quello sviluppo sarà imposto con le buone (lusinghe, incentivi, ecc.), ma soprattutto con le cattive.

Il governo Meloni sta arruolando a sua insaputa la classe operaia italiana. Il governo lo ha già fatto con i ferrovieri (vedi accordo RFI/Leonardo), lo sta facendo con la militarizzazione delle scuole e delle università e con il ddl 1660 sta preparando il terreno per allargare la repressione contro chi si mobilita e contro chi denuncia questa deriva.

Crosetto è andato a Praga e più o meno involontariamente ha spiegato l’autunno che viene in Italia.

Adesso tocca agli organismi operai e popolari, alle organizzazioni politiche e sindacali, al movimento comunista del nostro paese prendere le misure: “quello che è informale va reso stabile, quello che procede in ordine sparso va reso organizzato e coordinatoquello che è spontaneo va reso cosciente, quello che è diviso va fatto convergere”.

Velocemente, efficacemente, responsabilmente mandare a casa a calci nel culo il governo Meloni!

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