Volantino per il corteo nazionale del 24 febbraio a Milano in solidarietà con il popolo palestinese

Cacciare il governo Meloni e tutti i servi della Nato e dei sionisti

Palestina libera – Free Palestine

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La forma più alta di solidarietà con il popolo palestinese è rendere il nostro paese ingovernabile a tutti i complici dei sionisti e della Nato e mobilitarsi per costituire il Governo di Blocco Popolare

La causa del popolo palestinese è legata a doppio filo alle lotte sociali e ai movimenti popolari in tutti i paesi del mondo e la resistenza palestinese ha influenzato tutti i movimenti di liberazione nazionale degli ultimi decenni. Anche per questo, dopo il colpo che la resistenza palestinese ha inferto agli occupanti sionisti il 7 ottobre scorso, in ogni angolo del mondo ha preso vita un’ampia mobilitazione di solidarietà. Una mobilitazione che si è estesa man mano che lo Stato e l’esercito sionista, con la complicità della Nato e di tutta la Comunità Internazionale degli imperialisti, hanno dato alla rappresaglia di stampo nazista contro il popolo palestinese la forma e il contenuto di un genocidio.

Anche in Italia, dal 7 ottobre, decine di migliaia di persone sono scese in strada ininterrottamente contro il genocidio in corso in Palestina. Tuttavia nessun appello, nessuna manifestazione e tanto meno i pronunciamenti della Corte Internazionale dell’Aja, hanno fermato i sionisti e i loro complici. Anzi, la solidarietà al popolo palestinese è stata criminalizzata a reti unificate – con l’espediente dell’equiparazione fra antisionismo e antisemitismo – e il governo Meloni, sostenuto da tutti i partiti delle Larghe Intese, tenta di soffocare le mobilitazioni, mentre assicura sostegno alla Nato e ai sionisti e collabora attivamente all’allargamento del conflitto a tutto il Medio Oriente (vedi il comando dell’operazione militare della Ue contro gli Houti nel Mar Rosso).

Si pone con urgenza – e chiaramente – la questione di rendere più incisiva ed efficace la mobilitazione per togliere alla Nato e ai sionisti il sostegno e la collaborazione del governo italiano e delle altre amministrazioni pubbliche (regioni, città, università). E poiché il governo Meloni non ha alcuna intenzione di farlo, l’obiettivo diventa necessariamente cacciare il governo Meloni: concentrare la mobilitazione nel rendere ingovernabile il paese a tutti i servi della Nato e a tutti i complici dei sionisti fino a cacciarli e imporre il Governo di Blocco Popolare. Questo vuol dire mobilitare tutte le forze disponibili (partiti, organizzazioni politiche e sindacali, associazioni e movimenti) in una campagna di iniziative concatenate e coordinate per fare del sostegno politico, economico, logistico e militare che il governo Meloni accorda ai criminali sionisti un problema di ordine pubblico generalizzato: scioperi, manifestazioni, violazione di divieti e prescrizioni, campagne d’opinione, boicottaggi e disobbedienza organizzata. L’obiettivo è ambizioso, ma è l’unico realistico.

Al di là delle mille particolarità, tutte le mobilitazioni e le proteste sono unite da un filo comune: sono manifestazioni della resistenza agli effetti della crisi generale del capitalismo e sono rivolte contro la classe dominante.

Chi fa affari con i boia sionisti sono gli stessi che fanno affari con le privatizzazioni e lo smantellamento della sanità pubblica, con gli appalti e i subappalti, con i tagli sulla sicurezza sui luoghi di lavoro, con lo smantellamento dell’apparato produttivo, con la devastazione dell’ambiente, con la speculazione immobiliare.

I bombardamenti e i rastrellamenti nella striscia di Gaza hanno gli stessi mandanti delle stragi sui posti di lavoro: i responsabili, i loro complici e i loro compari sono la classe dirigente della società capitalista, sono al governo del paese e vanno rovesciati.

Per questo motivo è importante che la mobilitazione dei lavoratori si combini con quella contro il vortice di guerra in cui il governo Meloni e tutti i partiti della Larghe Intese stanno trascinando il paese al carro della Nato, con quella contro le basi militari e le armi nucleari, con quella dei comitati per la sanità pubblica, con quella in solidarietà con il popolo palestinese. La forma più alta di solidarietà con il popolo palestinese è rendere il nostro paese ingovernabile a tutti i complici dei sionisti e della Nato e mobilitarsi per costituire il Governo di Blocco Popolare.

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