Pubblichiamo di seguito tre dichiarazioni e appelli a cui il P.Carc ha aderito. L’intento è farli conoscere, promuoverli e allargare le adesioni. Benché siano tre documenti distinti li pubblichiamo insieme – e questo comunicato ha validità di adesione pubblica a tutti e tre – per far emergere gli aspetti politici che li accomunano e per valorizzarli ai fini della rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nel nostro paese e a livello internazionale.
Una considerazione generale a premessa.
La propaganda di regime non dà spazio a chi si oppone concretamente alla condotta criminale della Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, dei sionisti e degli imperialisti Ue, né alle iniziative del variegato e ampio fronte di organizzazioni, partiti e movimenti che si oppongono al corso disastroso delle cose. Chi non va espressamente a cercare “cosa succede” semplicemente non ha possibilità di sapere nulla e a uno sguardo superficiale sembra che effettivamente i caporioni dell’imperialismo non incontrino resistenza, opposizione e proteste.
I canali di controinformazione conducono una quotidiana lotta contro la censura. Si moltiplicano i casi di censura: arbitri compiuti dalle multinazionali proprietarie delle principali piattaforme on line (la censura ha colpito anche noi, con la chiusura e cancellazione del canale Youtube) oppure attacchi “mascherati” da operazioni di hackeraggio (come è recentemente successo al sito di OttolinaTv).
In una situazione di debolezza del movimento comunista, i canali di controinformazione forniscono notizie che non c’è modo di trovare nel circuito mainstream. Svolgono un servizio importante. Un servizio che però da solo non basta, va accompagnato all’elaborazione delle informazioni (quindi è una questione di concezione del mondo) per farne elemento di orientamento e spinta all’azione pratica: all’organizzazione e alla mobilitazione delle masse popolari.
I documenti di cui diamo notizia (informazione) poggiano su un’analisi giusta del corso delle cose (formazione) e sono sottoscritti da organizzazioni politiche, partiti, associazioni e movimenti, sono cioè strumenti per l’organizzazione e la mobilitazione. Che diventino o meno un’effettiva spinta all’azione e all’iniziativa pratica dipende principalmente dall’approccio di chi li sottoscrive: aggiungere una firma in calce a un documento ha il valore della presa di posizione, dello schieramento, ma se ci si limita a quello il contenuto del documento non è valorizzato. Aggiungere la firma e usare il contenuto del documento per alimentare il dibattito (a livello internazionale e in Italia), per rafforzare relazioni esistenti e crearne di nuove con altre organizzazioni e altri partiti, per promuovere la mobilitazione delle masse popolari. Questo secondo modo è quello che caratterizza l’adesione del P.Carc.
Sul contenuto degli appelli
Abbiamo detto che i tre documenti hanno un valore in termini di informazione e in valore particolare in termini di analisi della situazione e “formazione”. Alcuni aspetti particolari.
È giusto ed educativo indicare chiaramente il nemico principale e contrastare ogni ambiguità ed “equidistanza”. Di fronte al marasma attuale usare “la complessità della situazione” per confondere le idee è un servizio alla classe dominante, è un modo per alimentare attendismo e soprattutto disfattismo. La masse popolari dei paesi imperialisti e i popoli oppressi del mondo hanno un nemico principale, la Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, sionisti e Ue: tutto ciò che indebolisce il nemico principale deve essere usato e valorizzato ai fini della lotta di classe in corso.
È giusta la – pur sintetica – analisi sui presupposti, cause e sviluppi del corso delle cose che la Comunità Internazionale degli imperialisti Usa, sionisti e Ue sta imponendo al mondo, contro ogni illusione di un “ritorno alla normalità” che viene usato come esca dalla classe dominante nel maldestro tentativo di tenere le masse popolari soggiogate, impaurite, illuse e obbedienti.
È giusta, infine, l’indicazione rispetto al fatto che solo la mobilitazione delle masse popolari dei paesi imperialisti e dei popoli oppressi del mondo può mettere fine al marasma alimentato dalla borghesia imperialista.
