La Questura di Torino contro studenti e lavoratori

Nella mattina del 2 Febbraio la Questura di Torino ha notificato 12 misure cautelari tra obbligo di firma, divieto di dimora e fogli di via a studenti e lavoratori che hanno partecipato alla manifestazione del 1° Maggio 2022, repressa duramente dalla Polizia. Tra i colpiti anche un compagno della segreteria nazionale del FGC che ha ricevuto un obbligo di firma con la motivazione di aver partecipato e promosso le mobilitazioni del gennaio 2022 degli studenti contro l’alternanza scuola-lavoro e il modello di scuola che lo ha partorito.

Il partito dei CARC esprime incondizionata solidarietà al Fronte della Gioventù Comunista e a tutti gli studenti e i lavoratori colpiti da quest’attacco repressivo.

Come giustamente scrivono i compagni del Fronte della Gioventù Comunista, tale attacco non arriva per caso. Per mezzo di esso le forze dell’ordine borghesi tentano di vendicarsi delle grandi e combattive proteste di massa che hanno visto protagonisti gli studenti di tutta Italia in quei mesi.

Tali proteste sono state un grande esempio di organizzazione e maturità politica, hanno saputo far leva sulle contraddizioni del sistema capitalista che i giovani vivono sulla propria pelle, sono state in grado di denunciare chiaramente i responsabili ultimi della guerra di sterminio non dichiarata che essi subiscono (Confindustria, il Governo Meloni, l’UE, la NATO) e, in ultimo, ma per importanza, hanno dimostrato che costruire un’alternativa è possibile e necessario, decine e decine di scuole occupate e autogestite da un capo all’altro del paese ne sono state una chiara dimostrazione.

Ebbene, l’attacco diretto ai promotori e organizzatori di tali mobilitazioni (in questo caso il Fronte della Gioventù Comunista) dimostra anche un altro fatto importante: dimostra che i padroni e il governo Meloni hanno paura dei comunisti! Ne hanno paura perché hanno toccato con mano quali problemi possono creare alla classe dominante i comunisti, se svolgono il loro ruolo di avanguardia tra le masse popolari. E, evidentemente, alla vigilia dell’approvazione della riforma Valditara sulla scuola (riforma che andrà ulteriormente a rafforzare il modello capitalista e oppressivo della scuola-azienda) non vogliono che ciò accada di nuovo.

È giusto l’appello con il quale il FGC conclude il comunicato in cui rende noto l’accaduto: l’unico modo efficace per rispondere a questo attacco repressivo è riprendere la lotta contro questo sistema e il suo modello di scuola. Serve organizzarsi in ogni scuola in collettivi studenteschi che comincino a riaccendere il conflitto, a prendere in mano la gestione della scuola e uscire anche da essa, unendosi con i lavoratori e il resto delle masse popolari, cacciando Meloni e la sua finta opposizione dal governo del paese e imponendo dal basso un governo che trovi i soldi per la scuola da quelli destinati alle spese militari, che abolisca l’alternanza scuola-lavoro, un governo d’emergenza popolare, per iniziare  a mettere mano agli effetti più gravi della crisi.

Il Partito dei CARC aderisce a questo appello adoperandosi a costruire insieme al FGC e alle altre forze comuniste e antifasciste in ogni territorio in cui siamo presenti una nuova ondata di mobilitazioni e riscossa dei giovani proletari contro questo modello di scuola e il suo sistema putrescente.

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