[Bologna] ARPAE: da che parte sta la CGIL?

Il 12 marzo la CGIL Funzione Pubblica Emilia Romagna denunciava in un post il fatto che nella notte siano comparse scritte sulla sede dell’ARPAE di Bologna, ARPAE cui è andata la solidarietà del sindacato in quanto l’operato dell’ente “è fondamentale per garantire la salute e il benessere delle nostre comunità”.  

L’operato di un’agenzia come l’ARPAE sarebbe effettivamente fondamentale per la difesa dell’ambiente. Per questo nel settembre scorso i comitati ambientalisti hanno organizzato un presidio proprio sotto la sede dell’APRAE di Bologna per chiedere la pubblicazione completa e ordinaria dei dati prodotti dalle centraline sulla qualità dell’aria, dati peraltro necessari per Valutazione di Impatto Sanitario del Passante di mezzo. 

Citiamo dal comunicato che fu rilasciato allora del Comitato Chico Mendez: “La posizione dell’ente è ambivalente e contraddittoria: da una parte si propone come istituzione scientifica di prevenzione ambientale ma al tempo stesso non si assume la responsabilità di una lettura critica dei propri dati richiamandosi ad una competenza esclusivamente ‘tecnica’. Da un lato si intesta il ruolo di presidio pubblico per la tutela dell’ambiente ma poi ammette che il monitoraggio ambientale per il Passante di Mezzo, compresa la raccolta di dati, è stato affidato alla stessa azienda che realizza l’opera [Autostrade SpA] e scaricando quindi su questa la responsabilità di fornire i dati ai cittadini”.

Stiamo ancora aspettando la pubblicazione di quei dati nella forma dovuta. La qualità dell’aria, nel frattempo, ha raggiunto livelli drammatici, cosa che implica morti. 

Qualcosa, del resto, nel frattempo le istituzioni hanno fatto: la repressione di chi si mobilità per fare quello che a ARPAE non fa. Denunce, sentenze politiche che rigettano ricorsi e chiedono decine di migliaia di euro di “risarcimento” ai comitati ambientalisti (con la logica colpirne uno per educare cento), schedature, minacce di sgomberi di chi difende gli alberi nei parchi. Ci chiediamo: è così strano se ARPAE diventa bersaglio di gesti dimostrativi di protesta, ciò mentre Lepore con una mano approva l’allargamento di un’autostrada intorno alla città a 18 corsie e con l’altra criminalizza chi va a lavoro a 40 all’ora? E sopratutto: chi è che fa “intimidazioni” e chi sono i “veri violenti” in questa storia? Chi scrive sui muri o chi è complice di veri e propri crimini sociali contro la città e chi la vive? Noi pensiamo la seconda, se serve specificare. Dopo la partecipata manifestazione del 9 marzo, evidentemente, c’è chi spera di fare il giochino dei buoni e cattivi per spaccare il movimento. È segno che il movimento sta imboccando la strada giusta. 

Quanto alla CGIL, ci domandiamo se vuole fare il servizio d’ordine dell’ARPAE e fare comunella con la Questura e i Tribunali politici o stare dalla parte dell’ambiente e dei lavoratori. Perché non chiama i lavoratori dell’ARPAE allo sciopero contro chi sta svuotando l’ente di ogni utilità sociale, subordinandolo agli interessi dei privati? Perché non chiama i lavoratori dell’ARPAE alla solidarietà con i lavoratori della Industria Italiana Autobus (IIA), che Leonardo vuole chiudere perché interessata solo alle armi, mentre IIA potrebbe essere un pezzo fondamentale per costruire una mobilità sostenibile in città? Da che parte sta la CGIL?  

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