Sull’uso che intendiamo fare degli appelli
Siamo immersi nella fase imperialista del capitalismo, un’epoca caratterizzata da grandi e inevitabili sconvolgimenti, un’epoca di guerra e di rivoluzione. O la rivoluzione socialista previene e scongiura la guerra, oppure la guerra imperialista prepara la strada alla rivoluzione socialista. È un processo oggettivo e generale che qualifica la lotta di classe in corso in ogni paese, nonostante i mille tentativi di intossicazione delle coscienze e delle “baruffe” da teatrino della politica borghese, è un processo che riguarda anche il nostro paese, perché riguarda il mondo intero. I tre appelli lo dimostrano. Man mano che avanza la crisi generale, mano mano che la borghesia imperialista estende la “terza guerra mondiale a pezzi”, gli schieramenti si polarizzano, l’antagonismo fra le classi (gli interessi contrapposti fra le classi) diventa più evidente e fra le masse popolari cresce la ricerca di una soluzione. Essa non può che essere il rovesciamo della classe dominante, la rivoluzione socialista, e l’instaurazione del socialismo.
In questo quadro intendiamo valorizzare i tre documenti.
Sul piano internazionale stiamo muovendo alcuni passi per avviare relazioni con i promotori (in particolare la Piattaforma Antimperialista Mondiale) e per coordinare iniziative comuni (in particolare con il Fronte Antimperialista). Ma questi appelli sono firmati anche da organizzazioni e partiti italiani: non sarebbe serio cercare ambiti di coordinamento a livello internazionale e snobbare quelli possibili sul piano nazionale. Il ragionamento ci (ri)porta alla questione del dare traduzione pratica allo sviluppo di quel fronte anti Larghe Intese che nel nostro paese esiste già, ma che per vari motivi – più volta abbiamo indicato l’elettoralismo e lo spirito di concorrenza che da esso deriva – stenta a darsi una strutturazione stabile e forme di coordinamento coscienti.
Le occasioni per compiere passi avanti non mancano: la mobilitazione generale il 4 aprile contro le basi Nato presenti in Italia e il Comando che vorrebbero insediare a Firenze, la battaglia per la dismissione delle bombe atomiche in Italia, la lotta contro le servitù militari (in Sardegna e Sicilia, ma non solo), il sostegno e la solidarietà al popolo palestinese e alla sua resistenza… il discorso di può e si deve allargare dalle stragi sui posti di lavoro alla lotta contro la mano libera alle multinazionali straniere e ai fondi di investimento e lo smantellamento dell’apparato produttivo del paese, dalla lotta contro la devastazione ambientale e il riscaldamento climatico alla difesa della sanità pubblica, ecc.
In questo senso intendiamo la firma in calce a un appello un’occasione di slancio alla rinascita del movimento comunista cosciente e organizzato nel nostro paese, di sviluppo dell’organizzazione e della mobilitazione popolare, di convergenza intorno all’obiettivo di cacciare il governo Meloni e sostituirlo con un governo di emergenza popolare.
***
Dichiarazione di Parigi della Piattaforma Antimperialista Mondiale
La marea montante della guerra globale e i compiti degli antimperialisti
14 ottobre 2022
Ci troviamo in un periodo di grave pericolo per i lavoratori e i popoli oppressi di tutto il mondo con la spinta bellica imperialista che ci spinge verso una terza guerra mondiale e verso una conflagrazione nucleare.
Anche se l’aggressione della NATO in Ucraina sta fallendo sia militarmente che economicamente, la disperazione degli Stati Uniti per salvare la loro posizione egemonica nel mondo non fa fare loro marcia indietro. Cercano invece modi per espandere e prolungare la guerra. Alla luce di tutta l’esperienza, sembra che gli imperialisti sperino ancora di poter trovare un modo per fiaccare ogni resistenza al loro dominio e uscirne vincitori.
Di conseguenza, ci troviamo di fronte alla prospettiva che la guerra in Ucraina si estenda ai Paesi limitrofi in Europa e in Asia centrale, nonché allo scoppio di ostilità in diversi altri teatri più a est. Le recenti provocazioni degli Stati Uniti a Taiwan, insieme all’incessante inasprimento delle tensioni con la Repubblica Democratica Popolare di Corea e la Cina su tutti i fronti, lo rendono fin troppo chiaro.
In questo momento di importanza storica, noi sottoscritti concordiamo sul fatto che i seguenti punti essenziali debbano essere resi chiari alle masse del mondo e debbano guidare il nostro lavoro contro la guerra e l’imperialismo.
1. I conflitti che sono già scoppiati o minacciano di scoppiare non sono questioni isolate e locali, ma sono espressione integrante della volontà degli Stati Uniti di mantenere la loro egemonia globale.
