Mercoledì 19 giugno una delegazione di una decina di compagni del Partito dei Carc ha tenuto tra il primo e il secondo turno il volantinaggio mensile davanti ai cancelli di Stellantis a Pomigliano. Abbiamo portato un volantino di sostegno e solidarietà agli operai incitandoli a organizzarsi contro lo smantellamento dell’apparato produttivo. Processo che sta procedendo anche allo stabilimento di Pomigliano con incentivo al licenziamento volontario, riduzione delle attività produttive con conseguente cassintegrazione (fermata Tonale e Hornet) e ritorno dei trasfertisti nelle sedi di provenienza (principalmente Melfi). Per questo abbiamo, inoltre, portato agli operai l’invito a partecipare al tavolo “Smantellantis – Sullo smantellamento dell’apparato produttivo del paese e la lotta della classe operaia” che si terrà venerdì 28 giugno ore 16:30 in Galleria Principe a Napoli, nell’ambito della Festa della Riscossa Popolare.
Il nostro intervento come ogni mese ha stimolato dibattito e confronto davanti ai cancelli da cui è emersa una certa preoccupazione per la situazione in corso. Abbiamo inoltre raccolto ancora una volta interesse e spirito positivo negli operai nel vedere i comunisti sostenerli e incitarli davanti alla loro azienda.
Scemato l’afflusso di operai, mentre i compagni attendevano l’uscita di quelli che si fermano alla mensa, è arrivata una pattuglia dei Carabinieri che ha avvicinato i compagni chiedendo chi fosse il responsabile e spiegando che erano stati chiamati per intervenire a un volantinaggio non autorizzato. I compagni hanno fatto notare che il volantinaggio non ha bisogno di autorizzazioni in quanto la Costituzione italiana prevede la libertà di pensiero, espressione, parola e stampa in qualsiasi forma essa venga svolta. A fronte di questo i militari sono passati dall’intimidazione al dialogo dicendo che a quel punto volevano i dati anagrafici dei presenti. Un modo pratico per interrompere il volantinaggio. I compagni hanno ribadito che avrebbero ottemperato alla richiesta solo al termine del volantinaggio anche perché quest’attività era programmata, organizzata, aveva richiesto spese, tempo e impegno per cui non l’avrebbero sospesa. Anche a fronte della solidarietà espressa dagli operai presenti i due Carabinieri si sono messi in disparte e hanno atteso la fine del volantinaggio.
A fine volantinaggio i due militari hanno richiesto i documenti di tutti per l’identificazione. Alla fine i compagni hanno fornito le generalità di uno solo di loro perché non hanno ritenuto necessario e legittimo identificare tutti. A quel punto hanno girato le spalle e se ne sono andati, lasciando i due Carabinieri davanti allo stabilimento.
Riportiamo questo episodio non solo per denunciare un tentativo repressivo nei confronti di chi ha partecipato a questa iniziativa promossa dal Partito dei Carc ma innanzitutto perché è un segnale per gli operai. L’intervento dei Carabinieri su chiamata dell’azienda dimostra un cambio di passo nel voler mano libera nel progetto di smantellamento. Le forze organizzate che li sostengono dall’esterno vanno tenute lontano dagli operai, in modo da proseguire con la repressione aziendale e l’attacco a ogni forma di organizzazione interna degli operai stessi.
Alla luce di ciò ribadiamo l’invito al tavolo di discussione del 28 giugno in Galleria Principe e chiamiamo tutte le forze politiche e sindacali a moltiplicare le iniziative di solidarietà e sostegno alla lotta degli operai dentro e fuori dall’azienda.