Entro fine mese il governo Meloni approverà la manovra finanziaria, facendo un ulteriore salto qualitativo nell’attacco alle conquiste e alle condizioni di vita delle masse popolari. L’attacco alla sanità pubblica e alle pensioni andrà a combinarsi con l’aumento senza precedenti della spesa militare e dei fondi a sostegno dell’Ucraina. A tutto questo si aggiunge lo squallido teatrino offerto in questi giorni dei partiti delle Larghe Intese (PD, Italia Viva e Fratelli d’Italia) sulle misure da adottare per risanare il disavanzo in bilancio del Servizio Sanitario toscano.
Il botta e risposta tra Eugenio Giani, Matteo Renzi e Francesco Torselli è soltanto il misero tentativo dei portavoce della classe borghese di confondere le idee alle masse popolari e di procedere in maniera più spedita nello smantellamento del diritto alla sanità pubblica e alla salute.
Il buco di 400milioni di euro che grava sulla sanità regionale è frutto della politica filo padronale dal Partito Democratico, che da sempre opera incurante del danno arrecato alla collettività. I soldi del payback, tanto invocati dal governatore Eugenio Giani, non sono altro che la differenza tra il prezzo delle attrezzature concordate in fase di pianificazione e il prezzo maggiorato (da listino) sborsato alle aziende per i prodotti acquistati al di fuori della pianificazione iniziale.
In tutto questo il Governo Meloni si guarda bene dall’imporre alle aziende private di saldare il debito contratto con la Regione Toscana, ma a differenza del Governo Draghi, che per “evitare il caos” nel 2022 ha fatto pagare alle casse pubbliche il debito del privato, preferisce destinare i fondi alla spesa militare anziché garantire un servizio essenziale.
Matteo Renzi e Italia Viva stanno utilizzando l’innalzamento dell’addizionale IRPEF per raccogliere qualche briciola di consenso. Dicono di essere contrari all’aumento delle tasse ma, allo stesso tempo, di voler restare fedeli al mandato elettorale con il PD: infatti si sono astenuti al voto in Consiglio Regionale. La questione è che il prossimo anno a Firenze ci saranno le elezioni amministrative e nel 2025 quelle regionali, quindi ogni occasione è buona per fare campagna elettorale e per mostrarsi agli occhi dell’elettorato in maniera differente da quello che in realtà sono: accusano il PD di essersi avvicinato alla “sinistra”, come se questo potesse inficiare sugli interessi di chi vuole trarre profitto dal raddoppio dell’aeroporto, dalla costruzione di nuovi impianti di smaltimento dei rifiuti, dalla quotazione in borsa della Multiutility dei servizi e dalla cementificazione del territorio.
Difendere la sanità pubblica è una questione che riguarda tutti, non solo coloro che ci lavorano, che usufruiscono del servizio o che hanno particolarmente a cuore gli interessi collettivi e la salvaguardia della Costituzione; è una necessità impellente che deve spingere sempre più persone a organizzarsi e fare rete per imporre al governo le misure che servono:
- adeguati finanziamenti per coprire il rinnovo dei contratti in scadenza e per fare nuove assunzioni;
- re-internalizzazione delle partite IVA, dei lavoratori a contratto interinale, in appalto e della sanità privata;
- regolamentazione dell’uso del digitale (i tempi di attesa si riducono assumendo personale) e abolizione delle visite on-line se non per necessità improrogabili;
- assegnazione delle responsabilità sulla base delle competenze sanitarie e non di interessi privati;
- adeguati finanziamenti per mettere a norma le strutture sanitarie già esistenti anziché costruirne di nuove per specularci sopra.
Partiti come il PD (e tutti quelli del campo delle Larghe Intese) sono nati ed esistono soltanto per fare gli interessi della classe borghese. In ambito sanitario significa smantellare in maniera scientifica e sistematica il servizio pubblico, facendo leva sulla necessità di cure e di prestazioni sanitarie per indurre i cittadini verso il privato.
Garantire un servizio sanitario pubblico, gratuito ed efficiente è una questione politica, così come lo è risanare il deficit di bilancio della Regione Toscana.
Soltanto un governo formato dalle organizzazioni operaie e popolari, che gode della loro fiducia e che opera grazie al loro sostegno potrà prendere provvedimenti di ordine generale come quelli sopra indicati e rendere veramente universale questo servizio indispensabile per il benessere collettivo.
La Federazione Toscana del Partito dei CARC sostiene e organizza tutti coloro che vogliono attivarsi per non continuare a subire gli effetti della crisi!
Vincere è possibile! Combinare la lotta in difesa della sanità pubblica con quella per costituire un governo d’emergenza popolare determinato a potenziarla e renderla universale è la strada da percorrere!
Partito dei CARC, Federazione Toscana