2. L’attuale guerra in Ucraina non è il risultato dell'”aggressione russa”, ma della pressione imperialista occidentale alla guerra – in particolare, della pressione degli Stati Uniti.
3. La guerra è realmente iniziata quando gli Stati Uniti e i loro alleati hanno finanziato, armato e organizzato un colpo di Stato fascista a Kiev nel 2014, e la parte russa, alleata ai popoli del Donbass, è impegnata in una guerra di autodifesa e liberazione nazionale contro l’attacco imperialista.
4. Le pressioni belliche contro la Cina e la Repubblica Democratica Popolare di Corea sono anch’esse il risultato di un’aggressione imperialista e, indipendentemente da chi spara il primo colpo, se i conflitti minacciati scoppiano in Corea o a Taiwan, le risposte all’aggressione saranno ugualmente guerre di autodifesa antimperialista e di liberazione nazionale condotte dal popolo coreano e/o cinese.
5. La capacità della Russia e della Cina di difendere se stesse e gli altri non è indice di ambizioni espansionistiche o di economia imperialista, ma si basa su decenni di pianificazione dell’autodifesa, avviata dai governi socialisti dell’URSS e della RPC.
6. Non ci sono dati economici che giustifichino la definizione di Cina o Russia come imperialisti. Si tratta di Paesi che non vivono di super sfruttamento o saccheggio del mondo. Non costringono gli altri Paesi alla schiavitù militare, tecnologica o del debito. Al contrario, offrono vantaggiose condizioni commerciali e assistenza tecnologica e militare ai Paesi in via di sviluppo più piccoli che stanno dando loro la possibilità di uscire dalla schiavitù imperialista.
7. La Russia e la Cina sono bersaglio dell’aggressione imperialista perché, sia mantenendo la propria indipendenza, sia aiutando altre nazioni a conquistare la propria, rappresentano una seria minaccia all’egemonia mondiale degli imperialisti.
8. La crescente alleanza tra Russia e Cina offre una speranza ai popoli del mondo: la speranza di un’alternativa alla dominazione statunitense e al super sfruttamento imperialista. Un forte campo antimperialista è la migliore difesa dei nostri popoli contro i piani aggressivi della sanguinaria alleanza della NATO – la nostra migliore difesa contro l’incombente minaccia di una guerra nucleare.
9. Gli attivisti contro la guerra devono mobilitare le masse nei loro Paesi per una campagna di non cooperazione attiva con lo sforzo bellico imperialista, volta a sabotare in tutti i modi possibili l’apparato bellico della Nato. Dobbiamo rifiutarci di combattere o assistere gli eserciti della Nato (direttamente o per procura). Dobbiamo rifiutarci di trasportare uomini e materiali della Nato. Dobbiamo rifiutarci di permettere alle basi della Nato di operare senza ostacoli sui nostri territori. Dobbiamo rifiutarci di produrre o fornire gli armamenti e le altre attrezzature vitali della Nato. Dobbiamo rifiutare di trasmettere, stampare o distribuire le menzogne della propaganda imperialista e rifiutare di cooperare con le guerre commerciali e sanzionatorie dell’imperialismo.
10. L’accelerazione della guerra, la crisi economica, la crisi della fame, la crisi ambientale e molto altro ancora rendono evidente che la necessità di eliminare il sistema economico imperialista è più urgente che mai.
11. Gli slogan dei veri antimperialisti in questo momento devono essere: Sconfitta dell’alleanza imperialista guidata dalla Nato! Vittoria della resistenza! Nessuna cooperazione con la guerra imperialista!
