[Milano] Raccogliere i frutti del 25 Aprile per una nuova liberazione da NATO, sionisti e UE

Il Pd e i suoi accoliti avevano predisposto tutto affinché le celebrazioni del 25 Aprile diventassero una grande speculazione in chiave elettorale contro “il moderno fascismo del governo Meloni”.

A tal proposito hanno sfruttato fino in fondo i numerosi assist che gli esponenti del governo Meloni hanno offerto loro: dalle polemiche sulla censura della Rai a Scurati alle esternazioni di Salvini. Tuttavia l’operazione è riuscita solo nella misura in cui i principali organi di informazione hanno dato spazio e fiato a questa pantomima.

La manovra non è riuscita affatto nell’intento di intruppare le larghe masse nelle file dell’antifascismo padronale.

Anche quest’anno a Milano come in altre città, una ristretta minoranza di persone costituita dai vertici del Pd, +Europa, Azione, Italia viva e la comunità sionista, ha provato a imporre i suoi vessilli: quelli dello Stato sionista d’Israele che conduce il genocidio del popolo palestinese, quelli della Nato e quelli della Ue.

Quella cricca non ha nulla a che fare con la manifestazione del 25 Aprile e la conduce su posizioni opposte e inconciliabili rispetto alle posizioni – ai valori, agli ideali, alle aspirazioni – per cui decine di migliaia di persone sono scese in piazza. Quella ristretta minoranza di persone è e sarà sempre un corpo estraneo e ostile alle manifestazioni del 25 Aprile: è uno sfregio alla storia della Resistenza, ai partigiani, agli antifascisti di questo paese e ai resistenti di ogni tempo e di ogni paese.

Per questo abbiamo sostenuto l’appello dei giovani Palestinesi e UDAP che si sono riuniti in Piazza Duomo, per garantire che in Piazza Duomo – che è il “cuore” della manifestazione – sventolassero migliaia di bandiere palestinesi contrariamente a quanto disposto dal comitato organizzatore che voleva relegare le bandiere della Palestina alla coda del corteo per “non disturbare” i promotori del genocidio in corso in Palestina, che dovevano sfilare indisturbati alla testa.

Per questo con altre realtà ci siamo dati appuntamento per denunciare la presenza dei sionisti e filoatlantisti che stavano alla testa del corteo: anche se le forze dell’ordine hanno provato ad isolarci, la contestazione è diventata di massa con la creazione di un corridoio di persone che contestavano da entrambi i lati del corteo la presenza degli sciacalli sionisti. Inoltre abbiamo fatto uno spezzone unitario con Miracolo a Milano, Patria Socialista, Resistenza Popolare e Movimento Politico per il Socialismo dietro allo striscione “Dal Donbass alla Palestina – Liberazione dalla NATO assassina”, per portare anche lungo il corteo la necessità di imporre una nuova liberazione, dalla NATO e dai suoi servi delle Larghe Intese. Come altre organizzazioni infatti, abbiamo deciso di stare in un corteo che non è nostro “nemico”, anzi: tante le compagne e compagni mossi da sentimenti realmente antifascisti, che hanno la bandiera rossa nel cuore, che sono solidali con la resistenza palestinese (a dimostrazione, le tante bandiere palestinesi presenti in tutto il corteo) e che hanno espresso la loro solidarietà e appoggio a chi si è opposto alla presenza dei sionisti e delle Larghe Intese.

Per questo abbiamo sostenuto ovunque possibile le contestazioni e diamo solidarietà ai ragazzi fermati e arrestati che hanno contestato l’arrivo della brigata ebraica in piazza Duomo e che hanno giustamente risposto alle loro provocazioni del tipo “vi abbiamo fatto 30.000 morti” e che, insieme alla miriade di bandiere palestinesi già in piazza hanno contribuito a che la brigata ebraica e i loro sostenitori si sciogliessero come neve al sole.

A Milano, nelle celebrazioni del 25 Aprile, dalla testa alla coda del corteo, ha vinto quindi la solidarietà alla resistenza palestinese, contro le guerre imperialiste foraggiate dalla NATO e dalla UE e sostenute dal governo Meloni e dal polo Pd. Dalla testa alla coda del corteo i provocatori e gli sciacalli del 25 Aprile sono stati isolati e contestati, i sionisti e filoatlantisti con i loro sostenitori organizzati con la brigata ebraica, non sono nemmeno arrivati al palco.

Raccogliamo i frutti del 25 Aprile per alimentare la cacciata del governo Meloni e la sua cricca di nostalgici del Ventennio fascista, non dare tregua al PD e ai suoi accoliti e alimentare un movimento che, dal basso, si coordini per imporre un governo di emergenza popolare: per porre fine alla sudditanza dai sionisti, dalla UE e dalla NATO, per fermare l’escalation di guerra in cui ci stanno trascinando e attuare le misure che servono per una vita e un lavoro dignitoso e sicuro per tutte e tutti!

Facciamo appello a tutti coloro, singoli e organizzazioni, che hanno fatto di questo 25 Aprile un’ulteriore tappa per alimentare il movimento di solidarietà alla resistenza palestinese e contro le guerre della NATO e dell’UE a coordinarsi e collaborare insieme per irrompere nella campagna elettorale:

– organizzando contestazioni ai comizi elettorali dei partiti guerrafondai come Fratelli d’Italia, il PD e simili;

– occupando i comitati elettorali dei partiti delle Larghe Intese per denunciare le manovre di guerra che l’Ue chiede al nostro paese di adottare;

– pretendendo che i candidati di liste come Pace terra dignità di Santoro o in parte del M5S prendano posizione sul tema della guerra e sostengano fin da subito la mobilitazione degli operai, portandoli a partecipare a presidi e azioni di lotta;

– irrompendo nei seggi, dove è vietato fare campagna elettorale, ma non è vietata alcuna iniziativa politica di lotta contro la Nato, l’Ue e i sionisti, né contro il governo Meloni e gli altri partiti di Larghe Intese.

Governo e padroni possono sottoscrivere tutti gli accordi che vogliono, ma a decidere se farli rispettare sono gli operai che fanno funzionare le fabbriche, i porti, le ferrovie e gli aeroporti, quelli che movimentano merci e che oggi vengono chiamati a movimentare armi e munizioni verso i teatri di guerra!

Il 25 Aprile non è una ricorrenza, ORA E SEMPRE RESISTENZA!

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