Raccogliendo l’appello dei giovani palestinesi e di gran parte delle comunità arabe in Italia, il Si Cobas ha proclamato per venerdì 23 febbraio una giornata di sciopero nazionale e per sabato 24 febbraio una manifestazione nazionale che si terrà a Milano. Due appuntamenti di lotta per sostenere la resistenza del popolo palestinese contro il genocidio in corso a Gaza da parte del governo sionista d’Israele, contro il governo Meloni, le sue politiche guerrafondaie e antioperaie.
“Una risposta di classe organizzata e coordinata a livello internazionale contro la carneficina in corso a Gaza, contro il colonialismo sionista e più in generale contro le guerre delle grandi potenze imperialiste in una fase di crisi generale del capitalismo, diviene ogni giorno più evidente e più stringente”
Così si legge nel comunicato lanciato dal Si Cobas.
Queste iniziative sono in concatenazione con le tante altre mobilitazioni messe in campo nei mesi scorsi dal Si Cobas, dalle altre sigle del sindacalismo di base. Tra queste c’è anche lo sciopero contro la guerra del settore privato del 17 novembre a cui ha fatto seguito un’ampia manifestazione a Bologna nella quale migliaia di lavoratori hanno portato in piazza parole d’ordine contro l’occupazione del nostro paese da parte degli Usa e della Nato e contro la sottomissione alle politiche genocide di Israele, ma la lista è lunga.
La risposta va costruita a partire dai posti di lavoro!
Ogni lavoratore e sindacalista può organizzare o chiedere che vengano organizzate assemblee all’interno del proprio posto di lavoro per discutere collettivamente delle ragioni dello sciopero. Di come qualsiasi rivendicazione in atto nel paese, sia quelle per porre fine alla guerra che quelle per migliorare le condizioni di vita e di lavoro, si riassumono nel cacciare il governo Meloni.
Ciascun lavoratore può discutere della mobilitazione del 23 febbraio e di quelle che verranno dopo, con i colleghi e con i delegati sindacali. Ciascuno può promuovere e organizzare l’adesione e la partecipazione di altri colleghi, anche se iscritti ad altro sindacato o senza alcuna tessera sindacale.
Tutti i lavoratori possono scioperare!
Organizziamoci per aderire in massa allo sciopero nazionale proclamato dal Si Cobas dai magazzini della logistica fino ai lavoratori delle altre vertenze in corso nel paese come quelli della TIM, dell’ex ILVA, della Gkn, della sanità e a movimenti come Non una di meno impegnate nella costruzione di un 8 marzo di lotta e mobilitazione.
È ora di proseguire il cammino intrapreso con le mobilitazioni dei mesi scorsi, con gli scioperi per difendere il diritto di sciopero sotto attacco da parte del ministro Salvini e con le manifestazioni in solidarietà al popolo palestinese con l’obiettivo di cacciare il governo Meloni.