Sottoscrivono
Partito Comunista di Gran Bretagna (marxista-leninista), Regno Unito
Partito della democrazia popolare, Corea del Sud
La Corea è una, Belgio
Piattaforma baltica
Partito comunista del Kirghizistan, Kirghizistan
Partito dei lavoratori ungherese, Ungheria
Partito Comunista, Italia
Partito Comunista Italiano, Italia
Partito Comunista, Svizzera
Avanguardia spagnola, Spagna
Iniziativa orientale, Europa
Nuovo Partito Comunista di Jugoslavia, Serbia
Associazione nazionale dei comunisti, Francia
Polo della rinascita comunista in Francia, Francia
Partito Comunista Cileno (Azione Proletaria), Cile
Partito socialista dei lavoratori della Croazia, Croazia
Piattaforma per l’Indipendenza – Grecia, Grecia
Partito Comunista del Perù (Patria Roja), Perù
Collettivo di lotta per l’unificazione rivoluzionaria dell’umanità, Grecia
Partito Popolare di Panama, Panama
Partito Comunista dei Popoli di Spagna, Spagna
Nuovo Partito Comunista del Montenegro, Montenegro
Partito Socialista Unito del Venezuela, Venezuela
Unione del Proletariato, Spagna
Rassemblement Communiste, Francia
Partito Comunista Libanese, Libano
Partito dei Comunisti USA, USA
Movimento comunista messicano, Messico
Dynamique Unitaire Panafricaine, 23 Organizzazioni in Africa
Partito dei Comunisti del Kirghizistan, Kirghizistan
Partito Comunista dei Lavoratori Bielorusso, Bielorussia
Organizzazione repubblicana bielorussa del CPSU, Bielorussia
Centro per l’innovazione politica, USA
Partito Comunista del Québec, Canada
Partito comunista bolscevico dell’intera Unione, Russia
Partito Mazdoor Kissan, Pakistan
Partito Comunista del Kenya, Kenya
Iniciativa Comunista, Spagna
Piattaforma socialista, Georgia
Partito Comunista del Belgio, Belgio
Partito comunista peruviano, Perù
Campo Antimperialista, Europa
Partito dei Lavoratori d’Irlanda, Irlanda
Borotba, Ucraina
Bultza Herri Ekimena, Euskal Herria (Paesi Baschi)
****
Iniziativa internazionale di pace per fermare la terza guerra mondiale
08/01/2024
Israele sta commettendo un crimine da manuale di genocidio a Gaza. Per essere precisi, sta continuando e rafforzando il genocidio coloniale che ha commesso in Palestina per 75 anni.
Nella nostra epoca, questo crimine è paragonabile solo allo sterminio sistematico del popolo iracheno e afghano commesso dagli Stati Uniti e dai loro alleati.
Il genocidio non è mai autodifesa. E non esiste alcun diritto legale di autodifesa per i conquistatori imperialisti. Il concetto è privo di significato.
L’iniziativa di pace “STOP WW3” sostiene la lotta dei palestinesi contro l’entità illegale e neocoloniale israeliana.
La Palestina ha il diritto di esistere, di essere la patria di tutti i palestinesi.
I palestinesi hanno il diritto di vivere nel proprio Paese, di essere liberi di spostarsi ovunque e di scegliere la propria leadership.
I palestinesi hanno il diritto di resistere, di combattere contro i conquistatori della loro terra.
Tra i conquistatori, non è possibile distinguere tra il personale dell’esercito e i coloni che “semplicemente” confiscano la terra palestinese, ne sfruttano le ricchezze, espellono gli abitanti legali e costituiscono le riserve militari dell’esercito.
La Palestina ha bisogno di uno Stato sovrano indipendente che accolga tutti i suoi abitanti, a prescindere dal loro credo religioso, come faceva la Palestina prima della conquista sionista. Gli accordi di Oslo del 1993 non hanno risposto a questa esigenza e sono finiti nel nulla. Anche gli ebrei che sono emigrati in Palestina durante il dominio britannico o che sono stati portati successivamente durante il dominio sionista dovrebbero avere il diritto di cittadinanza, ma solo come cittadini uguali, non come governanti.
Il problema in Palestina non è la resistenza del popolo palestinese occupato, ma lo stesso Stato israeliano. In altre parole, il problema nasce dalla formazione di un’entità statale razzista e coloniale sul suolo palestinese, che allo stesso tempo funge da base politica e militare avanzata degli Stati Uniti in Asia occidentale e nel Mediterraneo orientale.
Grazie alle eccezionali esperienze e circostanze storiche, il popolo palestinese ha acquisito un enorme spirito di lotta e fermezza e ha respinto i leader che collaborano con Israele. Ha raggiunto una profonda unità politica e militare sulla base della resistenza all’occupazione, per costruire uno Stato in Palestina basato sull’autodeterminazione, indipendentemente dalle diverse opinioni che potrebbero avere sul suo carattere. Oggi tutti i partiti politici e le strutture militari palestinesi lavorano insieme. Questi sviluppi hanno portato a colpi sorprendenti contro le forze di occupazione, colpi inaspettati dall’Occidente, nonostante la più brutale aggressione israeliana e gli atroci crimini contro l’umanità che Israele commette.
