“Non sarò più complice del genocidio. Sto per intraprendere un atto di protesta estremo. Ma rispetto a ciò che le persone hanno vissuto in Palestina per mano dei loro colonizzatori, non è affatto estremo. Questo è ciò che la nostra classe dirigente ha deciso sarà normale”.
Queste le parole che il venticinquenne Aaron Bushnell, soldato dell’aviazione Usa, ha pronunciato il 26 febbraio prima di darsi fuoco in diretta streaming davanti all’ambasciata israeliana a Washington.
Un gesto di protesta estremo, che ci permette di intuire l’ampia portata dei sommovimenti che il conflitto in Palestina sta producendo negli Usa. E ci permette di comprendere, quindi, anche la linea schizofrenica del governo Biden, impegnato contemporaneamente a sostenere i sionisti e a tenere a bada un fronte interno sempre più agitato, per di più nel contesto della campagna elettorale per le presidenziali.
Da una parte, infatti, l’amministrazione Usa chiede ai sionisti moderazione e definisce “esagerata” l’azione di Israele, fa pubblicamente pressioni su Netanyahu per un cessate il fuoco prima del Ramadan e porta avanti la prospettiva, osteggiata con forza dai sionisti, della creazione di uno Stato palestinese autonomo, accanto a quello sionista, come soluzione del conflitto. Dall’altra, nei fatti, rifornisce l’esercito israeliano di armi per continuare il massacro dei palestinesi, opera per allargare la guerra al resto del Medio Oriente con attacchi in Yemen e Iraq e il 20 febbraio ha posto il veto su una risoluzione del consiglio di sicurezza Onu che chiedeva un cessate il fuoco a Gaza.
In questo contesto crescono le contraddizioni con il governo sionista che, a sua volta alle prese con la necessità di tenere a bada il proprio fronte interno, frena rispetto alla trattativa, annuncia la volontà di invadere Rafah in ogni caso e boccia la soluzione dei due Stati proposta dal governo Usa, pubblicando un documento dove si prospetta di fatto un’occupazione militare di Gaza a tempo indefinito, la creazione di un territorio cuscinetto e l’installazione di un governo fantoccio.
Ma il tentativo di unire il fronte interno attraverso una guerra prolungata e portata fino in fondo presenta sempre più crepe. Crescono infatti da mesi anche in Israele le proteste contro il governo, che sono culminate in una grande manifestazione il 24 febbraio, repressa con forza dalla polizia con idranti e cariche e l’arresto di 19 manifestanti.
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“Noi del Movimento di Resistenza Islamica (Hamas) esprimiamo le nostre più sentite condoglianze e la nostra piena solidarietà alla famiglia e agli amici del pilota americano Aaron Bushnell, il cui nome è stato immortalato come difensore dei valori umani e l’oppressione del popolo palestinese che soffre a causa dell’amministrazione americana e delle sue politiche ingiuste, nonché dell’attivista americana Rachel Corrie, schiacciata da un bulldozer sionista a Rafah nel Nel 2003, è la stessa città con cui Bushnell ha pagato la sua vita per aver esercitato pressioni sul governo del suo paese affinché impedisse al criminale esercito sionista di attaccarlo e di commettervi massacri e violazioni. L’amministrazione del presidente degli Stati Uniti Biden ha la piena responsabilità della morte del pilota dell’esercito americano Aaron Bushnell a causa della sua politica che ha sostenuto l’entità sionista nazista nella sua guerra di sterminio contro il nostro popolo palestinese, poiché ha dato la vita per far luce sui massacri sionisti e pulizia etnica contro il nostro popolo nella Striscia di Gaza. L’eroico pilota, Aaron Bushnell, rimarrà immortale nella memoria del nostro popolo palestinese e dei popoli liberi del mondo, e un simbolo dello spirito di solidarietà umana globale con il nostro popolo e la sua giusta causa. Il tragico incidente che costò la vita al pilota Bushnell è l’espressione del crescente stato di rabbia del popolo americano che rifiuta la politica del proprio paese che contribuisce all’uccisione e allo sterminio del nostro popolo, e che respinge la violazione dei valori umani universali da parte del proprio governo, attraverso fornendo copertura per garantire l’impunità dell’entità e dei suoi leader nazisti dalla punizione e dalla responsabilità”.