[Firenze] Solidarietà all’ANPI Bagno a Ripoli

La Federazione Toscana del Partito dei CARC esprime la propria solidarietà alla sezione di Bagno a Ripoli dell’ANPI per l’attacco con cui i sionisti e la canea al loro seguito cerca di impedirgli (inutilmente) di ribadire quella che è sempre più un’ovvietà per le masse popolari: la rappresaglia di stampo nazista che lo Stato di Israele sta attuando nei confronti del popolo palestinese, in particolare quello residente a Gaza (gli omicidi si perpetuano a centinaia anche in Cisgiordania). Gli attacchi dei vari Carrai, che indegnamente presiede la Fondazione Meyer, Cocollini, Marcheschi dimostrano che la sezione ha toccato un nervo sempre più scoperto e conferma che stanno lavorando nella direzione giusta, demarcano il terreno fra amici e nemici. E’ avvenuto un fatto simile anche a noi poco più di un mese fa, con l’attacco concentrico dei media e dei suddetti sionisti per un volantino, già in circolazione da oltre un mese, che avevamo diffuso a una delle numerose manifestazioni di solidarietà alla Palestina e che sottolineava gli insegnamenti della indomita resistenza di quel popolo: è stata l’occasione per metterli a tacere e anche andare a chiedere di conto ai “giornalisti” della Nazione del loro operato, sempre proni e pronti a perorare una sola parte: quella della classe dominante.

Questo attacco è l’ennesima dimostrazione della difficoltà in cui versano i sionisti e funziona sempre meno il giochino di equiparare chiunque li critichi con l’antisemitismo; il peggior nemico degli israeliani e degli ebrei in generale non sono le sezioni ANPI come questa, da cui i vertici locali si sono dissociati invece che farlo verso gli organizzatori dell’ultimo corteo del 25 aprile a Milano, dove è stata tollerata e anzi protetta la presenza di bandiere NATO e dei nazisti del battaglione Azov. Il loro peggior nemico attuale è lo Stato a cui si rifanno, che quotidianamente mostra di essere l’opposto di ciò che cerca di spacciare (una povera vittima), che opprime un altro popolo con un sistema repressivo che perfino Amnesty International, che non si può tacciare di bolscevismo, ha definito un regime di apartheid, che non esita a compiere assassini mirati in paesi esteri e altre operazioni sporche, che elimina giornalisti a decine perché non ne testimonino le atrocità. I fatti hanno la testa dura e la coltre di intossicazione e propaganda regge sempre meno, per questo il nemico ha reazioni sempre più scomposte, violente e di poco respiro, per questo ben vengano iniziative come quella che hanno in programma.

Federazione Toscana del Partito dei CARC

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