Libertà per Seif Bensouibat
Nella giornata di giovedì 16 maggio la polizia ha trasferito Seif Bensouibat nel Centro di Permanenza e Rimpatrio di Ponte Galeria, in attesa dell’udienza di convalida della sua espulsione dall’Italia. Seif vive in Italia da più di 10 anni durante i quali ha lavorato con la mansione di educatore nel liceo francese Chateaubriand. Finchè tra la fine di gennaio e l’inizio di febbraio, a causa del suo schieramento dalla parte del popolo palestinese, è stato licenziato dalla direzione dell’istituto, perquisito dalla Digos in cerca di armi ed esplosivi e poi sottoposto a revoca del suo permesso di soggiorno per motivi umanitari.
La causa del suo ingresso in questo vero e proprio girone infernale è l’aver scritto dei post sui social network in cui diceva la verità sul genocidio che lo stato sionista israeliano sta perpetrando contro gli abitanti di Gazae sulla legittima resistenza del popolo palestinese. Frasi “pesantissime” secondo gli opportunisti e i cuor di leone del Manifesto (che così qualificavano gli innocui post di Seif nell’articolo comparso ieri 17 maggio).
La traduzione di Seif nel CPR di Ponte Galeria è avvenuta a meno di 24 ore dal pestaggio contro Chef Rubio ad opera dei sionisti romani, secondo una linea di continuità, nei fatti, tra l’azione della questura e quella dei vigliacchi picchiatori affiliati al sionismo, all’insegna di un imperativo: mettere a tacere chiunque osi denunciare il genocidio perpetrato dallo stato sionista a Gaza. Questa è la campagna di cui è caduto vittima Seif, un lavoratore della scuola e un sincero progressista che come altre decine di milioni di persone in Italia, a partire dal 7 ottobre 2023, non ha esitato a condannare il criminale genocidio attuato dai sionisti d’Israele contro gli abitanti di Gaza e a prendere le parti della resistenza palestinese.
Con il suo trasferimento a Ponte Galeria e il provvedimento di espulsione che le autorità fanno pendere sulla sua testa, il governo Meloni, i suoi apparati repressivi e la rete del sionismo in Italia vogliono creare un precedente che dissuada dal prendere parte al movimento di massa in appoggio alla resistenza palestinese. Con la persecuzione contro Seif Bensouibat gli apparati repressivi mirano in particolare ad intimidire ogni arabo immigrato in Italia ed ogni lavoratore del sistema scolastico ed universitario che partecipi al movimento in corso in solidarietà con la Palestina.
Come Partito dei CARC fin dalle fasi successive al suo licenziamento ci siamo occupati di alimentare la campagna di solidarietà nei confronti di Seif Bensouibat. Abbiamo ospitato il racconto della sua vicenda all’interno di varie iniziative, ci siamo da subito attivati per mettere in rete la sua esperienza con quella di altri lavoratori della scuola come lui colpiti dalla repressione, abbiamo contribuito insieme ad altri solidali a costruire gli strumenti minimi per far montare la solidarietà attorno al suo caso. E’ anche per tentare di schiacciare la rete di solidarietà che insieme ad altri compagni stavamo tessendo che Seif è stato deportato in un CPR. Evidentemente negli uffici della questura vorrebbero mettere una pietra tombale sulla vicenda di Seif, silenziare la catena di abusi compiutasi ai suoi danni, esibire la preda al cospetto del governo Meloni e della rete sionista in Italia. L’espulsione di Seif dall’Italia è un macigno sollevato contro tutto il movimento di solidarietà per la Palestina. Facciamo in modo che ricada addosso a chi l’ha sollevato: dalla direzione scolastica del liceo Chateaubriand, al ministero degli Interni fino alla solita comunità sionista romana. Dalla vicenda di Seif a quella di Chef Rubio ai mille altri casi di repressione meno noti, rivoltiamo questi attacchi contro il nemico che li scaglia, usiamoli per rafforzare ed estendere ciò che questi attacchi mirano a mettere a tacere: la denuncia del genocidio in corso a Gaza e della complicità del governo Meloni, la solidarietà inarrestabile verso la causa del popolo palestinese. E’ con questo obiettivo che ci impegniamo a sostenere e rafforzare il movimento delle iniziative di solidarietà verso Seif che è in via di sviluppo, a partire dalla manifestazione fuori dal CPR di Ponte Galeria che si terrà domenica 19 maggio h.16.
Sosteniamo la resistenza di Seif, contro ogni tentativo di farlo retrocedere dalla sua identità politica.
Ritorciamo l’attacco repressivo contro i suoi promotori: dai volantinaggi, alle manifestazioni, alle irruzioni nella campagna elettorale, usiamo ogni appiglio per indebolire la catena di comando dei persecutori di Seif.
Costruiamo il più ampio fronte di solidarietà attorno a Seif!
Sosteniamo l’appello in solidarietà con Seif facendo pervenire adesioni all’indirizzo mail: siamo.tutti.seif@gmail.com