È una lotta della formica contro l’elefante. L’Occidente offre a Israele un enorme sostegno militare diretto e indiretto e ha intrapreso enormi campagne diplomatiche e di propaganda a favore di Israele.Nel frattempo, i palestinesi combattono con armi leggere, senza alcuna catena di rifornimento industriale, sotto blocco totale, eppure infliggono gravi perdite all’aggressore in termini di personale ed equipaggiamento.
Dopo tre mesi di guerra, è diventato chiaro al mondo che la resistenza palestinese non può e non sarà facilmente sconfitta.Sebbene non ci siano dubbi sul fatto che il sionismo sia pronto al genocidio totale per raggiungere i suoi obiettivi, i suoi sostenitori occidentali stanno affrontando serie sfide.
Il sistema di dominio imperialista nella regione è già teso e si sta avvicinando al limite del collasso.
Il suo pilastro più importante, dopo Israele —- il regime militare egiziano —- non ha osato acconsentire al piano di Israele di spingere i gazesi nel Sinai, che sarebbe un completamento della Nakba.Il popolo egiziano si sarebbe rifiutato di accettare questa resa.La normalizzazione con Israele da parte dei regimi arabi, che gli Stati Uniti hanno preparato per decenni, è stata almeno ritardata, se non invertita.Dall’altra parte, le forze di resistenza stanno gradualmente costruendo un ampio fronte a sostegno della Palestina.Gli Hezbollah libanesi hanno già aperto un secondo fronte a nord di Israele, in modo calcolato.Gli Ansarallah (Houthi) nello Yemen rappresentano una seria minaccia per il commercio marittimo con Israele. La Siria, devastata dalla guerra, sebbene rimanga parzialmente sotto l’occupazione di Stati Uniti e Turchia, è ancora un ostacolo geopolitico per l’ordine occidentale in Medio Oriente.L’Iran rimane il principale sostenitore statale della lotta palestinese. Queste forze danno il via all’alleanza del Sud globale per un cessate il fuoco immediato, per la sconfitta di Israele come promotore razzista e neocoloniale degli interessi occidentali e per la formazione di uno Stato democratico nella Palestina storica.
Le élite occidentali hanno condotto un’aggressiva campagna di propaganda per giustificare il massacro del popolo palestinese e legalizzare l’entità neocoloniale israeliana.Coltivano l’islamofobia.Tentano di diffondere l’odio contro il mondo islamico perché l’Islam ha funzionato come mezzo unificante contro il loro dominio globale in una parte importante del mondo.Utilizzando una retorica orwelliana, queste élite cercano di presentare come antisemitismo qualsiasi condanna dei crimini israeliani contro l’umanità. Nonostante questa campagna, centinaia di migliaia di persone hanno manifestato a sostegno della Palestina anche nei Paesi occidentali.
Di fronte a questo nemico brutale, la Palestina ha bisogno di un sostegno ancora più forte da parte di tutti coloro che lottano per i diritti democratici, per l’autodeterminazione contro l’imperialismo e il colonialismo e per un nuovo ordine internazionale. Impedire lo sterminio dei palestinesi, rovesciare il piano neocoloniale occidentale in Palestina con la prospettiva di formare uno Stato democratico avrà un serio impatto positivo su tutte le attuali e imminenti lotte antimperialiste nel mondo.
Sottoscrivono
Fronte del Dissenso, Italy
Anti-imperialist Camp, Europe
Party of Communists USA
Free Left Future, Germany
Workers World Party, USA
1400 SRT, Afghanistan
Socialist Youth, Morrocco
United National Antiwar Coalition (UNAC), USA
Zannekinbond, Belgium
Bronx Anti War Coalition, USA
China-US Solidarity Network
National Immigrant Solidarity Network, USA
Nación Andaluza
Platform for Independence, Greece
September 23 Movement, Bulgaria
Socialist Party, Tunisia
International Action Center, USA
Mazdoor Kissan Party, Pakistan
Communist Party of Kenya
Unified Communist Party, Russia
Free Left Future, Luxemburg
National Committee Free Germany (Nationalkomitee Freies Deutschland)
International Anti-fascist Center Moscow (Internationales Antifaschistisches Zentrum Moskau)
https://internationalpeaceconference.info/2023/12/31/statement-on-the-ge…
****
CHIUDIAMO LE BASI NATO-USA! – 75 ANNI DI NATO SONO ABBASTANZA!
Dichiariamo il 4 aprile Giornata internazionale contro la NATO
Che cos’è veramente la NATO?
