Riportiamo l’appello che i sindacati palestinesi hanno rivolto a tutte le organizzazioni sindacali a livello internazionale per allargare e intensificare la mobilitazione contro l’invio di armi a Israele, armi che i sionisti usano per massacrare il popolo palestinese.
Le prime risposte non hanno tardato ad arrivare. Nel momento in cui scriviamo, a fine ottobre, il Si Cobas ha pubblicato un comunicato in cui annuncia che userà il radicamento nel settore della logistica per sabotare ogni invio di cui verrà a conoscenza. Il Collettivo Autonomo Lavoratori Portuali di Genova (Calp) ha indetto per il 31 ottobre un’assemblea cittadina per “mettere a punto” la lotta che da anni porta avanti contro il traffico di armi nei porti e contro l’economia di guerra.
Pubblichiamo il testo dell’appello affinché anche altre organizzazioni sindacali italiane lo facciano proprio e si uniscano alla mobilitazione.
***
17 ottobre 2023
Israele ha chiesto che 1,1 milioni di palestinesi evacuino la metà settentrionale di Gaza, sottoponendoli a continui bombardamenti. Questa mossa spietata fa parte del piano di Israele, sostenuto dal sostegno incrollabile e dalla partecipazione attiva degli Stati Uniti e della maggior parte degli Stati europei, volto a compiere massacri atroci e senza precedenti contro 2,3 milioni di palestinesi a Gaza e a effettuare una pulizia etnica totale. Da sabato Israele ha bombardato indiscriminatamente e intensamente Gaza, tagliando carburante, elettricità, acqua, cibo e forniture mediche. Israele ha ucciso più di 2.600 palestinesi, tra cui 724 bambini, raso al suolo interi quartieri, spazzando via intere famiglie e ferendo più di 10.000 persone. Alcuni esperti di diritto internazionale hanno iniziato a mettere in guardia sugli atti genocidi di Israele. Altrove, il governo di estrema destra israeliano ha distribuito più di 10.000 fucili ai coloni estremisti nella Palestina del 1948 e nella Cisgiordania occupata per facilitare i loro crescenti attacchi e pogrom contro i palestinesi. Le azioni, i massacri e la retorica di Israele evidenziano la sua intenzione di attuare la seconda Nakba promessa da tempo, espellendo quanti più palestinesi possibile e creando un “nuovo Medio Oriente” in cui i palestinesi vivano in perenne sottomissione. La risposta degli Stati occidentali è stata di completo e totale sostegno allo Stato di Israele, senza nemmeno un frettoloso cenno al diritto internazionale. Ciò ha amplificato l’impunità di Israele, dandogli carta bianca per portare avanti senza limiti la sua guerra genocida. Oltre al sostegno diplomatico, gli Stati occidentali forniscono armamenti a Israele, autorizzando le attività delle aziende produttrici di armi israeliane all’interno dei loro confini. Mentre Israele intensifica la sua campagna militare, i sindacati palestinesi chiedono agli altri sindacati a livello internazionale e a tutte le persone dotate di coscienza di porre fine a ogni forma di complicità con i crimini di Israele, fermando con urgenza il commercio di armi con Israele, così come tutti i finanziamenti e la ricerca militare. Il momento di agire è adesso: le vite dei palestinesi sono in bilico. Questa situazione urgente e genocida può essere prevenuta solo da un aumento massiccio della solidarietà globale con il popolo palestinese – ciò può frenare la macchina da guerra israeliana. Abbiamo bisogno che voi agiate immediatamente, ovunque siate nel mondo, per impedire l’armamento dello Stato israeliano e delle aziende coinvolte nelle infrastrutture del blocco. Ci ispiriamo alle precedenti mobilitazioni dei sindacati in Italia, Sud Africa e negli Stati Uniti, e a simili mobilitazioni internazionali contro l’invasione italiana dell’Etiopia negli anni Trenta, la dittatura fascista in Cile negli anni Settanta e altrove dove la solidarietà globale ha limitato la portata della brutalità coloniale.
Chiediamo ai sindacati dei settori interessati di:
1. rifiutarsi di costruire armi destinate a Israele; 2. rifiutarsi di trasportare armi in Israele; 3. approvare mozioni nel loro sindacato in tal senso; 4. agire contro le aziende complici coinvolte nell’attuazione dell’assedio brutale e illegale di Israele, soprattutto se hanno contratti con la vostra istituzione; 5. fare pressione sui governi affinché interrompano ogni commercio militare con Israele e, nel caso degli Stati Uniti, i relativi finanziamenti.
Lanciamo questo appello mentre assistiamo ai tentativi di vietare e mettere a tacere ogni forma di solidarietà con il popolo palestinese. Vi chiediamo di parlare apertamente e di agire di fronte all’ingiustizia come hanno fatto storicamente i sindacati. Facciamo questo appello nella convinzione che la lotta per la giustizia e la liberazione palestinese non sia solo una lotta determinata a livello regionale e globale. È una leva per la liberazione di tutti i diseredati e gli sfruttati del mondo.
Palestinian General Federation of Trade Unions, Gaza.
General Union of Public Service and Trade Workers
General Union of Municipal Workers
General Union of Kindergarten Workers
General Union of Petrochemicals Workers
General Union of Agricultural Workers
Union of Palestinian Women’s Committees Generation
Union of Media and Print Workers
Palestinian General Federation of Trade Unions (PGFTU)
General Union of Palestinian Teachers
General Union of Palestinian Women
General Union of Palestinian Engineers
Palestinian Accountants’ Association
Professional Associations Federation including:
Palestinian Dental Association—Jerusalem center
Palestinian Pharmacists Association—Jerusalem Center
Medical Association—Jerusalem Center
Engineers Association—Jerusalem Center
Agricultural Engineers Association—Jerusalem Center
Veterinarians Syndicate—Jerusalem Branch.
Palestinian Journalists’ Syndicate
Palestinian Bar Association