Quanto valgono le promesse dei padroni? Meno di zero, come stanno sperimentando sulla loro pelle gli operai del Cartonificio Fiorentino di Sesto Fiorentino (FI).
Il 10 ottobre la proprietà – il gruppo Pro Gest – ha infatti comunicato ai sindacati l’intenzione di chiudere la fabbrica di Sesto, che esiste da quasi cento anni, e di spostare la produzione ad Altopascio (LU) dove il gruppo ha un altro stabilimento, a 50 km di distanza. Peccato che il 29 giugno 2022 la stessa azienda avesse firmato un accordo che la impegnava a ricercare un altro sito nella piana fiorentina e comunque a mantenere a Sesto la produzione, almeno fino a giugno 2024.
Come risposta, Cgil e Cisl insieme agli operai hanno indetto uno sciopero con presidio per il 17 ottobre. Allo sciopero hanno portato la loro solidarietà molti altri lavoratori della zona – tra cui quelli della ex Gkn, Ely Lilly, Manetti&Roberts, Leonardo – ma anche un gruppo di studenti, varie forze politiche, il sindaco Lorenzo Falchi con la giunta e il consigliere regionale per il lavoro Valerio Fabiani, che ha convocato un tavolo urgente in Regione per il 25 ottobre.
Al tavolo l’azienda, dopo essersi resa irreperibile per lungo tempo, si è presentata ma ha sostanzialmente ribadito le sue posizioni, “promettendo” che però rispetterà gli accordi presi nel giugno 2022. Ma i lavoratori di queste storielle non si fidano e fanno bene! Oltre a chiedere garanzie sul mantenimento dei posti di lavoro, vogliono vedere il piano industriale e, soprattutto, avere dall’azienda delle chiare motivazioni sul perché vuole delocalizzare ad Altopascio.
Ma l’azienda, oltre a non avere la benché minima intenzione di cercare un’altra zona dove spostare la produzione nell’area fiorentina (tant’è vero che in un anno e mezzo dall’accordo non ha mosso un passo in questo senso), vuole mascherare i licenziamenti con la delocalizzazione, dato che – da quando ha acquistato il Cartonificio nel 2016 – ha diminuito gli ordini (nonostante ci sia mercato), ha ridotto la manutenzione, ha fatto e sta facendo ampio ricorso alla Cig e il personale e i dipendenti dei due siti sono passati da 300 a 180.
La verità è che il Cartonificio occupa 35 mila metri quadri di un’area altamente appetibile dietro la stazione ferroviaria, vicinissima all’autostrada e al centro storico di Firenze. Un’area che, tra l’altro, è di proprietà di una finanziaria legata alla famiglia di Bruno Zago, titolare della Pro Gest, che ha evidentemente fiutato la possibilità di una speculazione immobiliare coi fiocchi. Ecco spiegato il trucco!
In risposta al tavolo inconcludente in Regione – ne sono stati convocati altri due per novembre – la Cgil insieme agli operai ha indetto una manifestazione con corteo per il 31 ottobre (nel momento in cui scriviamo non si è ancora svolta) che partirà proprio dal Cartonificio contro i licenziamenti, la precarietà e lo sfruttamento che colpiscono ogni giorno i lavoratori da un capo all’altro del paese.
Ancora una volta nessuna fiducia nelle parole dei padroni, gli unici che possono salvare le aziende sono gli operai organizzati!