La NATO è occupazione, repressione, crimini di guerra, torture, omicidi, povertà, esplosione, ingiustizia, controguerriglia, nemici dei popoli del mondo! Vuol dire prigioni di isolamento, leggi sul terrore e disinformazione.
Un’organizzazione per estendere il dominio degli Stati Uniti in tutto il mondo.
Gli Stati Uniti d’America hanno 750 basi militari all’estero, in 80 paesi!
La NATO ha 91 basi in diversi Paesi, suddivise in quattro grandi categorie.
La prima categoria è “deterrenza e difesa”, con 48 basi. La seconda categoria è “operazioni e missioni”, con 19 basi. La terza categoria è “controllo della stabilità e lotta al terrorismo”, con 22 basi. La quarta categoria è quella dei “partenariati NATO”, con due basi.
L’imperialismo e gli Stati complici vogliono trasformare il mondo in una gigantesca base NATO. Dalla base aerea di Ramstein in Germania alla stazione aerea di Smirne in Turchia, alla base navale di Souda in Grecia e alla base JFC di Napoli in Italia, l’imperialismo crea sempre di più nuove basi per incrementare i profitti degli imperialisti USA-UE a livello globale.
La costituzione della NATO, 4 Aprile 1949
La NATO ha dichiarato di essere stata istituita il 4 aprile 1949 come “patto di difesa militare contro la minaccia del comunismo”.
L’imperialismo con la Dottrina Truman e il Piano Marshall era un piano organizzato per stabilire il dominio degli Stati Uniti nel mondo.
La NATO è una macchina da guerra imperialista al servizio dell’espansionismo statunitense ed europeo.
La NATO è attualmente composta da 30 Stati. Inoltre, Finlandia e Svezia stanno per entrare a far parte dell’alleanza.
Con quali mezzi l’imperialismo, in particolare quello degli Stati Uniti, mantiene il dominio sul mondo?
a – Decisioni strategiche della NATO
b – Leggi antiterrorismo
Al Vertice di Vilnius 2023 si è deciso che
a) La NATO risponderà ad un attacco con il SACEUR (Supreme Allied Commander Europe). Il SACEUR è guidato da un funzionario statunitense.
b) Con la decisione presa a Vilnius, il Comandante supremo della NATO in Europa può ora effettuare operazioni e attacchi dalle basi in loco senza consultare preventivamente gli organi della NATO, cioè senza nemmeno informare i Paesi. 300.000 soldati della NATO saranno tenuti in uno stato di elevata prontezza operativa.
Gli Stati Uniti e la NATO vogliono costruire un fronte contro la Cina, partendo dall’Asia centrale, estendendosi all’Oceano Indiano, alla Corea del Sud e al Giappone, compresi i Paesi a sud della Cina. La NATO ha dichiarato il mondo intero una “regione strategica”. Perché “gli Stati Uniti non possono vivere se non hanno un sistema mondiale” e a Vilnius hanno preso queste decisioni insieme ai Paesi della NATO per imporre l’egemonia statunitense sul mondo intero.
L’imperialismo sta usando le basi statunitensi e della NATO per attaccare tutti i popoli oppressi del mondo. Usa le basi per attaccare il Medio Oriente, così come la Palestina, lo Yemen, il Libano, l’Iraq e l’Afganistan. Le usano per inviare armi in Ucraina per sostenere il regime nazista di Zelensky. Le usano contro i popoli dell’Africa e dell’Asia che si ribellano all’imperialismo nei loro Paesi.
La NATO, in quanto patto militare, è il gendarme del mondo imperialista. Tuttavia, non è solo una struttura militare. La NATO non si limita a invadere i Paesi. Allo stesso tempo e principalmente, utilizzando la disinformazione, “occupa i cervelli” dei popoli del mondo. La NATO è la più grande organizzazione terroristica del mondo. L’obiettivo dei vertici della NATO è trasformare i Paesi del mondo in province dell’Impero USA. La NATO è la più grande minaccia per tutti i popoli del mondo. Dobbiamo unirci e lottare contro l’imperialismo e i suoi Stati collaboratori.
POPOLI OPPRESSI DEL MONDO – UNIAMOCI E LOTTIAMO CONTRO LA NATO!
IL NOSTRO NEMICO COMUNE È L’IMPERIALISMO!
DISTRUGGERE LA NATO – CHIUDERE TUTTE LE BASI!
Fronte Antimperialista