[Firenze] Sul corteo del 2 giugno a Firenze: un bilancio politico 

La Federazione Toscana del Partito dei CARC ha partecipato al corteo indetto da Giovani Palestinesi nella giornata di ieri, 2 giugno, Festa della Repubblica. 

Le strade del centro di Firenze sono state attraversate da diverse centinaia di studenti e lavoratori che hanno mandato un messaggio forte e chiaro: il 2 giugno non c’è niente da festeggiare, perché la Repubblica che anche il Sindaco di Firenze Dario Nardella ieri mattina ha celebrato (contestato insieme a noi da attivisti del Comitato No Comando NATO) ha le mani sporche di sangue. E’ complice dello Stato sionista di Israele, che usa il nostro paese come retroterra dei suoi crimini contro il popolo palestinese e delle sue manovre sporche contro i movimenti antimperialisti e democratici dei popoli arabi e musulmani. E’ una Repubblica fondata sulla guerra, una guerra esterna, ricordiamo che tutti i partiti delle Larghe Intese hanno votato a favore la Missione Aspides nel Mar Rosso, ricordiamo che il nostro paese invia armi al regime filo-nazista di Kiev, ma anche sulla guerra interna, una guerra fatta di stragi sul posto di lavoro, licenziamenti, delocalizzazioni, inquinamento ambientale, miseria e sfruttamento. 

Quello di ieri è stato un corteo combattivo, capace di dare una forte risposta alla repressione subita nei giorni precedenti da alcuni studenti e sindacalisti e di rilanciare i risultati ottenuti con l’intifada studentesca a Firenze. 

Il corteo si è concluso davanti al consolato USA: un luogo simbolico, sia per la la sottomissione del nostro paese alla principale organizzazione terrorista mondiale, la NATO, della quale in Italia si contano oltre 116 basi ed esiste un progetto di costruzione di un Comando anche a Firenze, sia come risposta alle manganellate subite dagli studenti che si sono avvicinati al Consolato lo scorso 23 febbraio. 

Ebbene, ancora una volta, davanti al Consolato americano, sono partite cariche della Polizia, diversi studenti sono stati manganellati, spintonati, una studentessa è stata fermata a terra dalle Forze dell’Ordine e uno studente è stato preso e trattenuto accanto a una camionetta, è stato rilasciato poco dopo grazie alla pressione fatta dal corteo e dai compagni che sono rimasti fino all’ultimo. Ad un certo punto sono arrivati addirittura ulteriori rinforzi, con altre due camionette venute da dietro il corteo, come per accerchiare e fronteggiare dei pericolosissimi studenti, tutti a volto scoperto… 

Come Partito dei CARC esprimiamo totale e incondizionata solidarietà agli studenti manganellati e invitiamo le altre forze politiche, sindacali, i comitati e le associazioni a fare altrettanto. 

Nelle ultime settimane abbiamo assistito ad una grave campagna di criminalizzazione contro gli attivisti per la Palestina, fra studenti perquisiti e manganellati e manifestanti tacciati di antisemitismo. Una campagna alla quale si sono prestati, per l’ennesima volta, anche giornali come La Nazione e La Repubblica, concedendo paginate di spazio alle parole deliranti vomitate dal Presidente della Fondazione del Meyer Marco Carrai, che si sente “umanamente distrutto e costretto a vivere nella paura a causa di pazzi” (sic!), che rivendica orgogliosamente il suo essere sionista, rappresentante dello stato genocida d’Israele. Gli unici violenti, gli unici terroristi che vediamo non sono certo gli studenti, sono Marco Carrai e la sua cricca del Partito Democratico che lo sostiene, sono Eugenio Giani che l’ha messo a capo della Fondazione del Meyer, l’attuale candidata Sindaco del PD Sara Funaro, anche lei fiera sionista che siede accanto a Carrai nel Consiglio della Fondazione del Meyer, sono i rappresentanti di un sistema di potere criminale e putrescente, che le masse popolari stanno piano piano sempre più smascherando. 

La gloriosa resistenza palestinese, infatti, insegna alle masse popolari di tutto il mondo che gli imperialisti sono giganti dai piedi d’argilla, insegna che è possibile resistere e anche passare dalla difesa all’attacco, anche quando il nostro nemico ci sembra invincibile e ha una forza molto superiore alla nostra. La repressione e le reazioni scomposte della classe dominante sono segnali di debolezza, sono espressione del fatto che il sistema di potere degli imperialisti sta scricchiolando. L’intifada studentesca, dagli USA all’Italia, ha aperto delle crepe importanti nel mondo delle istituzioni. Non si può tornare indietro, si può e si deve soltanto guardare avanti, partire dai risultati ottenuti per rilanciare, coordinare ogni battaglia all’altra e dare al tutto uno sbocco politico. La migliore forma di solidarietà che possiamo esprimere con il popolo palestinese consiste nel cacciare il Governo Meloni, servo dei sionisti e degli imperialisti USA. La partecipata manifestazione del 1° giugno a Roma ha dimostrato che esiste una larga parte di masse popolari organizzate che rappresentano la parte sana del paese, quella che deve imporre, dal basso, un governo d’emergenza, che metta fine alla complicità con i sionisti d’Israele e al protettorato USA-NATO. 

Solidarietà agli studenti e agli attivisti per la Palestina! 

Altri 10, 100, 1000 mille cortei sotto il Consolato USA, per mettere fine alla sottomissione del nostro paese alla NATO! 

Federazione Toscana del Partito dei CARC 

Iscriviti alla newsletter

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

I più letti

Articoli simili
Correlati

La lotta per la formazione

La formazione è un pilastro dell’attività del P.Carc. Si...

Manuale di Storia contemporanea

La conoscenza della storia è uno strumento della lotta...

4 novembre in piazza: appello del Calp di Genova

Unire le lotte e le mobilitazioni contro la guerra...

Quando i sionisti attaccano hanno paura della verità

Liliana Segre e la denuncia all'attivista Cecilia Parodi