Gli scioperi per il clima

Il 19 e 20 aprile si sono svolte le manifestazioni di Friday For Future, che nel nostro paese dal 2019 si mobilita contro la crisi climatica prodotta dal capitalismo. In questi anni il movimento ha conosciuto un’importante evoluzione. Le prime manifestazioni erano oceaniche ma contraddittorie, perché promosse anche da esponenti delle Larghe Intese. Nel 2019 a Milano scesero in piazza più di 100 mila persone, ma anche perché il sindaco Sala promosse attivamente il corteo, chiuse le scuole e invitò gli insegnanti a portare in piazza gli studenti.

Oggi le manifestazioni sono più contenute, ma pienamente in mano alla componente popolare. Inoltre Friday For Future ha sviluppato una critica ben definita al sistema capitalista come responsabile della crisi climatica e una convergenza con le altre mobilitazioni popolari che in queste date ha visto un ulteriore sviluppo.

Il 19 aprile sono stati gli studenti a scendere in piazza in tutte le città italiane. Manifestazioni relativamente piccole, come si diceva, con alcune centinaia di partecipanti in ogni piazza, ma capillari.

Come P.Carc abbiamo partecipato a quelle di Milano, Firenze e Napoli.

A Firenze l’aspetto importante è stato il legame che si è sviluppato con la lotta degli operai Gkn e il sostegno al piano di riconversione ecologica della fabbrica scritto dai lavoratori. Si è tenuto un presidio sotto il Consiglio regionale, dove i manifestanti hanno provato a entrare per tenere un’assemblea. Alla fine è riuscita a entrare una delegazione.

A Napoli i manifestanti hanno svolto un’azione davanti all’Università Federico II per rilanciare la mobilitazione del 24 aprile: un nuovo presidio, in occasione del Senato accademico, per chiedere la fine degli accordi con la Leonardo e le università israeliane. I manifestanti si sono poi recati al porto per cercare di prendere il traghetto per Capri, dove si stava tenendo il G7. L’accesso è stato impedito loro dalla polizia, ci sono stati momenti di tensione e il corteo è terminato con un presidio sulle banchine.

Nel corso del corteo che si è svolto a Milano sono state invece sanzionate aziende come Kfc e McDonald’s che hanno delle responsabilità nella devastazione nell’ambiente e che finanziano la guerra in Palestina.

Il 20 aprile si è poi tenuto il corteo nazionale a Milano, organizzato assieme agli operai della Gkn e ai Giovani Palestinesi, con centinaia di manifestanti che hanno sfilato per le vie del centro.

Oltre alla già citata capacità di sviluppare una mobilitazione capillare in tutta Italia, conducendo anche alcune azioni di rottura, è proprio questo il principale aspetto positivo delle due giornate di lotta: lo sviluppo del coordinamento con la mobilitazione in solidarietà alla resistenza palestinese e con quella degli operai Gkn. Un importante passo per sviluppare il legame fra alcune tra le più importanti mobilitazioni che coinvolgono le masse popolari nel nostro paese, che si affianca a esperienze simili a livello locale, come il legame che si è sviluppato nelle settimane precedenti la mobilitazione tra Friday For Future di Torino e le lotte dei lavoratori di Lear, di Mondo Convenienza e soprattutto dello stabilimento Mirafiori di Stellantis.

Annunciando la mobilitazione di aprile, il 19 marzo Martina Comparelli di Friday For Future Italia diceva: “È dalle convergenze e le lotte dal basso che può nascere la spinta per realizzare un intervento pubblico finalizzato al bene comune, sotto controllo sociale e al servizio della comunità”.

Giusto! Aggiungiamo noi: rendendo il paese ingovernabile fino a imporre un governo, espressione della mobilitazione popolare, che abbia la volontà e la forza di realizzare questo intervento.

È questa la sola via realistica per cominciare nel nostro paese a fare seriamente fronte alla crisi climatica, per difendere i diritti dei lavoratori, per farla finita con la partecipazione dell’Italia alla guerra e realizzare tutte le altre misure che servono alle masse popolari. Come mostriamo nel resto del giornale, nel mese di maggio la campagna elettorale per le europee fornirà l’occasione per sviluppare ulteriormente la convergenza tra le diverse mobilitazioni e avanzare verso questo obiettivo.

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