Lo scorso dicembre la Federazione Toscana del P.CARC ha organizzato a Firenze due importanti iniziative che hanno messo al centro il tema della guerra nelle sue varie declinazioni.
7 dicembre – presidio sotto la sede del quotidiano La Nazione. Il presidio è stato organizzato per contestare la continua manipolazione dei fatti e la propaganda bellicista alimentate dal sistema mediatico, di cui giornali come La Nazione fanno parte a pieno titolo. Erano presenti, tra gli altri, il comitato Firenze per la Palestina, il comitato No Comando Nato né a Firenze né altrove ed esponenti della comunità palestinese. Oltre a loro, un nutrito schieramento di agenti della Digos e una camionetta della celere, con tanto di agitati poliziotti bardati di scudi e caschi.
I compagni hanno fatto dei comizi al megafono, distribuito volantini e coinvolto i passanti, alcuni dei quali si sono fermati al presidio. Avevano anche preparato una lettera per i lavoratori del giornale, per spronarli a ridare dignità e decenza alla professione giornalistica e richiamarli alle loro responsabilità.
Prima ancora che fossero i compagni a salire in redazione con una delegazione, la capo-redattrice del giornale e due altri lavoratori sono scesi e hanno preso la lettera, senza dire una parola. Alla fine, alcuni sono saliti lo stesso, questa volta insieme agli attivisti palestinesi, dopo che anche loro avevano parlato al megafono denunciando la sporca narrazione dei media della guerra sionista alla Palestina. Ancora una volta, silenzio. E la mattina successiva solo un trafiletto sul quotidiano, che “raccontava” dell’esistenza del presidio della sera prima.
Ma l’iniziativa, seppur piccola, è stata ottima perché ha contribuito a prendere di mira il sistema mediatico asservito agli interessi dei sionisti, della Nato e della Comunità Internazionale. Un altro modo per mettere i bastoni tra le ruote alle operazioni criminali di Israele, all’appoggio che a esse dà il governo Meloni, contro la valanga di menzogne e di omertà con cui il sistema di informazione intossica le menti e i cuori delle masse popolari.
14 dicembre – Iniziativa La Nato uccide. Un dibattito presso la Sms di Peretola ricco di contenuti che ha visto come relatori – oltre a Silvia Fruzzetti della Segreteria Federale Toscana – anche Simone Lepore dell’Associazione nazionale vittime dell’uranio impoverito (Anvui), Marilina Veca, autrice del libro Uranio impoverito: la Terra è tutta un lutto e l’avvocato Mario Marcuz del Foro di Bologna.
Partendo dal tema dell’uranio impoverito che avvelena interi territori, uccide persone – sia militari che civili – e animali (come le greggi in Sardegna), i relatori e il pubblico hanno discusso di come l’asservimento dei nostri governi alla Nato e la partecipazione alle sue guerre siano contrari agli interessi delle masse popolari. Morti e malattie insabbiate dai governi delle Larghe Intese, depistaggi, leggi fatte e disfatte a uso e consumo degli imperialisti Usa (a capo della Nato), ecc. fanno il paio con il fatto che territori interi – dalla Sardegna al Friuli – sono sottoposti a servitù militare e che la presenza delle Forze Armate è sempre più invadente in ogni ambito della società, a partire da scuole e università. Un quadro di evidente “preparazione bellica” del nostro paese che, tra l’altro, è già impegnato in trentuno missioni militari all’estero.
Ma l’incontro è servito anche e soprattutto per ragionare insieme sull’ampio movimento di resistenza delle masse popolari che devono usare tutti i mezzi a loro disposizione – dall’intervento su sindaci e istituzioni alla mobilitazione e al boicottaggio – per farla finita con la militarizzazione dei territori e con la spirale di morte e guerra perpetrata dalla Nato e dalle sue propaggini.