Il comitato promotore del 25 aprile a Milano, sottomesso al governo Meloni (che dice di contestare) e all’antifascismo padronale del PD, ha consentito uno sfregio alla giornata del 25 aprile. Dopo che lo scorso anno campeggiavano in piazza le bandiere guerrafondaie della Nato, ieri ad aprire la manifestazione erano presenti i vessilli dello Stato genocida di Israele. Quello stesso Stato che ha ammazzato quarantamila persone in cinque mesi e che sta occupando la Palestina da più di settant’anni.
La Brigata ebraica e il contributo che essa ha dato alla Resistenza non possono essere il paravento per mettere una cricca di assassini e i simboli dello Stato sionista di Israele alla testa della più grande e partecipata manifestazione sulla Liberazione che si svolge in Italia. L’antifascismo padronale del Pd e dei suoi cespugli in queste piazze non deve trovare asilo e se presente va denunciato, boicottato e combattuto. Questi signori che agitano la lotta al fascismo sono i promotori dello smantellamento della sanità pubblica, di leggi schifose come il Jobs Act e di tutte le leggi antipopolari degli ultimi trent’anni. Ma non solo. Hanno le mani sporche del sangue di migliaia di morti in Yugoslavia, in Siria, Libia, Iraq, Afganistan, Donbass, Palestina e Yemen, solo per citare alcune delle guerre di cui si sono fatti complici e sostenitori.
I partigiani non sono morti per questo ma per liberare il paese da invasori e oppressori. Per questo il 25 aprile eravamo in piazza a Milano e nel resto delle principali città del paese per ribadire che serve una NUOVA LIBERAZIONE. Non la liberazione da “un nemico straniero” che occupa il paese, ma una liberazione dai partiti delle Larghe Intese, cioè dagli agenti e dai servi italianissimi che per conto dei gruppi imperialisti Usa e della Nato, dei sionisti, della Ue, dei gruppi industriali e speculativi e del Vaticano occupano tutti i gangli del potere, sia quelli palesi che quelli occulti. Serve raccogliere il malcontento diffuso e far confluire tutte le proteste e le mobilitazioni nella lotta per cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare. È l’unica strada per rimettere al loro posto i nostalgici del Ventennio e per sbarrare la strada anche al Pd e ai suoi cespugli.
Il 25 aprile non è una ricorrenza. Ora e sempre, resistenza!