Mentre in Palestina è in corso un genocidio, in Italia viene arrestato chi si oppone alla militarizzazione dei territori.
Siamo solidali e complici con i militanti di Antudo che il 21 marzo sono stati colpiti da misure cautelari e arresti in seguito al sanzionamento dei guerrafondai della Leonardo SPA. Dopo le perquisizioni dello scorso luglio, la DIGOS di Palermo e la DIA hanno messo a punto un disegno repressivo che sfocia in accuse deliranti di istigazione a delinquere e atto terroristico. Visto che i compagni in questione non sono in prima linea nella produzione delle armi che vengono usate nel genocidio del popolo palestinese, le accuse hanno il destinatario sbagliato. Ma è inutile cercare la logica in questo processo: le azioni contestate sono solo il pretesto per attuare un’ulteriore mossa nel solco di quell’attacco che il governo Meloni muove contro quanti, oggi, si mobilitano e si organizzano per far valere gli interessi delle masse popolari autonomamente dalle autorità della classe dominante, mafia e padroni, i loro servi e le loro polizie che, invece, le vorrebbero docili e obbedienti.
Per queste ragioni, portiamo la nostra solidarietà di classe a chi si è mobilitato e si mobilita contro i guerrafondai che, approfittando della sottomissione del governo Meloni agli imperialisti USA/NATO, UE e sionisti, rendono il nostro paese complice e connivente delle loro scorribande in giro per il mondo.
Per queste ragioni, bisogna fare della lotta contro la repressione una questione politica, cioè una questione che alimenti mobilitazione, indignazione, organizzazione delle masse popolari: in definitiva, che diventi un problema di ordine pubblico per ritorcere la repressione contro i mittenti! Questo significa che bisogna portare in tutte le piazze, in tutte le iniziative in programma nelle prossime settimane – indipendentemente dai promotori – la solidarietà ad Antudo. Perciò facciamo appello a tutte le forze sociali e politiche della città a formare un ampio fronte di solidarietà per i compagni e le compagne colpite quest’oggi. Ben vengano presidi, assemblee e iniziative al fine di imporre la scarcerazione immediata e il ritiro di altre misure cautelari; inoltre già le prossime manifestazioni cittadine, come quella del 30 marzo in solidarietà al popolo palestinese, sono momenti importanti di cui approfittare per portare un messaggio di solidarietà popolare per Luigi e gli/le altri/e militanti che sono sotto attacco dal governo Meloni.
Libertà immediata per Luigi e gli/le altri/e militanti
Solidarietà incondizionata ad Antudo