Abbiamo aderito al corteo dell’1 giugno a Roma fin dal 6 maggio e nelle settimane seguenti abbiamo lavorato per allargare le adesioni e la partecipazione. A ridosso della manifestazione rilanciamo l’appello a darne ampio risalto per farne una giornata di lotta, una tappa collettiva, per cacciare il governo Meloni. Le adesioni vanno inviate a 1giugno2024@gmail.com
Di seguito i contenuti che caratterizzano la nostra partecipazione.
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Siamo in guerra!
Una guerra esterna, la terza guerra mondiale in cui la Comunità internazionale degli imperialisti con a capo quelli USA ci sprofonda passo dopo passo: il genocidio sionista in Palestina, la guerra ibrida USA-NATO contro la Federazione Russa tramite il regime filo-nazista di Kiev, l’operazione Aspides nel Mar Rosso, le manovre nel Pacifico si sono aggiunte alle missioni militari in Africa e Asia, alla guerra sporca contro paesi come Cuba, il Venezuela e la Corea del Nord e contro ogni Stato che non si piega alla volontà dei gruppi imperialisti e che non apre le frontiere alle sue scorrerie, ai suoi traffici, ai suoi affari.
Una guerra interna, la guerra di sterminio che la borghesia imperialista conduce contro le masse popolari e che anche nei paesi più ricchi uccide milioni di persone a colpi di stragi sul lavoro e malattie professionali, miseria, sfruttamento, impossibilità di curarsi, inquinamento ambientale ed eventi naturali catastrofici prevedibili e contenibili, immigrazione, incidenti stradali, emarginazione, depressione, alcool e droga.
Ci sono soldi per il TAV e il Ponte sullo Stretto di Messina, per la corsa al riarmo del nostro paese e per sostenere i regimi di Tel Aviv e di Kiev, per inviare la Marina Militare a pattugliare il Mar Rosso, per costruire i centri di detenzione e rimpatrio per i migranti in Albania e costruire nuovi lager dove rinchiuderli, ma non per sistemare gli acquedotti che perdono acqua o far funzionare degnamente gli ospedali pubblici. Meloni e soci hanno abolito il reddito di cittadinanza mentre i capitalisti e i fondi speculativi chiudono o delocalizzano le aziende una dopo l’altra. Fondi finanziari, banche e singoli speculatori hanno mano libera di scommettere sulle variazioni dei prezzi delle materie prime e delle derrate alimentari, sulle monete, sui titoli di Stato, ecc., le loro scommesse fanno salire i prezzi e scoppiare l’inflazione, per contenere l’inflazione le banche centrali hanno aumentato i tassi di interesse, l’aumento dei tassi di interessi manda in tilt un certo numero di banche e le autorità centrali le salvano inondandole di nuovi soldi (pubblici, presi dalle tasche dei lavoratori e dei pensionati) con cui banche, fondi di investimento e singoli speculatori possono continuare con le loro scommesse…
Se non è roba da matti questa! Il guaio è che padroni, banchieri, finanzieri e i loro governi non sono in manicomio: comandano. Finché restiamo nelle loro mani subiamo le conseguenze delle loro azioni. Possiamo indurli a moderarsi in questo o in quello, costringerli a fare ora una cosa ora l’altra. È quello che facciamo con le lotte rivendicative. Possiamo farlo con più forza, ma in definitiva siamo nelle loro mani e se noi ci fermiamo lì, loro faranno di peggio. Una parte delle masse popolari, anche quelle più combattive e generose, stufa e delusa dei risultati scadenti e comunque provvisori della nostra resistenza, delle nostre lotte rivendicative, delle nostre manifestazioni e dei nostri scioperi di protesta, si potrà scoraggiare oppure darà perfino ascolto alle proposte dei gruppi più reazionari, arroganti e criminali della classe dominante.
Tutto questo lo possiamo evitare, organizzandoci per togliere ai padroni la direzione del paese e per riorganizzare le attività economiche e il resto delle attività sociali in modo confacente ai bisogni, ai migliori sentimenti e alle idee più avanzate delle masse popolari e chiamando tutti a partecipare a quest’opera.
Per una vera alternativa al governo Meloni e a qualsiasi altro governo della finta opposizione euroatlantica! Coordinare e rafforzare la lotta per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare, al servizio delle masse popolari organizzate, composto da persone di loro fiducia e costituito rendendo ingovernabile il paese. Così diventa possibile mettere fine alla complicità con sionisti di Israele e al protettorato USA-NATO, tenere aperte le aziende che gli speculatori vogliono chiudere o delocalizzare o rimetterle in funzione e sostenere la gestione di esse da parte degli operai organizzatisi per difenderle, investire risorse economiche e umane su salute e sicurezza sul lavoro, epurare gli agenti degli imperialisti USA-NATO, sionisti ed europei dalla Pubblica Amministrazione, attuare le piccole e grandi opere necessarie a rimettere in piedi il paese e a prevenire disastri climatici e idrogeologici annunciati.
Vincendo la guerra interna fermeremo anche la guerra esterna. La lotta contro la guerra interna, la lotta finalizzata a costituire un governo di emergenza popolare, è l’unica lotta efficace contro l’estensione della terza guerra mondiale. La guerra viene fatta nell’interesse dei gruppi imperialisti e li arricchisce, ma non è nata dalla cattiva volontà o dai calcoli sbagliati di uno o dell’altro dei membri della loro Comunità Internazionale e dei criminali che sono a capo dei loro governi. La guerra è un parto necessario della crisi generale del capitalismo: non è possibile porre fine alla guerra senza un salto della rivoluzione socialista nei paesi imperialisti, senza che almeno uno di essi rompa le catene della Comunità Internazionale e in questo modo apra la via e mostri la strada anche alle masse popolari degli altri paesi.
L’instaurazione del socialismo in un paese imperialista, anche solo un deciso salto di livello della rivoluzione socialista come la costituzione del Governo di Blocco Popolare, spezzerebbe la spirale di guerra, miseria e devastazione dell’ambiente in cui il dominio della borghesia imperialista trascina le masse popolari del mondo intero ed è anche l’aiuto principale che noi comunisti italiani possiamo dare alla rivoluzione negli altri paesi e a tutti i popoli che lottano per liberarsi dall’oppressione del governo di Washington e dei sionisti. Analogamente a come i comunisti russi con la rivoluzione culminata nell’insurrezione dell’Ottobre 1917 hanno spezzato il corso delle cose che aveva portato i grandi gruppi imperialisti mondiali a scontrarsi per decidere chi avrebbe dominato e sfruttato il mondo intero: in questo modo i comunisti russi hanno dato inizio alla prima ondata mondiale della rivoluzione proletaria.
Cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un Governo di Blocco Popolare che agisca al servizio delle organizzazioni operaie e popolari: la costituzione di un governo di questo genere è la condizione per realizzare ogni rivendicazione delle masse popolari!
Unire intorno a questo obiettivo la mobilitazione che attualmente si esprime in molte lotte distinte e sparpagliate!
Non limitarsi a resistere agli attacchi dei nemici, ma passare sempre più spesso all’attacco. Individuare il punto e il momento giusti, concentrare le forze, attaccare e strappare dei risultati, vincere! Imparare a capire dove, quando e come attaccare per vincere!
Il volantino che diffonderemo