Con la manifestazione del 18 maggio gli operai ex Gkn irrompono nella campagna elettorale

Iniziare a dettare legge

“Le parole di Mattarella, Schlein e Meloni, invece, non sono altro che tentativi miserabili di fare campagna elettorale sui morti. Sui nostri morti. Altro che “tenere alta l’attenzione” o “pretendere chiarezza”. L’unica cosa chiara è che di sicurezza sui luoghi di lavoro, di tutela dei lavoratori e di lotta al carovita devono essere gli operai e i lavoratori a decidere di cosa è necessario parlare e cosa è necessario fare!”

Da “Strage di Bargi. Una mattanza chiamata lavoro” – Agenzia Stampa del P.CARC “la Staffetta Rossa”

Il Collettivo di Fabbrica (CdF) ex-Gkn ha indetto per il prossimo 18 maggio una nuova manifestazione a Firenze. Alla testa del corteo saranno presenti i parenti dei lavoratori morti sul lavoro. “Con tutta la dignità che abbiamo in corpo”, queste le parole d’ordine della mobilitazione con cui il CdF chiama tutti i lavoratori del paese ad aderire, partecipare e compattarsi. Una manifestazione che irrompe, portando il punto di vista degli operai, nel dibattito nazionale sulla difesa dei posti di lavoro, dei diritti sindacali, della sicurezza sui posti di lavoro e della salvaguardia dell’ambiente. Un dibattito in cui deve essere la classe operaia a tenere il pallino in mano, più che sciogliersi nelle vuote dichiarazioni da campagna elettorale di candidati a sindaco e al consiglio comunale – a Firenze ci sono le amministrative – o in lizza per essere eletti al parlamento europeo.

È tempo di prendere l’inziativa in mano e iniziare a dettare legge! Il 18 maggio per il CdF è un’opportunità per avanzare nella battaglia in difesa dell’apparato produttivo del paese, di cui si è fatto promotore. Un’occasione per portare in piazza e in tutti i luoghi di lavoro del paese la proposta di legge regionale per la gestione pubblica delle aziende in crisi e in chiusura. Per fare appello a tutti i singoli lavoratori, alle RSU, alle organizzazioni sindacali a sottoscrivere la legge, come hanno già fatto la RSU del Comune di Firenze e unitariamente i sindacati di base della città.

“Il 18 maggio, è storia se storia vuoi fare” dice il Collettivo di Fabbrica. Che siano operai e lavoratori a farla quindi. A usare ogni appiglio, ogni occasione di riverbero per farlo, per costruire rapporti di forza adatti a cambiare questo paese negli interessi della classe operaia. La campagna elettorale in corso è una cassa di risonanza importante per la manifestazione del 18 maggio e la battaglia lanciata dagli operai ex Gkn. È possibile sfruttarla ulteriormente e organizzare altri passi di questa irruzione.

Operai, lavoratori, Rsu e organizzazioni sindacali portino la legge irrompendo nei comizi e nelle iniziative elettorali dei partiti delle Larghe Intese, contestandoli come parte del problema con interventi, comizi, conferenze stampa in concomitanza a questi. La portino anche in comizi e iniziative elettorali della lista Terra Pace e Dignità per far prendere posizione a questi esponenti e portarli a fare passi concreti da subito in sostegno alla legge e alla sua attuazione.

La difesa dell’apparato produttivo del paese, della sicurezza dei lavoratori e di una produzione utile e compatibile con l’ambiente è un tema che se imposto da operai e lavoratori nella campagna elettorale è un’ulteriore spallata al governo Meloni e al resto delle Larghe Intese. È soprattutto un passo ulteriore per imporre invece un governo di emergenza popolare fatto da chi da subito e nella pratica si batte oggi per l’approvazione e l’attuazione della legge.

Una legge regionale per la gestione pubblica delle aziende in crisi e in chiusura
Dopo aver steso un piano di reindustrializzazione dal basso e un disegno di legge contro le delocalizzazioni con l’aiuto di tecnici e solidali, il Collettivo di Fabbrica ha steso una proposta di legge regionale. La legge prevede la costituzione e la regolamentazione di consorzi di sviluppo industriale diretti dalla regione, da costituire per la salvaguardia di aziende in crisi o in chiusura. Una sorta di “regionalizzazione” delle aziende in chiusura, in ottemperanza alla Costituzione, per farne poli produttivi integrati al territorio in termini occupazionali, di utilità sociale e di interazione con l’ambiente circostante. Un tipo di reindutrializzazione che si basa su cooperazione, solidarietà e soprattutto sulla promozione di un ruolo attivo dei lavoratori.

Per scaricare il testo della legge clicca qui https://insorgiamo.org/intervento-pubblico/
Per adesioni, compila il form: https://forms.gle/9AMaLHELdSiPQAkW9

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