[Siena] Duecento licenziamenti ad Amadori: insorgiamo!

Il Partito dei CARC, alla luce di quanto sta accadendo nella provincia senese, invita alla mobilitazione e all’organizzazione tutte le lavoratrici e tutti i lavoratori della provincia.

Amadori e AVI.COOP sono due aziende criminali: utilizzano l’istituzione della cooperativa agricola, nata per aiutare le operaie e gli operai a “poter godere dei frutti del proprio lavoro”, per sfruttare i lavoratori e aumentare i propri profitti. Nel 2021 l’Amadori ha fatturato 1362 milioni di euro e l’AVI.COOP nel 2022 ha fatturato oltre 800 milioni di euro. ma le lavoratrici e i lavoratori devono subire un CCNL che supera il limite della vergogna: lavoro precario, lavoro stagionale e saltuario, assenza di ammortizzatori sociali. I padroni, forti delle leggi scritte da loro stessi, hanno guadagni milionari e si arrogano il diritto di poter decidere della vita delle masse popolari in base all’andamento delle vendite della GDO.

Il Partito dei CARC invita i lavoratori di Amadori e tutti i lavoratori della provincia a non rassegnarsi alla sconfitta. Bene l’indignazione dei sindacati, bene che la FIOM parli di “logica malata di un modello imprenditoriale”, ma il pezzo da aggiungere sono le misure che la CGIL intende prendere per impedire la chiusura del sito.

Alla AVI.COOP sono stati persi 200 posti di lavoro. La Paycare chiude, a breve le lavoratrici e i lavoratori della ex Wirphool sapranno il loro destino stabilito da qualcuno dalla vita dorata che siede in un consiglio di amministrazione e che ha a cuore esclusivamente le quotazioni in borsa dell’azienda. La Globo sta imponendo condizioni di lavoro indegne da accettare nel 2024. Quella che si sta vivendo sui posti di lavoro è una vera e propria guerra interna (altre manifestazioni sono la privatizzazione dei servizi essenziali, il carovita, la difficoltà a pagarsi un mutuo o un affitto), una guerra che va a sommarsi a quella esterna, che rende il nostro paese complice del massacro in atto in Palestina e della guerra per interposta persona che la NATO porta avanti in Ucraina,

A tutti i lavoratori della provincia senese: non molliamo ora, non ci rassegniamo alle buoneuscite senza prospettive, non accettiamo la condizione di sfruttati, non permettiamo la desertificazione economica e industriale delle nostre terre, INSORGIAMO!

Sono le masse popolari organizzate che possono davvero cambiare il paese con la loro mobilitazione, per costituire un Governo di Blocco Popolare. Insorgiamo per imporre l’attuazione di tutte le parti più avanzate della costituzione italiana, a partire dagli articoli 1 (l’Italia è una repubblica fondata sul lavoro!), 42 e 43 (possibilità di esproprio delle attività produttive e affidamento diretto ai lavoratori): si tratta di diritti sanciti dalla Costituzione e mai attuati, se non in modo limitato e solo grazie alle lotte tenaci degli anni ‘60 e ’70 del secolo scorso. Prendiamo in mano la direzione del paese. Imponiamo il rispetto della costituzione; imponiamo la nostra agenda:

1. Nessuna azienda deve essere chiusa.

2. Assegnare a ogni individuo un lavoro socialmente utile.

3. Garantire a tutte e a tutti quello che è necessario per vivere dignitosamente e alle aziende quello che serve per funzionare.

APPELLO ALLA CGIL: CONVERGIAMO E INSORGIAMO

Il Partito dei CARC invita la CGIL a fare proprie le parole d’ordine delle lavoratrici e dei lavoratori della ex-GKN. I lavoratori della ex GKN di Campi Bisenzio, che resistono da quasi tre anni in seguito alla notizia della delocalizzazione della fabbrica, mostrano una via: resistere agli attacchi del padrone è possibile.

Senza una mobilitazione unitaria, tenendo separate le vertenze e senza spiegare che all’AVI.COOP, alla ex Wirphool, alla Paycare, al Globo si lotta per gli stessi motivi e le stesse cause, non sarà possibile spostare i rapporti di forza. La concertazione, in queste condizioni, porterà a sconfitte e vittorie di Pirro, la vera vittoria sarà possibile solo unendo le lotte.

Va bene passare alle vie legali con AVI.COOP, ma non limitiamoci a chiedere una compensazione economica, imponiamo il rispetto degli articoli 42 e 43 della Costituzione, sosteniamo le lavoratrici e i lavoratori nella lotta per mantenere gli impianti produttivi e i locali, per diventare protagonisti di una nuova società, per diventare un esempio per il resto delle masse lavoratrici.

Creare 10, 100, 1000 organizzazioni operaie e popolari che possano davvero incidere e vincere su questo sistema criminale, imponendo un Governo di Blocco Popolare.

Scendiamo in piazza tutti uniti, facciamo capire ai padroni, ai partiti di governo e di falsa opposizione che non accettiamo più di vivere nella precarietà imposta dal sistema capitalista.

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