Di seguito un parziale resoconto delle mobilitazioni a cui il P.Carc ha partecipato. Una panoramica esaustiva sarà pubblicata dall’Agenzia Stampa Staffetta Rossa su www.carc.it
A Milano, dopo la partecipazione alle celebrazioni che si sono svolte nei vari quartieri, abbiamo organizzato un presidio alla testa del corteo istituzionale insieme a Miracolo a Milano e Resistenza Popolare con l’obiettivo di contestare la presenza dei sionisti, delle bandiere della Nato e dei neonazisti ucraini che lo aprivano. Si sono unite a noi decine di persone e le Forze dell’Ordine sono intervenute per permettere al corteo di partire. Ci siamo dunque divisi: la parte più consistente ha raggiunto lo spezzone del corteo antimperialista – con la presenza anche di Patria Socialista – mentre una delegazione si è recata in piazza Duomo per sostenere l’iniziativa dei Giovani Palestinesi che avevano convocato un concentramento proprio dove si sarebbe concluso il corteo, come risposta alle manovre dell’Anpi di relegarli alla fine della manifestazione. Per tutta la giornata abbiamo promosso o sostenuto tutte le forme di contestazione ai partiti e agli esponenti delle Larghe Intese, dei sionisti e dei servi della Nato.
A Roma, insieme a centinaia di antifascisti, abbiamo contrastato sul campo il tentativo della Brigata Ebraica di piegare il significato del 25 Aprile e della piazza di Porta San Paolo alla propaganda sionista, sotto il lancio di bombe carta e sassi da parte dei sionisti protetti dalla polizia.
Terminata l’occupazione di Porta San Paolo da parte sionista, insieme ai compagni di Educatori per la Palestina e altri abbiamo atteso l’arrivo in piazza del corteo dell’Anpi, ampiamente partecipato, per denunciare con forza il genocidio in corso in Palestina, la guerra mondiale in cui il governo Meloni e le Larghe Intese ci trascinano nonché l’appello a cacciarli e a costruire un governo di emergenza popolare.
A Firenze, insieme al movimento in solidarietà con il popolo palestinese, abbiamo partecipato alle “iniziative istituzionali” per contestare il sindaco Nardella e rivendicare la cacciata di Marco Carrai dalla presidenza della Fondazione dell’ospedale pediatrico Meyer. Le nostre contestazioni sono state ampiamente condivise dal resto della piazza.
Nel pomeriggio abbiamo partecipato alla consueta mobilitazione del 25 Aprile in Piazza Santo Spirito e al corteo organizzato da Firenze Antifascista. Molti giovani hanno sfilato per le vie del quartiere. Tra gli altri erano presenti il Comitato NO Comando Nato, i Sanitari per Gaza, il CdF ex Gkn, i sindacati di base, varie forze politiche, ma soprattutto una marea di gente.
A Colle Val d’Elsa, siamo intervenuti in due momenti di lotta. La mattina, insieme alla lista elettorale Colle Insorge, abbiamo sottratto la giornata dalle mani delle Larghe Intese facendo irruzione con le bandiere palestinesi e slogan contro la Nato, mentre nel pomeriggio abbiamo partecipato al corteo indetto a Siena dall’associazione studentesca Cravos.
A Reggio Emilia, dopo la contestazione alle istituzioni cittadine di prima mattina, abbiamo partecipato a uno spezzone unitario formato da alcuni palestinesi fuggiti da Gaza e rappresentanti di vari partiti e sindacati. Abbiamo lanciato slogan contro la Nato, i sionisti e il genocidio in corso contro il popolo palestinese: i vessilli dei sionisti sono stati chiusi e ritirati.
A Trieste, dopo aver allestito un banchetto nel quartiere di San Giacomo e diffuso il volantino, ci siamo uniti al corteo che ha raggiunto la Risiera di San Sabba. Al corteo, promosso dal collettivo Burjana, hanno partecipato circa 250 persone appartenenti all’area No Green pass e Nudm, con le quali abbiamo sfilato sventolando le bandiere palestinesi e lanciando slogan. Alla Risiera, blindata da polizia, carabinieri e agenti di un’agenzia privata che effettuavano perquisizioni, il corteo è stato fermato e qui è iniziato un lancio di petardi mentre venivano intonati cori antifascisti.
A Catania, dopo aver allestito un banchetto con libri e materiale vario, abbiamo diffuso un volantino al corteo formato da Anpi, Cgil, associazioni, partiti, comitati e centri sociali della città. Da subito si sono alzati cori contro la presenza del Pd, il cui spezzone è stato scortato dalla polizia per raggiungere la parte istituzionale del corteo. Lungo il percorso si sono susseguiti interventi al megafono e cori in sostegno della resistenza palestinese e contro la guerra e in a Piazza Duomo sono stati accesi dei fumogeni ed è stata bruciata una bandiera israeliana.
A Palermo abbiamo dovuto imporci per aprire il banchetto della propaganda a fronte delle intimidazioni e delle minacce della digos, che però a un certo punto ha dovuto soprassedere.