Il 15 gennaio gli studenti e le studentesse dei collettivi dell’IISS Calamandrei e del Liceo Agnoletti di Sesto Fiorentino, col sostegno di Alternativa Giovanile Territoriale (AGT), hanno occupato i locali scolastici. L’occupazione è stata un’azione di protesta che ha trovato le sue radici non solo nella contestazione della riforma proposta dal Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, che, come giustamente scrivono gli studenti nel documento politico dell’occupazione, è “il coronamento dell’aziendalizzazione dell’istituzione in continuità con la Buona Scuola di Renzi”. Con l’istituzione dei Campus dalla durata quadriennale -e non più quinquennale- che vedranno il protagonismo di figure esterne provenienti dal mondo delle aziende, con le 400 ore di PCTO che gli studenti dovranno svolgere nel triennio, con gli incentivi dati alle segreterie per stipulare più contratti con le aziende per cercare offerte formative all’interno di esse, è chiaro che questi istituti diventerebbero dispensatori di manodopera gratuita per il profitto dei padroni, immettendo – con la forza dell’obbligatorietà dei crediti da ottenere durante gli stage- ogni studente in posti di lavoro dove, molto probabilmente, la sicurezza è assente e lo sfruttamento domina.
Valditara annuncia, inoltre, che questa riforma serve per ripristinare “la cultura del rispetto”, ma l’aggiunta di queste ore di alternanza scuola-lavoro e, più in generale, lo smantellamento della scuola pubblica –che, ricordiamo, è una grande conquista frutto delle lotte delle masse popolari- è il più irrispettoso sputo alla memoria di chi, come Lorenzo Parelli o Giuseppe Leonci, durante i propri percorsi di alternanza scuola-lavoro, ha perso la vita. Troppo facile riempirsi la bocca con vocaboli come “rispetto” o “autorevolezza” per celarne altri del calibro di “manodopera non pagata” e “sfruttamento degli studenti”!
L’occupazione si è conclusa negli scorsi giorni, ma è stata un esempio per tutti coloro che si vogliono -e che saranno sempre più spinti dalla fase attuale- organizzare nelle proprie scuole. Gli studenti, infatti, non si sono limitati a guardare a quanto succedeva all’interno della propria scuola, ma hanno saputo andare oltre le mura degli istituti, legandosi a importanti lotte della classe operaia nel proprio territorio, mandando un forte messaggio di solidarietà ai lavoratori dell’ex GKN di Campi Bisenzio e del Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino, prendendo posizione contro la costruzione della nuova pista dell’Aeroporto di Peretola. È fondamentale che in ogni scuola si creino e si consolidino, su esempio degli studenti e delle studentesse del Calamandrei e dell’Agnoletti, legami fra gli studenti e i collettivi operai, i gruppi ambientalisti, le associazioni che si occupano di lotta contro la violenza di genere, i comitati territoriali che fanno fronte al degrado e all’abbandono nei quartieri. Loro rappresentano la parte sana della società, la vera “classe dirigente”: devono coordinarsi per imporre dal basso un nuovo modo di governare.
10,100,1000 NUOVE OCCUPAZIONI CONTRO LA RIFORMA VALDITARA!
MOLTIPLICARE I COLLETTIVI PER FERMARE LO SMANTELLAMENTO DELLA SCUOLA PUBBLICA!