Sosteniamo i lavoratori di Brico&Garden! Il territorio senese affronta l’ennesima crisi aziendale: alla Whirlpool, Bassilichi, PayCare, Mercatone Uno ecc…si è aggiunta, qualche settimana fa, quella di Brico&Garden. I dipendenti di Brico&Garden dei negozi di Siena e di Colle Val D’Elsa si trovano ad affrontare una situazione di estrema incertezza e sorda indifferenza da parte di azienda e istituzioni sulla riapertura dei negozi, sugli stipendi e, quindi, sul loro futuro. Da ottobre gli 11 lavoratori dei due negozi non ricevono gli stipendi e a gennaio sono stati messi in ferie forzate per oltre 10 giorni senza avere comunicazione sulla riapertura e la regolarizzazione degli stipendi. I sindacati Fisascat Cisl e Filcams Cgil, dopo aver indetto lo sciopero, hanno ottenuto dall’azienda la promessa di regolarizzazione della situazione e del ritorno alla normalità lavorativa. Ad oggi, però, mancano ancora fatti concreti. I lavoratori, a fronte di questo silenzio assordante e dell’immobilità aziendale, devono organizzarsi e legarsi ad altre realtà locali e ai lavoratori di aziende avviate a morte lenta (ne sono un campanello d’allarme il ridimensionamento del personale nel corso degli anni, i mancati investimenti, la necessità di ricorrere alla CIG per periodi più o meno lunghi…) o già in crisi, devono chiedere alle amministrazioni di intervenire, di trattare la questione durante i consigli comunali. Devono anche approfittare della campagna elettorale in corso a Colle Val d’Elsa per fare irruzione durante i comizi e per chiedere ai candidati sindaco di promuovere subito un dibattito sul lavoro con proposte concrete senza aspettare di essere eletti: la vita e il benessere di un comune e dei suoi cittadini si basa sul lavoro (utile e dignitoso).
Devono chiedere ai sindacati di organizzare uno sciopero coinvolgendo anche tutti i commercianti e le partite Iva che, come loro, sono strozzati dalle grandi aziende multinazionali. Per questo come P.CARC non solo esprimiamo la massima solidarietà ai lavoratori Brico&Garden, ma li spingiamo a organizzarsi, mobilitarsi e legarsi ad altre realtà per difendere il proprio posto di lavoro e i propri diritti. A far le spese di scelte scellerate siano i padroni, non le tasche dei lavoratori!