Il disimpegno di Stellantis dal nostro paese è un processo sempre più evidente. Per portarlo a termine è necessario togliere di mezzo i lavoratori più combattivi e coscienti.
La Fiat delle origini non è mai stata tenera con le avanguardie di lotta e con i comunisti. Gli esempi si sprecano, dai reparti confino di Valletta negli anni Cinquanta, al licenziamento di sessantuno lavoratori combattivi nell’ottobre del 1979 che aprirono la strada alla cassa integrazione di massa del 1980.
Ma anche la storia più recente della Fca di Marchionne non si scosta da questa tradizione, dall’espulsione della Fiom dalle fabbriche del gruppo ai licenziamenti dei lavoratori per violazione del vincolo di fedeltà aziendale, passando per i sempreverdi reparti confino, mai dismessi.
Ora Stellantis è arrivata per dare il colpo di grazia al disastrato apparato produttivo del settore automobilistico italiano. Lo fa dopo anni di “morte lenta” che in parte hanno contribuito a fiaccare, giorno dopo giorno, licenziamento dopo licenziamento, la resistenza dei lavoratori a questo processo.
Ma anche la direzione di Stellantis sa che il fuoco cova sempre sotto la cenere e il recente esempio dei lavoratori dell’auto statunitensi incombe come uno spauracchio. Per quanto si cerchi di fare attenzione, un simile tentativo di smantellamento presenta molte incognite sotto il profilo dell’ordine pubblico e della pace sociale.
Mirafiori è a rischio e i lavoratori hanno già suonato la sveglia con una mobilitazione spontanea dopo un’assemblea sindacale il 7 febbraio.
Praticamente in contemporanea con la mobilitazione a Mirafiori è arrivata la notizia del licenziamento di Delio Fantasia, operaio dello stabilimento Stellantis di Cassino, segretario provinciale della Flmu-Cub e redattore del giornale operaio Avanguardia Proletaria.
Proprio durante il presidio in solidarietà al compagno, svoltosi una settimana dopo, il 15 febbraio, è arrivata la notizia del licenziamento, avvenuto quella stessa mattina, alla Stellantis di Atessa (la ex Sevel), di Francesca Felice, sindacalista dello Slai Cobas. Vari sono stati gli attestati di solidarietà indirizzati ai due compagni licenziati da parte di altri sindacati di base e forze politiche.
Di seguito riportiamo il comunicato diramato dalla Flmu-Cub.
“La Flmu-Cub esprime massima solidarietà a Delio Fantasia, segretario provinciale Flmu-Cub di Frosinone, attivista sindacale e operaio Fca-Stellantis di Cassino, e a Francesca, operaia della Stellantis Europe (ex Sevel) di Atessa (CH), rappresentante sindacale dello Slai-Cobas, licenziati pretestuosamente dall’azienda.
A pochi giorni l’uno dall’altra: prima hanno licenziato Delio, poi, successivamente, è Francesca a subire la stessa sorte. Delio è uno storico attivista sindacale dello stabilimento ex Fiat di Cassino, assieme ad altri suoi compagni di lavoro da numerosi anni è impegnato in prima persona nella difesa dei diritti dei lavoratori della fabbrica di auto e dell’indotto. Francesca ha una storia sindacale più recente, ma da anni è coerente e combattiva militante nelle fila dello Slai-Cobas. In un contesto pieno di difficoltà per gli attivisti sindacali di base a svolgere la tutela dei diritti dei lavoratori in fabbrica, dopo gli accordi infausti del 2011 nel gruppo Fiat-Fca.
Il loro allontanamento è una mossa sicuramente mirata da parte dei vertici di Fca-Stellantis: non a caso cade in un momento complesso del gruppo industriale, che sta da tempo smantellando la produzione nel nostro paese, intenzionato com’è a ridurre i modelli costruiti e a chiudere stabilimenti.
In questo ambito l’azienda ha messo in piedi, una serie di azioni come, ad esempio, i sabati comandati e le trasferte in stabilimenti lontani.
Piani contro i quali gli attivisti sindacali sono tra i principali protagonisti di iniziative a difesa degli interessi degli operai, anche unitarie. Ricordiamo i recenti presidi congiunti tra Flmu-Cub e Slai-Cobas ai cancelli della ex Sevel di Atessa.
Fca-Stellantis ha voluto colpire gli operai-attivisti sindacali più impegnati nella lotta dei lavoratori per avere mano libera nei processi di ristrutturazione!
Si tratta di licenziamenti discriminatori e pretestuosi, di chiara matrice “politica”: un vero e proprio attacco al diritto a fare sindacato nelle fabbriche!
Si vuol mettere a tacere ogni dissenso!
Fca-Stellantis vuole impedire il diritto dei lavoratori a organizzarsi come meglio credono!
La Flmu-Cub è a fianco di Delio e Francesca Felice e sosterrà le iniziative che verranno intraprese per il loro immediato ritorno in fabbrica!”